La storia delle scommesse calcistiche in Italia

Ultimo aggiornamento di: Mattia De Santis: direttore di sitiscommesse.com Mattia De Santis - il: 17.01.2024

Rispetto ai Paesi del Regno Unito, la cultura italiana in materia di betting ha origini decisamente recenti. Totocalcio a parte, fino al 2000 non si conosceva altro modo di puntare denaro su partite di pallone che non fosse illegale. Ciò ha portato ad uno dei più grandi scaldali della storia della penisola: quello del 1980. Nelle righe che seguono ripercorreremo i passaggi più importanti della storia delle puntate sul calcio, iniziando dalla timeline qui sotto.

L’evoluzione delle scommesse sul calcio in Italia
  • La nascita del Totocalcio Indovinare l’esito di 12 incontri: “1” se vince la squadra in casa, “2” se vince quella in trasferta, “X” se finisce pari: semplice, no? La geniale invenzione del Totocalcio, primo gioco a premi legale sui pronostici dei match calcistici, cambia l’Italia.
  • Chi ha fatto 13? Il numero di incontri da pronosticare nella schedina del Totocalcio sale a tredici, con l’inserimento di due temibili partite di Serie C: “fare 13” diventa sinonimo di colpo di fortuna, e la schedina fa boom.
  • La macchia del Totonero Un ortofrutticolo romano rivela un giro di partite truccate che coinvolge squadre di Serie A e B. Giocatori e dirigenti radiati, Milan e Lazio retrocesse in B: lo scandalo del Totonero, a 40 anni di distanza, è ancora LA macchia del calcio italiano.
  • Scommettere? Si può fare Il 27 giugno 1998 l’Italia si dota di una legge che norma e regolarizza il gioco d’azzardo. Il primo evento calcistico su cui vengono accettate le puntate è il Campionato Mondiale, disputato quell’anno in Francia.
  • Scommesse anche via internet Con il Decreto Direttoriale 128, approvato il 31 maggio 2002, il governo italiano concede ai bookmaker di accettare puntate prima in via telefonica (!) e poi tramite internet. Per gli appassionati è una vera rivoluzione.
  • Una schedina King Size Nel 2003, si cerca di dare nuovo appeal alla cara vecchia schedina del Totocalcio, che ha subito la concorrenza dei bookmaker, soprattutto online. Gli eventi di cui si deve pronosticare l’esito vengono portati a 14, ma la scelta non avrà grande successo.
  • Calcioscommesse, parte seconda Scoppia Scommessopoli, un nuovo scandalo legato a giri di partite truccate che coinvolge atleti, dirigenti e società di Serie A: vengono comminate penalizzazioni e squalifiche a grossi calibri quali Atalanta, Antonio Conte e Cristiano Doni. Dichiarato innocente invece Bonucci.
  • Betting Exchange? Sì, grazie Governo e Agenzia Dogane e Monopoli danno il via libera al betting exchange, o Punta & Banca, una modalità di scommessa in cui l’utente si “trasforma” in bookmaker e propone quote ad altri scommettitori.
  • Nascono le virtual bet Nel 2013 viene concessa anche l’autorizzazione alle cosiddette virtual bet, scommesse virtuali su eventi di calcio e altri sport generati al computer, oggi proposte dalla maggior parte dei bookmaker.
  • Anno record per l’online La fiducia degli appassionati italiani verso i bookmaker online cresce esponenzialmente, grazie alla enorme varietà di mercati e alle giocate in modalità live. Nel 2015 i siti scommesse fatturano più delle agenzie fisiche.
  • La tegola del Decreto Dignità Nel 2018, il Governo approva il Decreto Dignità, destinato a entrare in vigore nel giugno 2019: in esso viene posto il divieto totale a qualsiasi forma di pubblicità diretta o indiretta per i bookmaker, comprese quindi le sponsorizzazioni ai club calcistici.
  • Il boom delle sezioni news Per aggirare gli steccati posti dal Decreto Dignità, molti operatori decidono di investire nelle sezioni blog e news delle loro piattaforme. Se ne giovano gli utenti, che si ritrovano con una miriade di info, curiosità e contenuti speciali riservati a chi ha un conto di gioco aperto.

Le origini delle scommesse sullo sport

Scommettere sugli esiti sportivi era una pratica diffusa già ai tempi dei Romani. Tale usanza è stata importata dai Greci. Gli abitanti dell’antica Grecia amavano particolarmente lo sport (dobbiamo a loro la nascita dei giochi Olimpici) e puntavano del denaro sui loro atleti preferiti in occasione di gare o giochi. A Roma si puntava invece molto sulle lotte tra gladiatori e sulle corse dei carri.

Queste ultime andavano in scena al Circo Massimo, impianto costruito già dagli Etruschi, ma rinnovato per volontà di Giulio Cesare cinquant’anni prima della nascita di Cristo. La passione per le scommesse rimase anche dopo le invasioni barbariche, anche se non ai livelli precedenti, e poteva essere soddisfatta solo clandestinamente.

I Romani puntavano su gladiatori e corse di carri

Le scommesse durante l'antichitàLe prime scommesse su avvenimenti sportivi sul territorio italiano di cui abbiamo traccia sono di epoca romana. Tale pratica è stata copiata dai Greci, famosi per l’aver inventato le Olimpiadi e per la loro passione per arti e sport. A Roma si puntava sulle corse dei carri e sui giochi che avevano luogo all’interno delle arene.

Dal dopoguerra agli anni ’80: Totocalcio e Totonero

In Italia, per avere un gioco a premi legale legato allo sport, bisogna attendere il 1946. Quell’anno rappresenta una data chiave nella storia delle scommesse sul gioco più amato dagli italiani, con la nascita del Totocalcio. Il concorso consisteva nell’indovinare l’esito finale di 12 partite stabilite dall’AAMS (oggi ADM), l’ente incaricato alla gestione del gioco.

Si marcava il segno 1 se si prevedeva la vittoria della squadra che giocava in casa, il 2 di quella ospite e la X per pronosticare l’eventuale pareggio. La schedina aveva prezzi fissi in base al numero di colonne giocate. Nel 1950 si decise di aggiungere un match in più e per anni fare “13” fu il sogno di molti italiani. Dal 2003 le partite sono aumentate a 14, numero che ritroviamo ancora oggi.

1946: nasce il Totocalcio

Il simbolo del TotocalcioIl primo gioco a premi legale collegato ai pronostici sulle partite di pallone è stato il Totocalcio nel 1946, un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Inizialmente lo scopo era quello di indovinare l’esito di 12 incontri, numero aumentato a 13 nel 1950 e a 14 nel 2003. Dopo decenni di incredibile popolarità, il Totocalcio ha perso a poco a poco il suo appeal.

Negli anni di massima popolarità del Totocalcio, con migliaia di schedine giocate nei bar e nelle ricevitorie sparse in ogni angolo d’Italia, scoppiò uno dei più grandi scandali legati al calcioscommesse. Era il 1980 quando Massimo Cruciani, commerciante ortofrutticolo, venne convinto da alcuni atleti della Lazio a puntare al mercato nero delle scommesse su degli incontri truccati. I risultati previsti non si verificarono e lui, dopo aver perso una fortuna, denunciò i responsabili alla Procura di Roma.

Questa fu la miccia che fece scoppiare quello che viene conosciuto come Totonero. Molti giocatori e addetti ai lavori vennero arrestati, ma alla fine nessuno ricevette condanne a livello penale. Discorso diverso per quanto riguarda l’ambito sportivo. Parecchi tesserati di varie società di Serie A e B vennero radiati o squalificati per lunghi periodi. Milan e Lazio vennero retrocesse in serie cadetta e altri club penalizzati di 5 punti in classifica. Sei anni dopo vi fu l’inchiesta Totonero-bis avviata in seguito a delle intercettazioni telefoniche. A pagare furono giocatori e dirigenti dalla Serie A alla C2.

Nel 1980 scoppia il caso Totonero

Lo scandalo del Totonero nel 1980Nel 1980 scoppiò il più grande scandalo legato al mondo delle scommesse sullo sport della storia italiana. Numerosi dirigenti e calciatori di società di Serie A e B furono accusati di aver truccato alcune gare. Molti responsabili vennero radiati o squalificati per lunghi periodi e le squadre ritenute coinvolte penalizzate o addirittura retrocesse (Lazio e Milan).

La svolta di fine anni ’90: si punta sui Mondiali

La vera svolta nella storia delle scommesse calcistiche del nostro Paese è datata 2 giugno 1998, data in cui venne regolamentato il settore grazie al Decreto Ministeriale numero 174. Il primo grande evento su cui fu possibile puntare fu il Mondiale di Francia ’98. Per giocare bisognava recarsi nelle agenzie abilitate e non era possibile puntare online (qui abbiamo trattato la differenza tra le due modalità).

Gli scenari che si aprirono da quel momento furono immensi e in pochi anni il mondo del betting italiano crebbe a dismisura. Questo grazie anche ai grandi capitali raccolti e alla perdita di interesse nei confronti del Totocalcio che, seppure sia ancora oggi funzionante, è stato decisamente relegato nell’ombra dalle molteplici opportunità offerte agli appassionati dai bookmaker.

Francia ’98: si scommette legalmente anche in Italia

Francia '98: la prima volta delle scommesse legali in ItaliaFino al 1998 in Italia era legale scommettere soltanto sui cavalli e giocare la schedina del Totocalcio. La svolta però avvenne durante i campionati mondiali di calcio di Francia ’98, quando venne data la possibilità alle agenzie di scommesse di offrire quote su alcune partite del torneo. Da qual momento in poi, la cultura del betting del nostro Paese cambiò radicalmente.

XXI secolo: dal boom dell’online al Decreto Dignità

Dall’inizio del nuovo millennio ad oggi sono stati compiuti i passi decisivi nel processo che ha portato alle scommesse sul calcio come le conosciamo oggi. Lo sviluppo del mercato è stato esponenziale. Uno dei punti chiave è rappresentato dal Decreto Direttoriale 128, datato 31 maggio 2002. Grazie ad esso venne finalmente data la possibilità agli operatori di scommesse di raccogliere giocate anche per via telefonica, ma soprattutto tramite web, su tutti i campionati di calcio.

Il Decreto Direttoriale del 2002 apre all’online

La legge sulle scommesse sportive in ItaliaÈ datato 31 maggio 2002 il Decreto Direttoriale numero 128 che ha dato il via libera agli scommettitori per poter piazzare le proprie puntate anche via web. I bookmaker hanno quindi cominciato a creare delle piattaforme online dedicate e ad investire fortemente su questa nuova opportunità.

Successivi decreti hanno regolamentato il betting exchange e stabilito i parametri per ottenere la licenza AAMS (oggi ADM), necessaria per operare in Italia e cui gli operatori devono ottemperare scrupolosamente. Le nuove opportunità hanno conquistato i giocatori italiani, al punto da far raccogliere agli operatori online, nel 2015, un fatturato maggiore rispetto alle agenzie fisiche, grazie anche alla possibilità di piazzare scommesse da mobile. A questo boom ha contribuito anche l’introduzione delle betting sul calcio virtuale di due anni prima.

Introdotti gli eventi virtuali nel 2013

Gli sport virtuali: la nuova frontiera del bettingDa qualche anno a questa parte è stata introdotta una nuova tipologia di betting online, che ha subito affascinato i giocatori italiani: le scommesse sugli sport virtuali. Eventi simulati al computer, tra i quali non poteva mancare il calcio, vengono trasmessi regolarmente sui siti di alcuni bookmaker. Tennis, corse di cani, cavalli, macchine e moto sono altre discipline simulate.

La legalizzazione delle giocate sul calcio non è riuscita ad evitare che scoppiassero altri scandali legati alla manipolazione di partite. L’ultimo grande episodio in ambito di corruzione è quello del 2011, noto come Scommessopoli.

Indagini della Procura di Cremona portarono a galla un sistema internazionale di combine di partite di calcio che coinvolgeva giocatori e dirigenti di club dalla Serie A ai Dilettanti. Molti tesserati (Doni, Conte) vennero squalificati e multati, ad alcune società vennero inflitti punti di squalifica o la retrocessione, come nel caso dell’Alessandria.

2011: un altro grande scandalo

Lo scandalo del calcio scommesseCirca 30 anni dopo il Totonero, il mondo dello sport è stato sconvolto pesantemente nel 2011. Anche in questo caso molti atleti e addetti al settore vennero accusati di aver manipolato dei match. Il fenomeno abbracciò tutto il mondo del pallone, dalla Serie A alla Lega Dilettanti e si concluse con pesanti squalifiche e penalizzazioni.

L’ultimo episodio importante, per quanto concerne la storia delle scommesse calcistiche in Italia, è la questione legata al cosiddetto Decreto Dignità. Nel 2018, l’allora governo gialloverde M5S-Lega approvò una serie di severissime norme che proibivano a bookmaker e casinò online qualsiasi forma di pubblicità diretta o indiretta.

Tra esse, le sponsorizzazioni di società calcistiche. Entrato in vigore nel 2019, il Decreto Dignità ha posto fine alla presenza dei loghi dei bookie sulle maglie di Juve, Milan e Inter, all’interno degli stadi e in tv. I bookmaker hanno deciso allora di investire sulle sezioni news, o su forme di pagamento specializzato, per aggirare le maglie della legge.

FAQ

Siamo ormai davvero giunti alla fine di questa recensione: se avete ancora qualche curiosità sulla storia delle scommesse sul calcio, scriveteci all’indirizzo mail info@sitiscommesse.com.

📅 Quando è nato il calcio?

Anche se antenati del gioco del pallone erano praticati già dagli antichi romani, a cui già piaceva scommettere, e durante il medioevo soprattutto in Italia, il calcio moderno nacque nell’800 in Inghilterra.

❓ Chi ha creato il calcio?

Il calcio fu creato, con le regole moderne, nel 1848 presso l’Università di Cambridge da H. de Winton e J.C. Thring. Tuttavia, le prime scommesse sul calcio furono legalizzate in Italia soltanto a partire dal 1998.

🔱 Chi è il dio del calcio?

Per anni Pelè e Maradona si sono contesi il titolo di dio del calcio, anche se in epoca contemporanea Messi e Ronaldo hanno avvicinato se non superato questi due grandi campioni del passato. Gli ultimi due fuoriclasse hanno avuto la possibilità di giocare nell’epoca delle scommesse online, legalizzate a partire dal 2002.

⚽ Qual è stata la prima squadra di calcio della storia?

La prima squadra della storia del calcio moderno è stata lo Sheffield F.C., fondato da Nathaniel Creswick nel 1857. La prima squadra italiana è stata invece il Genoa, nato nel 1892, anche se gli italiani hanno dovuto aspettare fino al 1946, con la creazione del Totocalcio, per un gioco a premi sul loro sport più amato.

Riccardo Morelli: fondatore ed ex direttore di sitiscommesse.com
Scritto da: Riccardo Morelli
Mattia De Santis: direttore di sitiscommesse.com
Ultima modifica di: Mattia De Santis
Aggiornato il: 17.01.2024
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