Il calcio femminile, tra record di pubblico e richieste di equità

Il calcio femminile è colpevolmente snobbato dai grandi media, nonostante un crescente livello tecnico e la passione di un movimento che sempre più seguito, come testimonia il recente record di spettatori stabilito in Spagna, ha portato addirittura. Un mondo in grande fermento e che combatte anche sacrosante battaglie di equità, importanti non solo per il mondo sportivo.

Le campionesse del mondo a difesa della parità di genere

Alex Morgan, attaccante della nazionale USA di calcio femminile, e il logo della federazione calcistica statunitense

Alex Morgan guida le compagne della nazionale USA di calcio nella lotta per l’uguaglianza di genere nello sport.

Quest’anno, dal 7 giugno al 7 luglio, si terrà in Francia l’ottava edizione del Campionato Mondiale di calcio femminile, cui parteciperà anche la nostra Nazionale, posta in un girone non semplice con Australia, Brasile e Giamaica. Le vere star del torneo, le detentrici del titolo e del record di vittorie, sono le campionesse della nazionale degli Stati Uniti, che di recente però hanno conquistato gli onori delle cronache per una battaglia ben più meritoria di quella sui campi da calcio.

Trainate dalla stella dell’attacco Alex Morgan, lo scorso 8 marzo le calciatrici hanno deciso di fare causa alla federcalcio statunitense con l’accusa di discriminazione tra i generi. Pur essendo molto più popolari e di successo dei loro colleghi maschi, infatti, le atlete a stelle e strisce non percepiscono gli stessi stipendi. Non solo: la discriminazione riguarda anche lo stato dei campi da gioco, la frequenza delle gare, i trattamenti medici e l’adeguatezza degli allenamenti, fino alle condizioni di viaggio nelle trasferte. Alex Morgan ha dichiarato:

Siamo tutte estremamente orgogliose di indossare la maglia degli Stati Uniti, e prendiamo molto sul serio la responsabilità che ne deriva. Crediamo che combattere per l’uguaglianza di genere nello sport sia parte di questa responsabilità.Alex Morgan, attaccante della Nazionale di calcio USA femminile

Molte le voci che si sono alzate in supporto della battaglia della nazionale di calcio femminile. Prima fra tutte, quella della leggenda del tennis Serena Wiliams, che supportando le sue colleghe ha parlato dell’assurdità della differenza salariale e dell’importanza della lotta delle colleghe. Si tratta di una lotta non solo economica ma anche culturale e, ha concluso Williams, “ogni sport a un certo punto deve avere delle pioniere: forse questo è il momento del calcio femminile”. Dal canto suo, l’Adidas, per voce del suo dirigente Eric Liedtke, ha annunciato che le atlete che indossano i suoi capi sportivi e che vinceranno la Coppa del Mondo riceveranno lo stesso performance bonus degli uomini.

Atletico Madrid – Barça da record, ma non è quello che pensate

Giocatrici delle squadre di calcio femminili di Atletico Madrid e Barcellona in azione durante la sfida dello scorso 17 marzo

Atletico Madrid – Barcellona, valida per la Liga femminile spagnola di calcio, ha fatto registrare il record di pubblico.

Lo scorso 17 marzo sarà ricordato come una data storica per il calcio, in particolare per quello femminile. La supersfida tra Atletico Madrid e Barcellona, match clou per le sorti della Liga femminile spagnola, la Iberdrola, ha visto la presenza di ben 60.739 spettatori sugli spalti del Wanda Metropolitano, che di solito è dimora del club maschile e che ospiterà quest’anno la finale di Champions League.

È stata una vera festa del calcio: le Colchoneras speravano di piazzare l’allungo vincente per il titolo, ma le Blaugrana hanno vinto 2-0 grazie alle reti di Asisat Oshoala e Toni Duggan, accorciando così a 3 punti lo svantaggio dalla squadra di Madrid, a sei giornate dalla conclusione del campionato.

Ma, al di là del risultato, il dato degli spettatori, che polverizza il record precedente (53.000 spettatori nel lontano 1920 per Kerr’s Ladies – Helen’s Ladies a Liverpool) è indice di una crescita esponenziale del seguito dello sport femminile in Spagna: poco più di un mese fa, la sfida di Coppa tra Athletic Bilbao e Atletico Madrid aveva visto sugli spalti 48.121 spettatori, e due settimane fa si era battuto il record di pubblico per una gara di basket femminile (13.472 spettatori al Wizink Center di Madrid). Il record assoluto è però rappresentato dai 90.000 spettatori che nel 1999 assistettero, al Rose Bowl di Pasadena (California) alla finale del Campionato del Mondo.

E in Italia?

Qualche settimana fa avevamo parlato di Sara Gama, stella della Nazionale azzurra e della Juventus, da sempre molto attiva per l’uguaglianza di genere nel nostro Paese. La stopper si è più volte spesa, insieme alle compagne, per ottenere assicurazione sanitaria e previdenza, oltre a un vero stipendio per le calciatrici. Chissà che la risonanza mediatica della presa di posizione della nazionale USA non faccia sentire i suoi benefici effetti anche da noi: certo la situazione nel nostro Paese sembra essere davvero molto più indietro che all’estero, visto che da noi il tema della presenza femminile nel calcio, giocato o solo discusso, è ancora oggetto di superficialità e commenti di cattivo gusto da parte degli addetti ai lavori, come quello in cui è incappato l’ex calciatore Fulvio Collovati qualche settimana fa.

Che le cose però possano evolvere anche da noi è testimoniato dall’interesse del pubblico per Juventus – Fiorentina, match clou del campionato di Serie A andato in scena domenica all’Allianz Stadium. In concomitanza con la pausa della Serie A maschile e con l’intelligente scelta della società di non far pagare l’ingresso (per accedere al match era sufficiente registrarsi su Ticketone e accaparrarsi i biglietti, disponibili fino ad esaurimento) il richiamo del match ha consentito di stabilire il record di spettatori per una gara di calcio femminile nel nostro Paese, con il tempio bianconero vicino al tutto esaurito.

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