L’Italia del settore giochi pronta a una calda estate di riforme

L’industria del gioco pubblico in Italia è in fibrillazione, perché l’estate appena iniziata potrebbe essere il periodo giusto per l’approvazione del riordino del settore giochi, più volte rimandato negli ultimi anni ma non più procrastinabile.

Settore giochi: è l’estate della grande riforma?

Palazzo Chigi e bandiera italiana

Riordino del settore giochi: è l’estate giusta?

L’atmosfera, intorno all’industria italiana del gioco pubblico, è di quelle frizzanti. Da quando il Governo Meloni ha giurato in Parlamento, era nelle previsioni che il nuovo esecutivo avrebbe provato a stringere i tempi per quel riordino del settore giochi di cui si parla da almeno 15 anni, ma che per una ragione o per un’altra è stato sempre rimandato.

Il rinvio non è però più possibile, anche perché del gettito fiscale proveniente dal gioco pubblico il governo ha estremo bisogno, come lo hanno avuto i precedenti e lo avranno quelli che seguiranno. Le mutate condizioni e sensibilità nella società, insieme all’innovazione tecnologica che richiede normative sempre più aggiornate, sono un’altra ragione forte per qualcosa che in realtà Meloni ha già avviato.

La Legge Delega sulla Riforma Fiscale, che contiene i principali fondamenti della riforma del settore giochi, è stata presentata nell’aprile scorso. Il MEF sta analizzando gli emendamenti presentati, e la discussione parlamentare è slittata per la morte dell’ex Premier Berlusconi, ma si conta di completare l’iter entro agosto e dunque, in caso di via libera dal Parlamento, la legge sarebbe realtà.

Cosa dobbiamo aspettarci dal riordino del settore

Si è detto già che la linea del Governo è di una sensibile discontinuità con quella certa ostilità al settore manifestata dalla componente M5S dei precedenti esecutivi. Va comunque dato atto che, nonostante gli eccessi punitivi del Decreto Dignità, la maggiore sensibilità sui temi della prevenzione del gioco problematico è qualcosa di ormai condiviso, e da cui non si torna indietro.

Detto questo, la partita si gioca soprattutto sulla questione tasse. Il Ministro Giancarlo Giorgetti e il suo MEF dovranno mettere mano alla disciplina fiscale dei giochi in modo da aggiornarla, armonizzarla tra le varie regioni e mantenere sostenibilità. La strategia adottata dal Governo sarà quella di un modello finanziario più inclusivo, che passa dal coinvolgimento della Conferenza Unificata.

L’idea è quella di includere regioni ed enti locali nel quadro delle entrate fiscali del settore, compresa una parte delle sanzioni amministrative derivanti dal controllo del territorio. L’industria rimane in attesa: da un lato si registra la piena fiducia dell’AD di Lottomatica Guglielmo Angelozzi, mentre il presidente di Astro Massimiliano Pucci chiede che vengano protetti gli investimenti e si diano certezze al settore.

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