Gioco online: la rivoluzione delle nuove licenze ADM spiegata
Una vera rivoluzione per il gioco online italiano. La nuova gara per le concessioni ADM alza l’asticella per gli operatori con regole severe e investimenti ingenti. Ecco come funziona la trasformazione che porterà a un mercato più concentrato e trasparente.
La stretta sul gioco online: come funziona la nuova gara per le licenze ADM
Il mercato del gioco online in Italia sta vivendo una trasformazione epocale. La nuova gara per l’assegnazione delle concessioni per il gioco a distanza (GAD), gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), non è un semplice aggiornamento burocratico, ma una vera e propria ridefinizione delle regole del gioco. Con requisiti più stringenti, costi significativi e un focus inedito su trasparenza e responsabilità, il settore si prepara a un futuro più maturo e concentrato.
Dopo mesi di attesa, il 22 ottobre 2026 tutti i 46 operatori ammessi sono ufficialmente passati alla fase due, confermando la solidità dei candidati e il rispetto dei requisiti previsti. In totale, sono state assegnate 52 concessioni (fonte: Agimeg), e il nuovo corso è ormai alle porte.
Chi può partecipare: i requisiti della nuova era
Per entrare nella partita, non basta la volontà. ADM ha fissato paletti molto rigidi per garantire la solidità e l’affidabilità degli operatori. I candidati devono essere società di capitali con sede nello Spazio Economico Europeo (SEE), dimostrare almeno due anni di esperienza nella gestione di servizi online e aver generato ricavi da gaming per un minimo di 3 milioni di euro nei due esercizi precedenti.
Oltre alla solidità finanziaria, comprovata da garanzie bancarie, è richiesta una trasparenza assoluta sulla proprietà (titolari effettivi) e l’assenza di precedenti penali per soci e amministratori. Sul piano operativo, la conformità è la parola d’ordine: gli operatori devono integrare principi di Gioco Responsabile “by design”, robusti protocolli antiriciclaggio (AML/KYC) e un pieno allineamento al GDPR.
Le tappe fondamentali: una corsa contro il tempo
La timeline della gara è serrata. Dopo la proclamazione dei vincitori avvenuta il 17 settembre 2025, gli operatori hanno avuto 35 giorni per versare la prima tranche del costo della concessione (4 milioni di euro) e finalizzare la documentazione. L’investimento totale per ciascuna licenza ammonta a 7 milioni di euro, con i restanti 3 milioni da versare prima del “go-live”, atteso entro marzo 2026.
Il 12 novembre 2025 è la data ultima per la cessazione delle attività da parte dei precedenti concessionari. In questa fase, sarà necessario garantire la migrazione trasparente e conforme dei conti di gioco verso i nuovi titolari, con particolare attenzione alla tutela dei dati personali.
Una delle novità più radicali è il divieto assoluto del modello skin (white-label). ADM ha ribadito, in una circolare inviata agli operatori vincitori, che dal 13 novembre 2025 ogni attività di gioco online potrà essere esercitata solo tramite un unico sito ufficiale, comunicato all’Agenzia.
Secondo quanto riportato, saranno circa 350 skin costrette a chiudere: tutti i siti alternativi, anche se semplici redirect o “vetrine”, dovranno essere completamente oscurati e resi irraggiungibili, con obbligo di rimozione anche lato DNS da parte degli ISP. Solo per i RTI (Raggruppamenti Temporanei di Imprese) è prevista una finestra fino al 31 dicembre 2025 per consentire un redirect temporaneo, in nome della trasparenza verso gli utenti.
ADM ha annunciato che verificherà l’effettiva chiusura delle skin, con sanzioni severe in caso di inosservanza: sospensione della raccolta, e decadenza dalla concessione in caso di recidiva. Entro il 31 ottobre 2025, tutti gli operatori sono obbligati a comunicare l’URL definitivo del proprio sito. In assenza di comunicazioni tempestive entro il 7 novembre, ADM provvederà autonomamente per le autorizzazioni relative a giochi numerici e Lotteria Italia.
Ottenere la licenza è solo il primo passo. Per operare è necessario costruire un’infrastruttura tecnologica certificata da un Organismo di Verifica (ODV) e approvata da ADM. Questo “sistema del concessionario” deve includere: piattaforma di gioco, sito web, app, RNG, sistemi di sicurezza e controllo. Obbligatoria anche la localizzazione dei dati all’interno dello Spazio Economico Europeo.
Sul piano fiscale, la pressione rimane alta: l’imposta sul GGR è fissata al 24,5% per le scommesse e al 25,5% per casinò e skill games, cui si aggiunge un canone del 3% sull’NGR e l’obbligo di investire lo 0,2% dei ricavi in iniziative per il gioco responsabile. Il divieto di pubblicità e sponsorizzazione resta in vigore, imponendo agli operatori strategie alternative basate su SEO, contenuti editoriali e affiliazione.
Mercato più concentrato, utenti più tutelati
Il nuovo scenario disegnato da ADM ha effetti strutturali sul mercato: l’elevata barriera all’ingresso, la fine delle skin e i requisiti stringenti porteranno a una concentrazione dell’offerta nelle mani di pochi grandi operatori solidi e compliance-ready. Per i giocatori, questo si traduce in un ecosistema più sicuro, controllato e trasparente, con meno brand ma standard qualitativi più elevati. La rivoluzione è già iniziata, e il mercato del gioco online italiano ha decisamente voltato pagina.
Glossario: cosa significano GGR, NGR e gli altri acronimi
Il settore del gioco online è ricco di termini tecnici e acronimi. Ecco i principali, spiegati in modo semplice: GGR (Gross Gaming Revenue) – È il margine lordo di gioco, ovvero la differenza tra quanto i giocatori scommettono e quanto ricevono in vincite. È la base imponibile su cui si calcola gran parte della tassazione.
- NGR (Net Gaming Revenue) – Rappresenta il margine netto di gioco, ovvero il GGR meno i costi direttamente legati all’attività (commissioni, costi di piattaforma, bonus, etc.). Su questo valore si applica il canone annuale del 3% previsto dalla normativa.
- AML (Anti Money Laundering) – Indica le misure contro il riciclaggio di denaro. Ogni operatore è tenuto a implementare controlli rigorosi per prevenire attività illecite.
- KYC (Know Your Customer) – È l’obbligo di verificare l’identità dei giocatori, attraverso documenti ufficiali, per garantire sicurezza e conformità.
- GDPR (General Data Protection Regulation) – È il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, che impone agli operatori di gestire i dati dei giocatori in modo trasparente e sicuro.
- RTI (Raggruppamento Temporaneo d’Impresa) – Si tratta di una forma di partecipazione collettiva alla gara da parte di più aziende che si uniscono per ottenere la concessione, condividendo obblighi e responsabilità.
Denis Michelotti è direttore di sitiscommesse.com dal 2025. Vanta oltre dieci anni di esperienza in editoria digitale e product management, con collaborazioni per Sky Italia, Gracenote e realtà internazionali. Cura le strategie editoriali e lo sviluppo strategico del sito.

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