Il rapporto Lottomatica-Censis fotografa il boom del gioco online

Come sta il settore del gioco legale in Italia? Ce lo dice il secondo rapporto Lottomatica-Censis, che fotografa la situazione confrontandola non solo con il 2021, ma anche con l’epoca pre-Covid. Boom del gioco online.

Censis-Lottomatica: come va il gioco in Italia

Laptop con loghi Lottomatica e Censis

Lottomatica-Censis: rapporto sul gioco legale in Italia

Il secondo rapporto Lottomatica-Censis, intitolato Il gioco legale in Italia effettua un’interessantissima fotografia sullo stato del settore, anche per un doppio confronto: quello con il primo rapporto, datato 2021, e quello con l’epoca pre-COVID. Il sottotitolo del rapporto svela già in parte alcune verità che la ricerca e i dati raccontano, ovvero “il valore sociale ed economico del gioco”.

Partiamo proprio da questo aspetto sociale, che era già emerso nel primo rapporto e le cui tendenze si sono accentuate in quello appena pubblicato. Contrariamente a quanto sostengono i detrattori del settore, per milioni di italiani il gioco è una attività come le altre, improntata al puro divertimento, che è il driver principale per il 61,1% degli italiani che giocano.

Per 7 italiani su 10 (69,4%) il gioco è una attitudine umana e non c’è nulla di male nel praticarlo, a patto che ci si dia delle regole. Inoltre, il gioco si conferma fenomeno trasversale: giocano sia gli adulti che i giovani, con prevalenza dei residenti al sud o in grandi città, con bassi redditi (53,1% contro il 37,5% dei redditi più alti).

Il boom del gioco online, musica per l’Erario

Un’altra verità chiarissima che emerge dal 2° rapporto Lottomatica-Censis è il boom del gioco online. La pandemia ha di fatto “tolto il tappo”, accelerando la familiarizzazione degli italiani con il gioco a distanza. La raccolta del settore giochi ha fatto segnare 67,2 miliardi di euro per il solo online, +36,5% rispetto al 2020 e addirittura +84,6% rispetto al 2019.

La crescita impetuosa dell’online, la cui raccolta è passata dal 12,3% del totale del settore nel 2011 al 60,4% nel 2021, rende ancora più di attualità la riforma del settore giochi, su cui il Governo Meloni intende accelerare. Troppo dinamico e soggetto a cambiamenti (tecnologici e di costume), per non adeguare la legislazione ai tempi.

Il contributo del settore all’Erario è di circa 11 miliardi di euro annui, cifra a cui lo stato non può rinunciare, pur nell’attenzione sempre maggiore alla prevenzione del gioco problematico. E qui si torna al valore sociale, poiché l’industria sta lavorando per avere sempre più un gioco responsabile e sano, che abbia una forte componente aggregativa e che sia percepito come valore positivo per la società.

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