Il Paraguay verso il monopolio delle scommesse: e in Italia?

Il Paraguray si avvia verso un mercato monopolistico delle scommesse. È questa la direzione scelta dagli organi statali tramite un progetto per razionalizzare il settore, passando dagli attuali 7 operatori ad un unico bookmaker. La volontà della National Gaming Commission (Conjazar) del Paraguay è quella di selezionare un unico operatore tramite un bando, forzando le attuali aziende di scommesse sportive nazionali a competere per una singola concessione che porterà al monopolio del settore.

La bandiera del Paraguay

Il Paraguray si avvia verso un mercato monopolistico delle scommesse.

Dei 7 bookmaker che attualmente operano in Paraguay, ben sei hanno ottenuto una licenza provvisoria nel 2016, ad eccezione di Daruma Sam S.A., agenzia che ha iniziato la propria attività nel 2014 e che si occupa di scommesse online ed in negozi a terra attraverso il marchio Aposta.la. In Parlamento si discute il disegno di legge per dotare il Conjazar di maggiore autonomia e di poteri più ampi e di risorse maggiori. Al momento Javier Balbuena (attuale presidente del Conjazar) afferma che i 20 membri attuali del personale e soli due veicoli sono insufficienti a mantenere una corretta supervisione dell’industria locale.

La Conjazar ha giustificato la decisione di razionalizzare il settore delle scommesse del paese con lo scopo di aumentare la tassazione fiscale del governo. Il tutto porterebbe al governo di questo paese un numero maggiore di introiti. Attualmente l’erario paraguaiano incassa il 4% dei ricavi dei bookmaker (circa 140 mila dollari al mese), ma come unico operatore sarà certamente disposto a pagare un tasso più elevato qualora il governo decidesse di eliminare la concorrenza.

Il bando per l’assegnazione della licenza unica dovrebbe essere pubblicato nell’arco dei prossimi mesi, così come annunciato dalla radio 1080 AM sotto indicazioni di Balbuena. Prima, però, si cercherà di chiudere quei bookmaker che hanno e stanno operando grazie ad autorizzazioni rilasciate da autorità “locali”, ma che non hanno mai ottenuto effettivamente una licenza “statale”.

Un cambio radicale anche per i casinò locali che operano sotto licenze provvisorie. Balbuena si è più volte lamentato:

Non sappiamo nemmeno, ufficialmente, quanti casinò ci sono ad Asunción (la capitale), né quanto versino allo Stato. La nuova legge e le prossime risorse finanziarie ci permetteranno di bloccare i ricavi che oggi si perdono nei comuni.

In Italia è difficile prevedere un cambio simile: l’aliquota è più alta rispetto a quella del Paraguay, ed i miliardi di euro che vengono versati allo Stato (ben 10 nel 2016) non impongono un cambio di direzione così radicale. Il gioco online ha inoltre già visto crescere i propri numeri in maniera esponenziale ed il mercato gestito dall’AAMS, organo responsabile di vigilare sul settore delle scommesse andando ad autorizzare i vari operatori, sta andando molto bene.

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