eSports: mercato da 1,5 miliardi di dollari nel 2017

Gli eSports si stanno affermando sempre di più come disciplina sportiva ed il loro mercato continua a crescere in maniera esponenziale. Nel 2017, gli eSports, tornei di videogame riconosciuti dal CIO come attività sportiva professionale, hanno movimentato un giro d’affari di 1,5 miliardi di dollari, un aumento superiore al 100% rispetto ai 700 milioni di dollari (365 mln solo in Europa) del 2016.

Un'arena di gioco eSports

Nel 2017 gli eSports hanno generato un mercato da 1,5 miliardi di dollari. ©Everyeye

I numeri del fenomeno – Secondo le stime degli analisti gli eSports continueranno la loro scalata sul mercato mondiale: nel 2018 si supereranno 1,6 miliardi di dollari, per salire agli 1,8 miliardi del 2019. Senza contare che fra 5 anni, nel 2022, le stime della crescita potrebbero toccare i 2,3 miliardi di dollari! Nel 2017 sui tornei professionali di videogames sono stati investiti 750 milioni di dollari (il 50% del giro d’affari complessivo), ed ulteriori 525 milioni sono poi stati spesi per pubblicità e sponsorizzazioni (35% di quota mercato). Nel 2016 pubblicità e sponsorizzazioni toccarono 280 milioni di dollari. Di queste cifre, il 6% del totale (90 milioni di dollari) va al montepremi delle competizioni, il 5% proviene dalle scommesse effettuate sui tornei professionistici, ed un altro 5% deriva dalla vendita dei biglietti e dal merchandising.

Un fascino quasi irresistibile – Gli eSports sono competizioni basate sui videogiochi con giocatori professionisti e le partite possono essere seguite in diretta streaming o nelle spettacolari arene allestite per gli eventi più seguiti come “The International” di Dota2, alla Key Arena di Seattle, ed il World Championship di League of Legends. L’appeal degli eSports sembra essere quasi irresistibile per gli under 25, ma anche i più cresciuti non sembrano essere immuni al fascino dei videogames. Infatti anche il campione del mondo di F1 Fernando Alonso ha espresso più volte il suo apprezzamento nei confronti di questa disciplina e con FA Racing Logitech G Challenge, il suo staff di eSports, ha da poco organizzato il suo primo torneo internazionale di Gran Turismo (dove saranno selezionati alcuni componenti che diventeranno piloti di eSports professionisti).

I titoli del 2017 – La maggior parte dei tornei si svolge tra Asia e Stati Uniti, dove risiedono la maggior parte dei giocatori e degli incassi del settore. Fra tutti i titoli disponibili, gratuitamente o a pagamento, i più gettonati a livello planetario sono “League of Legends”, “Dota 2” e “PlayerUnkonwn’s Battlegrounds”. Se League of Legends e Dota 2 si sono affermati già da diversi anni, PlayerUnkonwn’s Battlegrounds ha visto crescere le sue fortune negli ultimi 6 mesi del 2017: si è passati infatti dai 2 milioni di giocatori unici di giugno, agli oltre 10 milioni di dicembre 2017, riuscendo a coinvolgere tramite le dirette streaming oltre 200 milioni di utenti in tutto il mondo (il record in termini di audience è detenuto da League of Legends con 300 milioni di spettatori).

La storia recente degli eSports – Grazie alla crescente diffusione del fenomeno degli eSports, il Comitato internazionale olimpico (CIO) ha dichiarato che i videogiochi sono da considerarsi come delle discipline sportive agonistiche vere e proprie. Un riconoscimento che porterà gli eSports a far parte del programma dei Giochi Asiatici del 2018 in Indonesia; inoltre si era anche vociferato di un ipotetico esordio alle Olimpiadi di Parigi 2024 (prima dell’assegnazione ufficiale alla capitale francese).

L’espansione in Italia – Il mercato è in crescita anche in Italia (14 milioni di euro nel 2017), ma nel Belpaese diversi personaggi dello sport azzurro “tradizionale” si sono rivelati sfavorevoli. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha infatti dichiarato che vede l’ingresso degli eSports nei giochi Olimpici come una barzelletta. Anche la plurimedagliata Federica Pellegrini è contraria:

È vero che ogni sport ha le sue peculiarità, però da qui a chiamarlo sport ce ne passa. Lo sport è fatica fisica.Federica Pellegrini, Campionessa di nuoto

Dichiarazioni che farebbero storcere il naso ai tanti professionisti che si allenano davanti lo schermo per più di 6 ore al giorno.

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