Salah-Liverpool, il caso che scuote il calcio europeo
Tifosi, allenatore, compagni, tutti sembra(va)no aver scaricato Momo Salah, accusato di pensare solo a se stesso in un momento molto delicato della stagione per un Liverpool che non riesce a ingranare. Ecco cosa può succedere e come possono cambiare le quote dei Reds per la vittoria della Premier.
Liverpool, un inizio difficile
Alla fine della partita di Champions vinta dal Liverpool a Milano, contro l’Inter, lo scorso 9 dicembre, i tifosi dei Reds, assiepati sugli spalti di San Siro, cantano il nome di Arne Slot, il tecnico olandese che, a dire il vero, dall’inizio della stagione sta facendo storcere il naso a più di un appassionato del club del Merseyside.
I risultati del Liverpool infatti, dopo una passata stagione che ha portato alla vittoria del campionato, quest’anno non sono, almeno non ancora, particolarmente brillanti, e questo nonostante investimenti fuori controllo nel mercato estivo, che ha visto la dirigenza Reds spendere 490 milioni di euro.
A riuscire nel miracolo di riavvicinare la curva di Anfield con l’ex allenatore del Feyenoord è stato uno dei calciatori simbolo del Liverpool contemporaneo, quel Momo Salah in otto stagioni e mezzo ha giocato 420 partite ufficiali, segnando 250 reti, con la casacca rossa del club inglese.
Non è stato però un riappacificarsi legato a un lavoro di raccordo svolto dal calciatore egiziano, quanto la posizione, dura, netta, senza possibilità di fraintendimenti, che Slot ha preso nei confronti di Salah, dopo che quest’ultimo si era lamentato pubblicamente di essere stato messo da parte nelle ultime partite, dando un’impressione di grande egoismo in un momento nel quale l’ambiente avrebbe solo bisogno di compattezza.
I tifosi, inizialmente, non hanno avuto dubbi su come schierarsi: tutti dalla parte di Slot, tutti dalla parte del club e contro qualsiasi voce o dichiarazione che sposti il centro del discorso dalla stagione del Liverpool alle sorti personali di un unico giocatore. Così come non si sono risparmiati ex grandi del calcio, che hanno in gran parte giudicato negativamente l’uscita dell’egiziano.
La partita del fine settimana, vinta dai Reds per 2 a 0 contro il Brighton, sembra invece aver sistemato un po’ le cose, almeno dal punto di vista ambientale. Salah, partito dalla panchina, è entrato in campo al 26esimo minuto del primo tempo per sostituire l’infortunato Joe Gomez e la Kop, il cuore storico del tifo ad Anfield, ha accolto l’entrata in campo dell’egiziano con una grande ovazione e cantando un coro in suo onore.
Salah ha risposto servendo ad Ekitike l’assist per il secondo gol del Liverpool (il numero 277, sommato ai gol, della carriera Reds di Momo) e giocando una buona partita, alla quale è mancato solo il gol, quasi centrato dopo un bell’assist di Chiesa.
La sensazione, in ogni caso, è che i tifosi abbiano voluto tributare il giusto omaggio a quella che potrebbe essere stata l’ultima presenza di Salah con la maglia del Liverpool, un’ipotesi suffragata anche dal giro d’onore con il quale l’egiziano ha salutato i tifosi a fine partita.
L’egiziano infatti parte adesso per la Coppa d’Africa e le voci di mercato continuano a susseguirsi. Per lui si parla insistentemente della possibilità di un trasferimento in direzione Arabia Saudita e le prossime settimane saranno decisive per risolvere il caso.
Le ragioni tecniche di un inizio di stagione davvero poco brillante per Salah, che lo scorso maggio aveva vinto il premio come miglior giocatore della Premier sono da rilevare, innanzitutto, nei grandi cambiamenti tattici e di rosa avvenuti nel Liverpool.
La cessione di Darwin Núñez, la tragica scomparsa di Diogo Jota, hanno modificato radicalmente i termini associativi di Salah con i suoi compagni di reparto davanti, visto che Ekitike, Wirtz, Isak, sono giocatori molto diversi dai loro predecessori.
La catena di destra poi, con l’addio di Trent Alexander-Arnold, si è fatta molto più affollata, e se prima Salah vi si muoveva con grande libertà, adesso deve invece fare i conti con le presenze ingombranti di Frimpong e Conor Bradley, due esterni molto esuberanti, che peraltro spesso si aggiungono a Dominik Szoboszlai, il miglior giocatore Reds fino a questo momento della stagione e anche lui frequentemente chiamato a muoversi sul fronte avanzato destro, dunque nella zona di Salah.
Le statistiche mostrano come nella passata stagione, Alexander-Arnold, oggi al Real Madrid, cercava spesso Salah lanciandolo in campo aperto, circostanza che metteva l’egiziano in condizione di attaccare la profondità, cercando duelli individuali con gli avversari: la sua comfort zone tecnico-tattica.
In questo scenario, Salah nella passata stagione ha tenuto una media di 1.5 dribbling a partita, con una percentuale di dribbling riusciti del 45%. In questa stagione, invece, queste due medie sono crollate drammaticamente, con appena 0.2 dribbling per match completati, intorno al 12% a partita rispetto a quelli tentati: un disastro totale.
Tutte le percentuali di Salah sono crollate, a dire il vero. I tiri in porta, che da quasi 3 a partita di media sono adesso 1.2. Le occasioni create, passate da 2.5 a 1.7. E poi il coinvolgimenti di Salah nel gioco, con Momo che la passata stagione toccata oltre 50 palloni a partite, mentre oggi gliene arrivano meno di 40. E poi, ancora, i tocchi in area: sono 5.5 nel 2025/2026 contro i 10.5 del 2024/2025.
C’è un altro dato molto interessante che si intreccia con quelli individuali di Salah: il possesso palla, per i Reds è al 62% (primi nella Premier), ed è cresciuto del 7% rispetto alla passata stagione, sintomo che le squadre, contro il Liverpool, tendono ad essere più attendiste quest’anno, e a lasciare meno spazi.
Ebbene, in questo contesto di spazi ridotti, Momo Salah non si trova molto a suo agio, e infatti la percentuale di duelli vinti è crollata, dal 41% al 20%. Insomma, decisamente non una grande stagione, fino ad ora, per Salah, e allora forse bisogna leggere le sue dichiarazione anche come uno sfogo di frustrazione per un sistema di gioco che non lo sta premiando.
Quote Premier League, come cambiano le prospettive
Il crollo del Liverpool, e soprattutto l’inatteso calo di performance del suo uomo simbolo, Momo Salah, hanno chiaramente avuto un effetto diretto anche sulle quote relative alle scommesse antepost per la vittoria della Premier League.
Andando a guardare le quote di SNAI* di inizio stagione, scopriamo come una possibile vittoria del Liverpool fosse quotata a 3.00, la squadra favorita assoluta per riconquistare il titolo, mentre a quattro mesi dall’inizio del campionato la quota è letteralmente esplosa, con SNAI che quota i Reds vincenti in Premier a 33.00.
La situazione è molto simile tenendo come riferimenti Sisal, che a inizio stagione proponeva la squadra di Slot vincente a 3.25, mentre adesso ha portato una possibile vittoria del Liverpool a 33.00. Ci va un po’ più leggero Sportium, che è passato dal 3.50 di inizio stagione al 25.00. Si tratta, in ogni caso, di un cambio radicale rispetto alle previsioni di inizio stagione.
D’altronde, quando mancano una ventina abbondante di partite alla fine della Premier League, il Liverpool è a -10 dalla vetta e ci vorrebbe un vero e proprio miracolo per vedere i Reds riconfermarsi campioni d’Inghilterra.
Fra le suggestioni che potrebbero avere un effetto diretto sulle quote c’è anche la cessione di Salah, di cui si parla molto in questi giorni. Se l’egiziano dovesse essere ceduto, e al suo posto arrivasse il venticinquenne ghanese del Bournemouth Antoine Semenyo (che ha una clausolda da 65 milioni di sterline per gennaio, spiccioli per i Reds), allora qualche chance di reboot totale per il Liverpool potrebbe anche esserci.
Interessante, infine, è anche vedere come il caso-Salah abbia avuto un piccolo effetto sulle quote relative alla Coppa d’Africa, con i pronostici che vedono adesso una possibile vittoria dell’Egitto lievemente meno probabile rispetto ai numeri di qualche settimana fa.
Goldbet al momento vede i Faraoni vincenti a 7.00, Eurobet li quota invece a 6.00, mentre bwin a 6.50, quote che sono aumentate, proporzionalmente, di 0.50 su gran parte dei portali, frutto dello scarso momento di forma, fisica e psicologica, del giocatore che, da solo, vale praticamente l’80% di tutta la nazionale egiziana, quel Momo Salah che deve recuperare in fretta il suo status di stella.
*Quote soggette a variazioni
Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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