Vicente Guaita: chi è il sostituto di Suzuki al Parma
L’infortunio di Zion Suzuki ha obbligato la squadra allenata da Cuesta a correre ai, aggiungendo alla rosa un portiere d’esperienza e che garantisca prestazioni e sicurezza. Studiamo la sua carriera.
Guaita, una soluzione d’emergenza
Marzo è il mese nel quale, orientativamente, Zion Suzuki dovrebbe essere pronto per rientrare in campo. L’infortunio che ha colpito il portiere giapponese del Parma, una frattura scomposta del terzo dito della mano sinistra e dello scafoide, non è infatti banale, e il percorso di riabilitazione dovrà seguire un criterio di massima cautela.
Nell’anno del mondiale, e con rumors di mercato che si moltiplicano intorno al nome di Suzuki, sarebbe infatti folle rischiare di forzare i tempi, magari rischiando una ricaduta e mandando in fumo sia la partecipazione del portierone giapponese alla Coppa del Mondo che una grossa plusvalenza per i parmensi (si parla, fra gli altri, degli interessi di Inter, Milan e Arsenal e di una valutazione intorno ai 45 milioni di euro).
È così che la dirigenza statunitense del Parma ha deciso di ingaggiare fino alla fine della stagione il portiere spagnolo Vicente Guaita, trentottenne di origine valenciana che proprio nel Valencia ha mosso i primi passi della sua carriera e che senza dubbio costituisce un’opzione di grande affidabilità per i prossimi sette mesi.
La scelta di puntare su Guaita, nonostante le ripetute rassicurazioni di staff e dirigenza parmense rispetto alla fiducia riposta in Edoardo Corvi e Filippo Rinaldi, gli altri due portieri in rosa, garantisce infatti profondità e permetterà a Suzuki di seguire il suo percorso di riatletizzazione senza ansie.
La decisione di portare a Parma lo spagnolo Guaita, peraltro, è una scelta sensata indipendentemente dall’infortunio di Suzuki e dalle garanzie offerte da Corvi e Rinaldi. A prescindere, infatti, Guaita porta in spogliatoio leadership ed esperienza, due qualità che possono sicuramente tornare utili per far crescere la giovane batteria di portieri ducali.
Nonostante in Serie A mister Cuesta gli abbia sinora preferito Corvi, Guaita è infatti un portiere con esperienze di altissimo livello, sempre titolare in squadre di grande tradizione e nelle top leghe europee. L’inizio di carriera a Valencia, con l’esordio nella Liga a 21 anni e l’eredità raccolta da Canizares e Hildebrand, due portieri di grande spessore, spiega già molto del profilo di questo giocatore.
Certo, c’è da dire che nelle sue sei stagioni valenciane, inframezzate da un prestito nella Segunda Division al Recreativo Huelva (giocato da titolare) Guaita non era mai riuscito a imporsi in maniera definitiva come il titolare assoluto, anche in virtù di una gestione, quella di un giovane Unay Emery, molto moderna relativamente alla rotazione dei portieri.
Una carriera importante
Quello che fa di Guaita un portiere interessante e di grande spessore è la maturità raggiunta una volta lasciato il suo porto sicuro di Valencia. Nel 2014 infatti, a 27 anni, Guaita se ne va al Getafe, dove finalmente trova continuità, giocando tre ottime stagioni da titolare e fermandosi solo nel 2016/2017 quando, con la squadra in Seconda Divisione, subisce un grave infortunio e resta fuori per quasi tutta l’annata.
Rientra però per giocare i playoff, riportando il Getafe in Liga, dove si riprende, nel 2017/2018, il posto da titolare, rendendosi protagonista di una grande stagione. La sua carriera, a quel punto, accelera ancora. Passa infatti, a 31 anni, al Crystal Palace, preso a parametro zero dal mitico Roy Hodgson, che lo blocca, in scadenza, già a gennaio.
A Londra Guaita dovrebbe fare il secondo di Wayne Hennessey, ma dopo poco partite si conquista il posto da titolare, mettendo peraltro di fatto fine alla carriera dello stesso Hennessey, che non riuscirà mai più a conquistare il posto da numero 1 di una squadra fino al ritiro della scorsa estate.
Guaita, al Crystal Palace, gioca invece tre stagioni solidissime, vincendo anche alcuni premi dei tifosi come giocatori del mese e imponendosi come uno dei portieri più “consistent” dell’intero campionato inglese. Rientra così in Spagna, al Celta Vigo, nel settembre del 2023, con l’idea di giocare le ultime stagioni a “casa” facendo da chioccia a Villar Martinez.
Le cose, però, vanno diversamente. Sia Rafa Benitez che Claudio Giraldez, i tecnici galiziani delle stagioni 2023/2024 e 2024/2025, lo scelgono come titolare e così Guaita gioca 61 partite nelle ultime due stagioni, diventando un idolo della tifoseria, che lo rispetta per la grande professionalità e per lo straordinario impegno, dopo stagioni vissute con grande incertezza in mezzo ai pali.
Nella scorsa primavera sembrava fosse tutto fatto per il rinnovo, anche in virtù del grande amore degli hinchas del Vigo per lui, ma il mancato accordo (sembra che Guaita spingesse per un biennale, contro la proposta da un anno del Celta), ha bloccato tutto.
È così che si arriva a quello che forse sarà l’ultimo capitolo della storia di questo giramondo spagnolo, l’arrivo a Parma, da svincolato, per far fronte all’emergenza portieri legata all’infortunio di Suzuki. Per ora, Guaita ha iniziato facendo panchina a Corvi, ma la sua storia dice che è un ribaltone potrebbe concretizzarsi da un momento all’altro.
Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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