Allenatori Serie A 2025/26: l’algoritmo predice chi rischia l’esonero

La Serie A 2025/2026 si preannuncia volatile e affascinante a causa di una rivoluzione in panchina. Con il 60% dei club che schiera un nuovo allenatore contro soli 8 confermati, l’altissimo turnover tecnico promette grande incertezza e rischio, specialmente per i risultati iniziali del campionato.

Gasperini e Allegri, gli allenatori più a rischio in Serie A

Analizzare il rischio di esonero per ogni allenatore diventa quindi un esercizio cruciale per comprendere le dinamiche del campionato. Per farlo, abbiamo affinato un elaborato algoritmo che, partendo da vari fattori, prova a predire quali siano i tassi di rischio esonero per i manager della massima divisione, prima ancora che cominci.

La simulazione algoritmica è basata su dati oggettivi e corredata da valutazioni tecniche, così da offrire uno spaccato analitico ma competente di un torneo in cui la pazienza sembra essere diventata merce rara. I parametri principali che il nostro algoritmo ha tenuto in considerazione per calcolare la percentuale di rischio includono lo status dell’allenatore — l’arrivo di un tecnico nuovo, soprattutto se esordiente in Serie A o in un club di alto livello, è un fattore di rischio più alto rispetto a un tecnico confermato — e l’esperienza in panchina del tecnico, dato che un lungo e consolidato storico nella massima divisione riduce il rischio. Un altro elemento chiave sono gli obiettivi e la pressione, che crescono in proporzione alle aspettative della società e della piazza. L’algoritmo considera anche il mercato e i cambiamenti in rosa, poiché un’elevata instabilità, come la cessione di giocatori chiave o l’acquisto di molti volti nuovi, aumenta la probabilità di un avvio difficile. Infine, un fattore cruciale è lo storico del club, in quanto le società note per la loro impazienza o per aver cambiato frequentemente allenatore tendono a influenzare il rischio al rialzo.

Ecco la tabella riassuntiva che abbiamo creato sulla base di queste considerazioni:

CLUB ALLENATORE PERCENTUALE DI RISCHIO STATUS MOTIVAZIONE DEL RISCHO
Roma Gian Piero Gasperini 90% Nuovo Pressione e risultati immediati
Cagliari Fabio Pisacane 85% Nuovo Inesperienza e instabilità squadra
Lecce Eusebio Di Francesco 80% Nuovo Storico di esoneri e obiettivo salvezza
Parma Carlos Cuesta 75% Nuovo Esordiente in Serie A
Milan Massimiliano Allegri 65% Nuovo Pressione e cessioni importanti
Torino Marco Baroni 60% Nuovo Storico di progetti a breve termine
Fiorentina Stefano Pioli 60% Nuovo Ritorno in un ambiente ostico
Juventus Igor Tudor 55% Confermato Storico di rotture e grandi aspettative
Pisa Alberto Gilardino 50% Nuovo Neopromossa e inesperienza
Cremonese Davide Nicola 45% Nuovo Salto di categoria
Atalanta Ivan Juric 45% Nuovo Scommessa e partenze importanti
Lazio Maurizio Sarri 40% Nuovo Storico di rotture e obiettivi
Bologna Vincenzo Italiano 35% Confermato Cessione di giocatori chiave
Genoa Patrick Vieira 30% Confermato Progetto ambizioso in fase iniziale
Inter Cristian Chivu 30% Nuovo Inesperienza in un grande club
Udinese Kosta Runjaic 30% Confermato Cessioni importanti e obiettivo salvezza
Sassuolo Fabio Grosso 30% Confermato Salto di categoria
Hellas Verona Paolo Zanetti 25% Confermato Salvezza centrata ma faticosa
Napoli Antonio Conte 10% Confermato Vittoria Scudetto e progetto solido
Como Cesc Fabregas 10% Confermato Progetto solido e a lungo termine

Le fasce di rischio

Nella prima fascia si annidano le scommesse più audaci e le situazioni più complesse, dove la probabilità di un cambio in corsa è superiore al 70%. Al vertice di questa classifica si trova la Roma di Gian Piero Gasperini, la cui nomina, pur indice di ambizione, porta con sé un’elevatissima pressione in un ambiente già abituato a scossoni. Segue il Cagliari che ha affidato la panchina a Fabio Pisacane, tecnico esordiente in un ambiente reduce da una quasi totale ricostruzione della squadra, rendendo il suo compito estremamente difficile. Il Lecce di Eusebio Di Francesco non si discosta da questa situazione di rischio, con un curriculum caratterizzato da esoneri frequenti. Infine, il Parma ha scelto un altro esordiente, Carlos Cuesta, la cui inesperienza totale lo rende un profilo ad alto rischio.

Nella seconda fascia troviamo allenatori con un curriculum di peso, ma che si trovano ad affrontare situazioni altamente sfidanti, da cui il rischio tra il 50 e il 69%. L’arrivo di Massimiliano Allegri al Milan è ad alto potenziale in termini di piazzamento finale, ma… c’è un ma: a causa delle pesanti cessioni estive, dell’obbligo di riportare il club ai vertici e di un vento mediatico sfavorevole, potrebbe anche essere sotto la lente d’ingrandimento in caso di falsa partenza, e l’algoritmo lo “penalizza” per questo. Il Torino di Marco Baroni si affida a un “salvatore”, ma la sua fama di tecnico che raramente costruisce progetti a lungo termine, unita alle importanti cessioni del club, lo rende vulnerabile.

La Fiorentina di Stefano Pioli è un altro caso delicato: il ritorno a Firenze dopo un addio turbolento e l’anno lontano dal grande calcio in Arabia Saudita alza la pressione sull’ex Milan e Inter. Anche Igor Tudor, confermato alla Juventus, si trova in una posizione difficile: nonostante il quarto posto, il suo passato di esperienze brevi e turbolenti, e un mercato balbettante rendono la sua panchina meno sicura di quanto sembri. Tra i confermati è quello che rischia di più. Chiude la fascia il Pisa, con il neo-promosso Alberto Gilardino che si trova a gestire una squadra con grandi aspettative e una campagna acquisti importante.

Allenatore di calcio

Gli allenatori più a rischio nella stagione di Serie A 2025/26

La terza fascia comprende allenatori con un rischio bilanciato, dove i fattori di fiducia si scontrano con le incognite del campionato (30-49%). La Cremonese di Davide Nicola, nonostante la solida promozione e il curriculum importante dell’allenatore in fatto di salvezza, dovrà affrontare il difficile salto di categoria. L’Atalanta ha scelto Ivan Juric, una scommessa per la società dopo una stagione tumultuosa tra Roma e Southampton, ma lo storico di progetti a lungo termine – sia dei bergamaschi che del croato – bilancia il rischio. La Lazio di Maurizio Sarri deve fare i conti con un passato di rotture e un ambiente esigente, ma l’obiettivo di tornare in Europa a prescindere da quale ingresso mantiene il rischio moderato.

Il Bologna di Vincenzo Italiano e il Genoa di Patrick Vieira godono di grande fiducia, ma le cessioni importanti dei loro club potrebbero mettere a rischio la stabilità. L’Inter di Cristian Chivu eredita una squadra solida e gode della fiducia della dirigenza; l’inesperienza del rumeno, che viene da una parentesi felice ma molto breve al Parma, incide solo relativamente sulle valutazioni del nostro algoritmo. Infine, l’Udinese di Kosta Runjaic e il Sassuolo di Fabio Grosso sono in una fascia moderata, in quanto la conferma del tecnico indica fiducia, ma il mercato e il salto di categoria rappresentano incognite importanti.

In quarta fascia, la stabilità è la parola d’ordine (< 30% di rischio). Al vertice della fascia troviamo il Napoli di Antonio Conte e il Como di Cesc Fabregas, i due progetti più solidi e duraturi del campionato. La vittoria dello Scudetto e la conferma di Conte sono il segnale di una fiducia totale, così come il progetto a lungo termine del Como, che ha scelto di puntare sulla continuità dopo un ottimo campionato. Per i partenopei, uniche incognite sono lo spettro della stagione successiva al terzo Scudetto e il ritorno in Champions League. Forse a sorpresa, anche il Verona di Paolo Zanetti gode di un basso rischio stimato.

Serie A 2025/2026, un campionato in bilico?

L’alta percentuale di cambi in panchina evidenzia come la Serie A sia un campionato in costante ebollizione, e le squadre che hanno deciso di cambiare allenatore si ritrovano a dover fare i conti con un rischio calcolato. D’altro canto, i club che hanno optato per la continuità potrebbero beneficiare di un avvio di campionato più stabile, capitalizzando sul lavoro svolto nella stagione precedente.

Il rischio di un licenziamento in corsa è, statisticamente, più alto per chi comincia da zero, specialmente se i risultati non arrivano subito. Questo scenario rende la lotta per la salvezza e per le posizioni europee ancora più incerta, con un campionato che si preannuncia come uno dei più volatili degli ultimi anni. La panchina, insomma, sarà il vero banco di prova per le ambizioni e i progetti dei 20 club di Serie A.

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