Serie A, chi sale e chi scende: il borsino di FIFA e EA Sports FC negli ultimi 5 anni

Con l’uscita di EA Sports FC 26, fissata per il 26 settembre, anche il mondo virtuale si prepara a raccontare una nuova stagione di Serie A. Ma i rating delle squadre coincidono davvero con quanto visto sul campo negli ultimi anni? Abbiamo analizzato cinque edizioni del videogioco per capire chi, tra i club italiani, è salito e chi invece è sceso, stilando un vero e proprio “borsino” del calcio virtuale.

La Serie A in cinque anni di FIFA ed EA Sports FC

EA Sports FC 26 migliori squadre Serie A

I rating di FIFA ed EA Sports FC corrispondono davvero ai valori in campo? Il confronto con la Serie A

Cinque anni di FIFA ed EA Sports FC ci consegnano una fotografia suggestiva del calcio italiano. Dal 2022 al 2026, le valutazioni complessive dei club di Serie A hanno raccontato storie di crescita, cadute, rinascite e stagnazioni. Non si tratta solo di numeri: i rating globali assegnati da EA Sports sintetizzano il valore percepito delle rose, il rendimento delle squadre in campionato e in Europa, oltre alle strategie di mercato.

Questa analisi arriva proprio all’alba del lancio di EA Sports FC 26, disponibile dal 26 settembre, un capitolo che completa un quinquennio ricco di spunti e che ci permette di capire chi, nel mondo virtuale, è cresciuto e chi invece ha perso terreno.

2021/22 – 2025-26: i rating a confronto

CLUB FIFA 22 FIFA 23 FC 24 FC 25 FC 26 CRESCITA
Como 69* 70* 75 76 +7
Lecce 69 72 72 73 72 +3
Inter 82 83 83 83 84 +2
Parma 71* 70* 70* 73 73 +2
Pisa 70* 70* 69* 72 +2
Bologna 75 75 74 77 76 +1
Cremonese 72 71* 71* 73 +1
Fiorentina 76 77 78 77 77 +1
Napoli 80 79 81 80 81 +1
Roma 79 80 80 80 80 +1
Torino 76 74 75 76 76 0
Milan 80 81 80 81 80 0
Atalanta 80 79 78 79 79 -1
Lazio 80 79 80 78 79 -1
Sassuolo 75 75 75 71* 74 -1
Genoa 74 71* 73 73 73 -1
Udinese 74 75 74 72 73 -1
Cagliari 75 70* 72 73 73 -2
Hellas Verona 75 75 74 73 73 -2
Juventus 83 82 80 80 80 -3

Nota: il simbolo “–” indica che la squadra non era inclusa nel gioco in quell’anno, mentre “*” segnala che in quella stagione il club militava in Serie B.

Dalla tabella emergono chiaramente alcuni percorsi emblematici. L’Inter è l’unica squadra che mostra una crescita costante, passando da 82 a 84 e confermando la propria supremazia, mentre la Juventus compie il percorso inverso: da 83 scende a 80 e lì rimane, segno di un ridimensionamento evidente che riflette le difficoltà vissute anche fuori dal campo. Il Milan si muove su valori compresi tra 80 e 81, una stabilità che però racconta bene la difficoltà di consolidare il ruolo di vera dominatrice dopo lo scudetto 2022. Il Napoli alterna momenti di sottovalutazione e sopravvalutazione: in FIFA 23 con 79 non viene riconosciuto come potenziale campione, ma un anno più tardi in FC 24 viene premiato con un 81 proprio mentre la squadra scivolava fino al decimo posto reale, a dimostrazione di quanto sia difficile per il gioco intercettare gli alti e bassi di un club così volatile.

Se le big sono rimaste relativamente stabili, sono le cosiddette “outsider” a offrire i casi più interessanti. L’Atalanta, che nel 2022 era data a 80 sull’onda delle stagioni europee, si è assestata più in basso, segno di una parabola meno scintillante ma comunque di alto profilo. La Fiorentina, salita a 78, ha ritrovato visibilità internazionale senza però sfondare, mentre il Sassuolo ha vissuto un vero e proprio crollo, passando da 75 a 71 prima di risalire a 74: la conferma di un club capace di produrre talento ma spesso costretto a ricominciare da capo dopo cessioni pesanti.

La parte più suggestiva della tabella è però quella che riguarda le neopromosse e le favole calcistiche. Il Como è l’esempio più lampante: assente in FIFA 22, debutta a 69 e cresce fino a 76, una scalata che racconta bene l’ambizione di un club che ha saputo tornare competitivo. Lecce e Cremonese hanno compiuto un percorso più contenuto ma significativo: partiti da valori molto bassi, si sono consolidati sopra quota 72, dimostrando di non essere semplici comparse. Pisa e Parma, con miglioramenti minimi, restano realtà più fragili ma comunque in crescita rispetto al passato recente.

Sul fronte opposto troviamo le squadre in calo. Il Cagliari è il caso più emblematico: 75 in FIFA 22, retrocesso l’anno dopo e valutato appena 70, ha faticato a risalire, fermandosi a 73. Stesso discorso per il Genoa, crollato da 74 a 71 e mai più tornato oltre 73. L’Hellas Verona ha seguito una traiettoria simile, da 75 a 73, fotografando la realtà di un club ormai relegato alla lotta salvezza. L’Udinese, infine, resta il simbolo della costanza: sempre fra 73 e 74, senza mai crollare ma nemmeno mai emergere, immagine perfetta di una squadra destinata a navigare a metà classifica.

I giocatori simbolo, dal picco ad oggi

Un’altra chiave di lettura interessante è quella che riguarda i calciatori simbolo: confrontando il miglior giocatore di ciascun club nel momento del massimo rating degli ultimi cinque anni con il leader odierno su FC 26, emergono storie di continuità, cambiamenti radicali e perfino qualche ritorno inaspettato.

Nota metodologica: i confronti sono stati costruiti selezionando i momenti di massimo splendore delle squadre in stagioni non coincidenti con l’ultima, per evitare dati troppo simili.

L’Inter è il caso più chiaro di coerenza: al massimo storico (83 in FIFA 23) poteva contare su una batteria di campioni come Lautaro, Lukaku, Barella, Brozović e Skriniar, tutti valutati 86; oggi, con l’overall di 84, è sempre Lautaro Martínez a guidare la squadra, con un clamoroso 88 che ne sancisce la crescita a simbolo assoluto del club. Napoli racconta invece un ribaltamento singolare: nel momento di massimo splendore, su FC 24, l’uomo chiave era Victor Osimhen (88), mentre oggi a primeggiare è un innesto esterno come Kevin De Bruyne (87) segno della trasformazione radicale della rosa.

Ci sono club che hanno mantenuto fedeltà ai propri leader. La Roma rimane legata a Paulo Dybala, leader con 86 sia al picco del 2023 che su FC 26. Lo stesso discorso vale per il Sassuolo, sempre rappresentato da Domenico Berardi a quota 82, e per il Milan, che ha avuto in Mike Maignan il suo miglior uomo, stabile a 87, a conferma di un portiere ormai riferimento mondiale.

Altri club hanno invece visto passaggi di consegne significativi. La Juventus è passata da Dybala, miglior giocatore nel 2022 con 87, a Bremer (85) su FC 26, una variazione che fotografa il cambio di ciclo. L’Atalanta, all’epoca di Ilicic (84), oggi si affida a Carnesecchi e Lookman, entrambi a 84, dimostrando come il testimone sia passato da veterani di fantasia a un portiere emergente e a un attaccante moderno. La Lazio ha perso la centralità di Ciro Immobile (86 nel 2022) e oggi vede in Zaccagni (84) il suo nuovo leader. Anche il Torino ha cambiato volto: da Andrea Belotti (81) a Nikola Vlasic (79), un segno di ridimensionamento.

Le neopromosse e le provinciali regalano i contrasti più curiosi. Il Como, al debutto con Verdi a 74, oggi vanta addirittura un nome internazionale come Álvaro Morata (81), un salto che racconta bene la sua crescita. Lecce passa dall’esperienza di Umtiti (79) alla sorpresa di Falcone (81), un portiere che diventa leader assoluto. La Cremonese da Escalante (76) è oggi guidata da un portiere, Audero (78). Pisa passa da Beruatto (75) a Cuadrado (76), un acquisto di peso per un club che fino a poco fa era relegato alla B.

Alcuni giocatori ricompaiono in più di un confronto: Andrea Belotti era il miglior uomo del Torino cinque anni fa e oggi è il top del Cagliari, a conferma di come i percorsi individuali possano diventare simbolici anche fuori dal club d’origine. Lo stesso Dybala, leader prima della Juventus e ora della Roma, testimonia un cambio di bandiera che ha avuto un impatto su entrambe le squadre. Domenico Berardi resta invece un caso raro di fedeltà totale, simbolo unico del Sassuolo per l’intero quinquennio.

Ci sono poi i casi di continuità nell’evoluzione. Il Genoa è passato dal veterano Sirigu (82) a Stanciu (77), riducendo il proprio peso tecnico. L’Hellas Verona mantiene una sostanziale coerenza: da Barak (78) a Al Musrati (78), senza mai spostarsi troppo. L’Udinese, invece, ha visto un calo: dal talento di Deulofeu (80) al difensore Solet (78), segno di una squadra che ha perso appeal internazionale.

Nel complesso, i confronti raccontano un panorama variegato: chi ha confermato i propri leader, chi ha cambiato radicalmente interpreti, chi ha visto i protagonisti spostarsi altrove. Se i rating di squadra mostrano l’andamento generale, i volti simbolo aiutano a capire quali giocatori abbiano davvero incarnato le ambizioni e i limiti di ciascun club.

Il videogioco a confronto con la realtà

Mettere a confronto i valori assegnati da FIFA ed EA Sports FC con i risultati reali delle stagioni di Serie A permette di scoprire quanto il videogioco abbia colto le dinamiche del campionato e dove invece abbia sbagliato completamente. Nel 2021/22, per esempio, il Milan si è laureato campione d’Italia contro ogni pronostico, partendo da un overall di appena 80 che lo poneva sotto l’Inter (82) e la Juventus (83). È stato un caso emblematico di sottovalutazione, con i rossoneri capaci di superare le attese e ribaltare il giudizio virtuale. Nella stessa stagione, l’Atalanta veniva premiata con un rating di 80, ma in realtà finì solo ottava: qui invece fu il gioco a sopravvalutare una squadra reduce dalle stagioni d’oro in Champions.

La stagione successiva, 2022/23, è stata dominata dal Napoli: 90 punti in classifica e scudetto dopo oltre trent’anni, ma un overall nel gioco fermo a 79, dietro Inter (83), Milan (81) e Juventus (82) Una discrepanza enorme, che conferma quanto poco il videogioco avesse intuito l’impatto esplosivo di Osimhen e Kvaratskhelia. Anche la Juventus fu un caso interessante: valutata 82, sulla carta da vertice, chiuse terza ma segnata dalle vicende extracalcistiche e dalle penalizzazioni, che ne ridimensionarono la stagione rispetto al potenziale. Più in linea, invece, i valori di Lazio e Roma, entrambe intorno a 79–80 e realmente protagoniste nella lotta alle coppe europee.

Con FC 24, stagione 2023/24, le parti si invertirono. Il Napoli, campione l’anno prima, scese rovinosamente al decimo posto pur partendo da un overall di 81, segno di una sopravvalutazione che il campo smentì in fretta. L’Inter, al contrario, vinse il campionato con 94 punti, giustificando pienamente l’overall di 83 che lo poneva tra i club più forti. Spicca anche il caso Bologna: con una valutazione modesta di 74, EA li considerava una squadra da metà classifica, mentre Thiago Motta portò i rossoblù fino al quinto posto e a un incredibile ritorno in Champions League, uno degli scarti più clamorosi tra videogioco e realtà. L’Atalanta, data a 78, centrò il quarto posto, confermando una coerenza tra la previsione virtuale e i risultati concreti.

Il 2024/25, raccontato da FC 25, ha riservato nuove sorprese. Il Napoli, stimato a 80, vinse il campionato con 82 punti, un dato che conferma come il gioco li vedesse forti ma non così dominanti. L’Inter, con il solito 83, chiuse seconda, in linea con le attese di un club da vertice. L’Atalanta, data a 78, arrivò terza e confermò la bontà del giudizio. La Juventus, invece, con 80 overall rimase sì in zona Champions, ma senza mai dare la sensazione di poter lottare per il titolo. In questo quadro, due discrepanze spiccano in particolare: il Milan, dato a 81 e quindi tra le favorite, ma solo ottavo in campionato; e il Como, stimato a 75 ma capace di un sorprendente decimo posto, che confermò il suo status di rivelazione. In coda, invece, EA individuava Lecce e Pisa come squadre deboli, ma a retrocedere furono Empoli, Venezia e Monza, a dimostrazione che non sempre i rating corrispondono alle dinamiche reali della lotta salvezza.

Infine, EA Sports FC 26 fotografa lo stato attuale del calcio italiano e chiude il cerchio con valutazioni che consolidano le tendenze emerse. L’Inter a 84 è la squadra più forte del campionato secondo il gioco, in piena coerenza con il dominio esercitato nelle ultime stagioni. La Juventus rimane ferma a 80, coerente con un club che fatica a ritrovare lo smalto di un tempo. In fondo alla classifica virtuale troviamo Pisa e Lecce a 72, mentre Cagliari, Cremonese, Genoa, Parma e Udinese restano a 73, a dimostrazione che EA percepisce chiaramente la spaccatura tra le big di vertice e le provinciali impegnate a salvarsi anno dopo anno.

Il confronto con l’anno precedente offre ulteriori spunti sulla zona retrocessione. Lecce ha perso un punto, scivolando da 73 a 72 e confermando una percezione di maggiore fragilità. Pisa, invece, è la vera sorpresa positiva, con un balzo da 69 a 72 che lo avvicina agli standard della Serie A. Cagliari, Cremonese, Genoa e Parma sono rimaste immutate, segnale di stagnazione e di mancanza di crescita tangibile. L’Udinese, al contrario, ha guadagnato un punto, passando da 72 a 73, pur restando parte integrante del gruppo salvezza.

Conclusioni

Cinque anni di FIFA e di EA Sports FC ci consegnano dunque una Serie A divisa in blocchi: le grandi conferme di Inter, Napoli e Milan; la crisi di una Juventus in cerca di identità; le outsider come Atalanta e Fiorentina, solide ma non rivoluzionarie; le favole di Como e Lecce, che hanno saputo guadagnarsi rispetto e crescita; e infine le squadre perennemente in bilico tra salvezza e retrocessione, come Cagliari, Genoa e Cremonese.

Guardando al passato, la serie ha avuto colpi di vista notevoli — come nel caso dell’Inter costantemente ai vertici, dell’Atalanta confermata in zona europea o del Como riconosciuto come realtà emergente — ma anche errori clamorosi, su tutti il Napoli sottostimato nell’anno dello scudetto e sovrastimato in quello del crollo, oppure il Bologna ignorato come rivelazione. In questo senso i rating sono stati uno specchio utile ma non infallibile, capaci di cogliere alcune tendenze di fondo ma incapaci di anticipare sorprese e tracolli.

La vera domanda, adesso, è se EA Sports FC 26 avrà colto meglio di quanto fatto in passato la realtà del prossimo campionato: riuscirà davvero a inquadrare le difficoltà croniche di club come Lecce, Pisa o Udinese, o le ambizioni delle nuove protagoniste? E saprà restituire con fedeltà lo stato di salute di una Serie A che continua a oscillare tra grandi conferme e imprevisti sorprendenti? Se le risposte arriveranno solo dal campo, i numeri restano comunque un termometro prezioso per leggere non solo il calcio virtuale, ma anche le percezioni che accompagnano il nostro campionato.

Nota metodologica

Abbiamo estratto i dati storici dai capitoli precedenti utilizzando il database SoFifa, mentre per il capitolo attuale abbiamo fatto riferimento a una copia del gioco EA Sports FC 26. I risultati pronosticati dal videogioco attraverso i suoi rating sono stati poi confrontati con l’archivio ufficiale delle ultime cinque stagioni di Serie A, così da evidenziare le discrepanze più significative tra percezione virtuale e rendimento reale.

I rating di EA Sports vengono stabiliti dal Ratings Collective, un team di analisti e scout che monitora migliaia di calciatori. Il lavoro si basa su statistiche ufficiali come gol, assist o passaggi riusciti, integrate con dati forniti da provider come Opta.

Simone Cola
Simone Cola

Simone Cola, redattore esperto di betting, ha collaborato con testate autorevoli come Fox Sports Italia e operatori del calibro di bwin.it. La sua esperienza diretta nel settore garantisce pronostici e analisi sportive credibili e approfondite.

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