Quali sono le società di calcio più indebitate d’Europa

In Italia sono noti i casi di Juventus e Roma, ma anche grandissime storiche del calcio inglese come il Manchester United sono in grande difficoltà. Andiamo a vedere quali sono i club con le difficoltà economiche più importanti.

La Serie A dei debiti

Il calcio europeo vive un momento contraddittorio dal punto di vista finanziario. Da una parte, infatti, abbiamo di fronte i dati degli ultimi quindici anni, durante i quali il comparto del calcio, dal punto di vista industriale, si è espanso sino a diventare un asset economico di primissimo livello, talmente interessante da suscitare l’attenzione di grandi investitori finanziari. Dall’altra, abbiamo però un settore attraversato da una grande crisi di liquidità, con numerosi club, anche storici, che registrano passivi molto pesanti.

Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1 hanno in questo momento debiti bancari pari a quasi 8 miliardi di euro, cui si aggiungono altri 3 miliardi di prestiti contratti con finanziatori esterni al mondo degli istituti di credito. La Serie A, nello specifico, apporta a questo speciale e per niente lusinghiero conteggio oltre 1 miliardo di euro, comunque ben al di sotto dei quasi 4 miliardi della Premier League e degli oltre 2 miliardi e mezzo della Liga spagnola.

Stadio vuoto, scritta Debt

I club di calcio più indebitati d’Europa

A margine di questi dati e prima di scendere nel dettaglio dei club con le maggiori esposizioni debitorie in Europa, ci sono da prendere in considerazione due elementi. Il primo riguarda il Covid, che ha indubbiamente reso più complessa una situazione strutturale comunque marcatamente fuori controllo. Il secondo riguarda il tema dei ricavi, fondamentale in quanto è anche alla luce di essi che vanno interpretati gli indebitamenti.

Se è vero che la Premier League ha debiti più alti del triplo rispetto alla Serie A, non bisogna infatti dimenticare che i ricavi generati dal campionato inglese sono quattro volte maggiori rispetto a quelli prodotto dal campionato italiano di calcio.

Di certo c’è la presenza di 3 club italiani tra le primi 10 squadre con più debiti in Europa, una situazione che mette a nudo la disastrosa gestione finanziaria di alcune delle principali società di Serie A. La Roma è una delle squadre più in difficoltà, con un buco da 208 milioni di euro e i riflettori dell’UEFA puntati addosso già da tempo.

Alla fine della stagione 2022/23, l’organo di governo del calcio europeo ha trattenuto 5 milioni di euro dal premio in denaro legato al percorso della Roma in Europa League. In totale, dall’arrivo alla presidenza del magnate statunitense Friedkin, sono oltre 600 i milioni di euro di debito accumulati dai giallorossi.

Non è molto più rosea la situazione della Juventus, che contava 209 milioni di euro di debito alla fine del 2022 e continua ad essere sotto di oltre 100 milioni stando ai conteggi legati all’esercizio chiuso nel giugno del 2023. Un’iniezione di capitale da parte della proprietà di oltre 400 milioni ha parzialmente ribilanciato la situazione, ma la Vecchia Signora continua a rimanere nell’occhio del ciclone, anche a causa di una serie infinita di problemi giudiziari, alcuni dei quali ancora in attesa di giudizio.

Resta comunque l’Inter la squadra con la maggiore esposizione debitoria della Serie A. In totale la gestione cinese di Zhang ha fatto registrare oltre 400 milioni di debiti in tre anni, e questo nonostante gli introiti, anche grazie al percorso in Champions League della stagione 2022/2023, siano stati importanti. L’Inter ha un debito di 320 milioni di euro con la società di gestione patrimoniale Oaktree, una pratica che andrà chiusa entro giugno 2024 e a fronte di cui è lecito aspettarsi anche un cambio di proprietà.

Fuori dal baratro è invece il Milan, che dopo aver dovuto rinunciare persino all’Europa League 2019/2020 a causa delle sanzioni legate al Financial Fair Play ha chiuso la stagione scorsa, per la prima volta negli ultimi diciassette anni, in attivo: + 10 milioni di euro. Certo, pende ancora sulla testa della proprietà Cardinale il prestito contratto con il fondo Elliott, quasi 600 milioni al 7% di interesse, da ripagare entro il 2025.

Uno sguardo al resto d’Europa

I turchi del Galatasaray hanno un’esposizione finanziaria superiore ai 200 milioni di euro, una situazione legata ai forti investimenti che il club di Istanbul ha portato avanti nell’ultimo triennio nel tentativo ripetuto di tornare ai vertici del calcio turco e internazionale. Male anche il CSKA Mosca, che ha maturato 224 milioni di euro di saldo negativo a causa dell’invasione russa d’Ucraina, che ha liberato a zero tutti i suoi giocatori più rappresentativi, privando il club anche degli introiti legati alla partecipazione alle competizioni UEFA, da cui i club russi sono esclusi.

Ai piani alti del calcio europeo si trovano invece alcune delle situazioni più scottanti. Com’è ben noto, il Barcellona è una delle società di calcio più in difficoltà d’Europa, con un buco da 1 miliardo e mezzo di euro e una difficile opera di ristrutturazione finanziaria in atto. È sotto più o meno della stessa cifra il Tottenham, che ha un’esposizione da 1,2 miliardi di sterline, con 840 milioni da ripagare però secondo un piano bancario che dà agli Spurs tempo sino al 2042.

Infine, ecco il Manchester United. La squadra inglese non solo non ha più vinto quasi nulla dall’addio di Sir Alex Ferguson, ma continua a girare a vuoto sia sul fronte tecnico-sportivo che su quello economico. Quasi 600 milioni di debiti per i Red Devils, che alla ricerca disperata di successi continuano a spendere somme altissime per stipendi e cartellini, senza peraltro raggiungere alcun risultato rilevante.

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