La Fiorentina nel baratro e le chance di salvezza
Da settimane tifosi e appassionati si aspettano la rinascita della Fiorentina, che puntualmente, però, scrive invece un nuovo capitolo in cui va ancora più a fondo. Vediamo insieme se davvero può ancora salvarsi.
Salvezza Fiorentina: missione (im)possibile
In questi primi quattro mesi di Serie A 2025/2026 si è scritto tutto e il contrario di tutto sul campionato, sin qui surrealmente disastroso, della Fiorentina. Dopo un’estate passata a pontificare sul grande mercato della Viola, ad apprezzare la scelta di riportare a casa Stefano Pioli, a discutere delle chance fiorentine di competere per un posto in Champions, siamo invece ora a parlare di una squadra che dopo quindici giornate non ha ancora vinto una partita.
Il discorso, quindi, si è spostato, inevitabilmente, ormai da settimane, sulle reali chance della Fiorentina di evitare la retrocessione, un incubo sempre più reale e che nemmeno l’arrivo sulla panchina di Paolo Vanoli, subentrato a Pioli esonerato all’undicesima giornata, è riuscito ad allontanare.
La squadra di Rocco Commisso, dopo quindici partite giocate, è sola all’ultimo posto in classifica della Serie A, con la peggiore difesa del campionato (26 gol subiti) e la peggior differenza reti (-14), a quattro punti dalla penultima (il Pisa, a 10 punti) e addirittura a otto punti dal diciassettesimo posto, che vale la salvezza, occupato dal Parma a 14 punti.
La situazione, insomma, è molto difficile, soprattutto se si fanno dei paragoni con il passato e si cercano appigli storici guardano a squadre che, nel passato, sono riuscite a mantenere la categoria nonostante un ruolino di marcia così deludente dopo quasi metà campionato.
Da quando la Serie A è a venti squadre e il campionato prevede tre retrocessioni in Serie B, dunque dalla stagione 2004-2005, per sei volte, in ventuno stagioni, si sono avute squadre con 6 o meno punti alla quindicesima giornata.
L’Ascoli, nel 20006-2007, che chiuse poi a 27 punti e andò in serie B, con la quartultima, il Torino, a 40 punti; l’Hellas Verona, nel 2015-2016, che terminò il campionato a 28 punti, retrocedendo, mentre il Palermo, diciassettesimo, si salvò conquistando 39 punti; il Crotone 2016-2017, che riuscì a salvarsi raggiungendo quota 34 punti e mandano in B il Pescara, fermo a 30.
Storico il Benevento, che alla quindicesima giornata del 2017-2018 aveva appena 1 punto e chiuse a 21, con la Spal salva a 38; ancora il Chievo, che nel 2018-2019 mise in cascina appena 3 punti e scese con un misero bottino di 17 punti, mentre la salvezza, per l’Empoli, fu a quota 38; e infine, di nuovo, l’Hellas Verona, che nel 2022-2023 aveva 5 punti (la Samp 6) e riuscì però a salvarsi raggiungendo lo Spezia a quota 31 e vincendo poi lo spareggio.
Due volte su sei, quindi, squadre che, come la Fiorentina 2025/2026, avevano 6 punti alla quindicesima giornata, sono riuscite a salvarsi. C’è però un altro dato che vale la pena sottolineare. Il Crotone di Davide Nicola che si salvò nel maggio del 2017 alla quindicesima giornata aveva una distanza di soli 4 punti dalla quartultima.
Dall’altra parte, l’Hellas Verona del 2022-2023 era effettivamente nella stessa condizione della Fiorentina di oggi, dunque con 6 punti conquistati e a 8 lunghezze dalla quartultima, ma riuscì nell’impresa grazie alla quota salvezza più bassa nella storia della Serie A a venti squadre, appena 31 punti, la stessa quota che nel 2021-2022 permise alla Salernitana di Nicola e del ds Sabatini di centrare un’altra leggendaria avventura-salvezza.
Le reali prospettive della Fiorentina
C’è una buona notizia per la Fiorentina. La mitica “quota 40”, da anni spacciata come il numero minimo di punti necessario per conquistare una salvezza tranquilla, si è drasticamente abbassata. Nell’ultimo decennio ci si è salvati due volte con 39 punti, due volte a 38 punti, due volte a 34 punti, due volte a 31 punti, una volta a 37 punti e una volta a 36 punti.
Sulla base di questi dati, ipotizzando, tenendo una media fra tutte le quote salvezza degli ultimi dieci anni, che nella stagione 2025-2026 la diciassettesima classificata possa mantenere la categoria toccando quota 35 punti, la Fiorentina dovrebbe mettere insieme 29 punti nelle prossime 23 giornate.
Tecnicamente, un obiettivo non impossibile, soprattutto in considerazione della rosa dei Viola, nominalmente di altissimo livello. Nemmeno però una passeggiata di salute, visto che, a conti fatti, significherebbe riuscire a mettere insieme almeno sei vittorie e undici pareggi da qui a fine stagione, contando anche cinque sconfitte.
Fattibile, ma non scontato per una squadra che sin qui ha già perso nove volte in campionato. È anche sulla base di questo che le quote relative alla possibile salvezza della Fiorentina rilanciate dai principali bookmakers italiani sono drasticamente crollate.
Dopo settimane in cui, nonostante i pessimi risultati, i principali portali di scommesse sportive in Italia hanno continuato a considerare la possibilità di vedere i Viola in B come improbabile, adesso invece, per dare tre chiari esempi, AdmiralBet* quota a 2.50 la Fiorentina in B, SNAI a 2.25 ed Eurobet a 2.12.
Si tratta di un pesante ridimensionamento rispetto a qualche giornata fa, fino a quando, nonostante i pessimi risultati, le quote legate alla retrocessione della Fiorentina erano invece, su quasi tutti i portali di scommesse, fra 3.00 e 3.75.
Adesso, la Viola ha dietro soltanto Pisa e Verona, la cui retrocessione, nonostante siano davanti alla Fiorentina in classifica, viene quotata a 1.34, 1.45 e 1.38 rispettativamente da Eurobet, SNAI e Lottomatica per il Pisa e a 1.75, 1.70 e 1.75 per SNAI, Lottomatica e Sisal per quanto concerne l’Hellas.
*Quote soggette a variazioni
Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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