Alcaraz senza Ferrero: l’impatto sulla stagione e altri casi simili
A poche settimane dall’inizio della stagione 2026 Carlitos ha deciso di stupire il pianeta tennis con una decisione del tutto inattesa: dire addio a Juan Carlos Ferrero, il suo allenatore. C’è curiosità di capire quale sarà il futuro: analizziamo insieme il caso.
Alcaraz-Ferrero, addio nel momento più alto
I cambi di allenatore nel tennis non sono certo una novità, la storia ne è letteralmente piena. Meno usuale, invece, è decidere di abbandonare il proprio tecnico al termine della stagione più vincente di sempre della propria carriera, e da numero 1 del ranking.
È stata proprio questa, però, la scelta di Carlos Alcaraz, che dopo un 2025 pazzesco, con 71 vittorie e 9 sconfitte, le vittorie a Roland Garros e US Open, la finale a Wimbledon, i successi nei Masters 1000 di Montecarlo, Roma e Cincinnati e ancora negli ATP 500 di Rotterdam, Queens e Giappone, ha deciso di interrompere la collaborazione con Juan Carlos Ferrero.
Alcaraz era insieme a Ferrero dal settembre 2018, quando si era trasferito a Villena, nella provincia di Valencia, per entrare a far parte della sua Accademia. Dopo poco, Ferrero era diventato il suo allenatore personale, definito da Alcaraz stesso un secondo padre, costruendo una delle partnership tecniche più vincenti di sempre nel tennis.
Da giorni sui media di tutto il mondo si leggono indiscrezioni di ogni genere circa le ragioni di questa decisione, apparentemente, a giudicare dai post social conseguenti, arrivata in maniera unilaterale da Alcaraz.
La realtà è che, al di là del gossip, la sensazione è che Carlitos, un po’ come fece Sinner con Piatti nel 2022 (anche in quel caso dopo sette anni insieme), voglia uscire da una zona di comfort nella quale forse sente di non riuscire ad alzare il livello, e in questo senso obbligarsi al confronto con un nuovo capo allenatore può certamente, come dimostra il caso Sinner, essere la scelta adeguata.
Certo, il timing non è stato perfetto, a poche settimane dall’inizio degli Australian Open e con diversi segnali che danno la sensazione si sia trattato di una scelta non programmata nei minimi dettagli, ma resta il fatto che c’è adesso grande curiosità di capire quali saranno i prossimi passi.
La storia del tennis, come capita ogni tanto, ci dà qualche esempio (anche se non moltissimi) da tenere come riferimento. In questo caso, è interessante notare come Alcaraz non sia il primo tennista a decidere di cambiare allenatore dall’alto della posizione numero 1 nel ranking ATP.
Il futuro, i precedenti
Un precedente nobile di giocatore che, da numero 1 del ranking, decide in maniera improvvisa di tagliare i ponti con il proprio allenatore è datato dicembre 2016 e riguarda Novak Djokovic. All’epoca il serbo, quando era al numero 1 del ranking, dopo una stagione nella quale aveva vinto Australian Open, Roland Garros e raggiunto la finale degli US Open, decise di chiudere la collaborazione con Boris Becker, che da inizio 2014 lo aveva portato alla vittoria di sei Slam.
La scelta, per Djokovic, non fu fortunata. Nella stagione seguente infatti, la 2017, uscì al terzo turno agli Australian Open, nei quarti al Roland Garros e Wimbledon e non giocò nemmeno gli US Open, risultati pessimi frutto di tanti infortuni e di un gioco di colpo poco efficace, che lo porterà a chiudere l’anno addirittura al numero 12 del ranking ATP.
Di fatto, questo è l’unico caso di una certa rilevanza quando parliamo di tennisti che, da numero 1 del mondo, decidono di cambiare guida tecnica. Le altre due occasioni (Murray che chiude con Lendl nel 2017 e Agassi che nel 2002 passa da Gilbert a Cahill, oggi con Jannik Sinner), riguardano infatti collaborazioni dalla durata tutto sommato limitata.
Di certo, per gli scommettitori quella di Alcaraz è una scelta da tenere sotto controllo in prospettiva dei prossimi impegni, soprattutto con vista Australian Open, il torneo che inizierà il 12 gennaio, quindi letteralmente fra meno di un mese.
SNAI lo quota vincente a 2.50, sotto Sinner, che è dato 2.00. Per Eurobet la forchetta è ancora più ampia, con una possibile vittoria dello spagnolo data a 2.60, contro l’1.90 di Sinner. Sulla stessa linea di Eurobet, anche Betsson: la vittoria di Alcaraz è a 2.60 e quella di Sinner a 1.90.
Insomma, Alcaraz inevitabilmente, considerati i due titoli consecutivi di Sinner e la sua superiorità sulla superficie veloce, non era già fra i favoriti e appare evidente che le principali piattaforme di scommesse non abbiano visto l’allontanamento di Ferrero come un fattore che potrebbe aumentare le sue chance di vittoria.
Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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