Avremo dei veri e propri Olympic eSports Games? Il CIO ci pensa

Il potenziale mediatico – e anche economico – degli eSports fa gola un po’ a tutti, comprese le olimpiadi. Sembra infatti che il CIO – Comitato Olimpico Internazionale – stia studiando dei veri e propri giochi olimpici dedicati.

Il CIO riflette sugli Olympic eSports Games

eSports room

Olympic eSports Games, presto una realtà?

Non è un vero e proprio impegno, un “commitment” come si dice, ma le parole di Thomas Bach sono comunque pesanti. Il presidente del CIO, Comitato Olimpico Internazionale, ha ufficialmente aperto alla creazione dei veri giochi dedicati agli eSports. Si chiamerebbero Olympic eSports Games e potrebbero vedere la luce nel prossimo futuro, presumibilmente dopo l’edizione 2024 che si terrà a Parigi.

Le dichiarazioni di Bach sono state rilasciate nel corso della centoquarantunesima sessione del CIO, che si è tenuta in India, a Mumbai. Nel suo intervento, il presidente ha sottolineato come oggi i videogiochi coinvolgano un’ampia platea, perché sono circa 3 miliardi le persone che nel mondo ci giocano. Oltre a questi, ci sarebbero circa 500 milioni di persone interessate ai videogame competitivi e ai relativi tornei.

Dunque, i tempi paiono ormai essere maturi per inserire gli eSports nel novero delle discipline olimpiche almeno a livello di test. A dire il vero, un primo test c’è già stato: si tratta della Olympic eSport Week che si è tenuta a Singapore nei mesi scorsi. Un evento, quello asiatico, che secondo Bach costituisce una buona base di partenza.

Gli eSports, le Olimpiadi e l’Italia

Quello che molti di voi si staranno chiedendo a questo punto è “ma se si facessero le olimpiadi degli eSports, l’Italia avrebbe speranze di medaglie?” Ovviamente non è facile da dire, ma è il caso di ricordare che abbiamo già uno pseudo campione olimpico. Si tratta di Valerio Gallo, medaglia d’oro alle Olympic Virtual Series nella specialità Motorsport.

Gallo aveva vinto l’oro giocando a Gran Turismo Sport, settimo capitolo della saga di videogame Gran Turismo, sviluppato da Polyphony Digital per Sony PlayStation. Al secondo posto era giunto il tedesco Hizal, mentre il bronzo era andato al francese Beauvois. Valerio Gallo rimane la punta di diamante di un movimento, come quello italiano, che appare in lenta ma costante crescita.

Un boost al movimento potrebbe darlo il recente white paper, presentato in Parlamento dall’Osservatorio Italiano ESports (OIES). Soprattutto urge dare certezze ai tanti giocatori forti ma alla ricerca di un inquadramento. Al momento, infatti, non si può parlare di un vero e proprio professionismo, mentre ci sono paesi come la Sud Corea in cui i professionisti di eSports esistono da molti anni.

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