Da OISED un quadro sullo stato del gioco patologico in Italia

Quelli dell’OISED sono dati più sorprendenti per chi è esterno al settore, che per chi lo vive quotidianamente. L’Osservatorio sull’Impatto Socio-Economico delle Dipendenze ci ha detto quanti sono realmente i giocatori patologici. Ecco i risultati.

OISED e le reali dimensioni del gioco patologico

Persona che gioca al pc, logo OISED

OISED ci dice lo stato della “ludopatia” in Italia

In un’Italia purtroppo abituata a schierarsi con dinamiche da tifoserie, acriticamente e senza avere idea di cosa si stia parlando, approfondire i temi sembra diventato un lusso, ma non lo è. La questione delle dipendenze è sempre delicata, e lo è anche quello della dipendenza da gioco, attorno alla quale però si è fatta e si fa molta demagogia.

Anche per questo sono importantissimi i risultati del primo anno di ricerche da parte dell’OISED, acronimo che sta per Osservatorio sull’Impatto Socio-Economico delle Dipendenze. L’Osservatorio, nato nel 2022 dall’unione delle forze tra il CREA Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) e il Ce.R.Co (Centro Studi e Ricerche Consumi e Dipendenze), ha lo scopo di approfondire le conoscenze sul settore delle dipendenze.

Nel capitolo dello studio di OISED intitolato Epidemiologia delle Dipendenze si affronta la questione dei numeri, quantificate da diverse fonti sia tra il servizio pubblico che privato. Nell’anno 2021 sono stati presi in carico circa 250.000 individui affetti da dipendenze. Oltre l’80% riguarda droghe e alcolismo, mentre il 6% è rappresentato da utenti con dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

Numeri confortanti, ma non da abbassare la guardia

“Ok, ma a quanto ammonta quel 6%?”, vi starete chiedendo. Secondo OISED sarebbero circa 15mila, le persone in cura per problemi di gioco patologico. Prima di capire se sono tanti o pochi, va comunque ricordato l’indirizzo intrapreso dal Governo Meloni. Nella Legge Delega Fiscale approvata lo scorso agosto, ci sono le linee guida per il riordino del settore.

Nelle intenzioni dell’attuale esecutivo, le misure a tutela delle fasce più fragili di popolazione (minori, soggetti a rischio di gioco problematico) verranno rinforzate. L’indirizzo è quello giusto e risponde a una maggiore sensibilità sul tema che è ormai diffusa in molti paesi occidentali e in particolare europei, e che considera giustamente quei 15.000 giocatori patologici come individui da proteggere, curare, tutelare.

Detto questo, vanno ribadite nel modo corretto anche le dimensioni del fenomeno. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità dicono che i giocatori in Italia sono circa 18,5 milioni. Dunque, i 15.000 evidenziati da OISED rappresenterebbero appena lo 0,08% del totale. La massima attenzione è pertanto doverosa, ma i tentativi di criminalizzare un settore – e la passione di milioni di italiani – vanno rispediti al mittente.

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