Tutte le star degli Europei di basket 2025

Sui parquet d’Europa si sono ritrovati alcune delle stelle NBA più luminose, giocatori rimasti o rientrati nel Vecchio Continente ma comunque di altissimo livello e sorprese assolute che hanno dato spettacolo. Ecco una top list delle stelle dell’Eurobasket 2025.

Eurobasket 2025: non solo Jokic

Si è conclusa la quarantaduesima edizione degli Europei di basket, che ha visto le nazionali sfidarsi nella prima fase nei palazzetti di Lettonia, Finlandia, Cipro e Polonia. Le partite hanno regalato grande spettacolo, con alcuni dei più grandi cestisti al mondo che hanno risposto alle convocazioni delle loro nazionali per la competizione.

Il nome più gettonato, quando si parla di stelle, è senza dubbio quello di Nikola Jokic. Il centro serbo dei Denver Nuggets, personaggio pazzesco dentro e fuori dal campo, ha provato a riportare alla vittoria una Serbia che ancora una volta arrivava al torneo da superfavorita, ma che non vince nulla dal lontano 2002.

Nikola Jokic

Jokic e le altre stelle a Eurobasket 2025

Jokic, 30 anni, è considerato già oggi uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi e forse il centro più forte nella storia della pallacanestro. Unico giocatore nella storia NBA ad aver fatto registrare in una partita una tripla doppia con più di 30 punti e oltre 20 rimbalzi e 20 assist, Joker arriva da una stagione nella quale ha fatto registrare il suo massimo in carriera per media punti, media assist e media palle rubate e quindi era lecito attenderlo in Europa in una forma straordinaria.

Con speranze di successo decisamente più basse, considerata la qualità media dei compagni di squadra, ma capace di esaltarsi proprio in situazioni da one man show, è un’altra grande stella di questi Europei di basket, anche lui arrivato in Europa dalla NBA: stiamo parlando dello sloveno Luka Doncic.

Doncic è arrivato a questo Europeo dopo una stagione molto travagliata dal punto di vista personale e che lo aveva visto coinvolto in quella che per molti era diventata la trade più scioccante della storia NBA, quella che lo ha portato, nel giro di una notte, dai Dallas Mavericks ai Los Angeles Lakers.

In stagione ha viaggiato sopra ai 28 punti di media, alzando il livello, come sempre, nei playoff, senza però riuscire a fare la differenza. Da lui, in ogni caso, ci si aspettavano grandissime cose durante la competizione: il suo sogno era portare la Slovenia in zona medaglie. Sogno, però, sfumato.

E parlando di zona medaglie, c’era un’altra stella di questo Europeo di basket che sperava di poter portare la sua nazionale sul podio: il suo nome è Giannis Antetokounmpo. “The Greek Freek”, come lo hanno soprannominato oltreoceano, sognava di riuscire a riportare una medaglia al collo della nazionale greca a 16 anni di distanza dal bronzo conquistato dagli ellenici ad Euro 2009. Missione compiuta.

Antetokounmpo arriva da una stagione deludente dal punto di vista dei risultati, ma straordinaria sul fronte personale. Se i suoi Milwaukee Bucks sono infatti usciti al primo turno dei playoffs, non si può non ricordare che durante la serie Giannis ha fatto registrare il suo best score in carriera, chiudendo gara 5 con 30 punti, 20 assist e 13 rimbalzi, nonostante la sconfitta con Indiana.

Le sorprese di Germania e Finlandia

Nella lista dei giocatori che dobbiamo inserire d’ufficio fra le stelle di questa competizione, perché sembra trasformarsi quando indossa la canotta della sua nazionale, ce ne è anche uno che però, spesso, non ha lo status di superstar quando gioca nella sua franchigia: è Dennis Schroeder.

Il playmaker tedesco è il capitano e punto riferimento assoluto della Germania campione del mondo ed Europa in carica, eppure, nonostante una lunga carriera NBA, ha cambiato nove squadre in dieci stagioni e non è mai riuscito a imporsi come uomo squadra.

Nonostante questo, con la maglia della sua nazionale ha sempre portato a casa grandi soddisfazioni e va dunque inserito d’ufficio fra i giocatori di primissimo livello di questa competizione. Come Schroeder, anche se con un impatto forse inferiore in termini di effetti complessivi sulla squadra, va menzionato il talento del finlandese Lauri Markkanen, sublime ala a volte fuori dai radar in quanto sotto contratto con una squadra NBA poco glamour come gli Utah Jazz, ma capace di trascinare la Finlandia ben oltre le sue potenzialità di base.

In ordine sparso, vale inoltre la pena ricordare giocatori come il nostro Simone Fontecchio, che ha fatto la differenza in questo torneo nonostante l’Italia sia uscita agli ottavi, e poi Alperen Şengün, solido centro degli Houston Rockets che ha portato in finale la sua Turchia.

Infine, citiamo Franz Wagner. Il 23enne tedesco arrivava da una bella stagione con gli Orlando Magic ed è diventato un vero e proprio fattore per la Germania, che ha trionfato proprio contro la Turchia.

Mauro Mondello: redattore di sitiscommesse.com
Mauro Mondello

Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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