Il 1° anno di Bronny James in NBA e il suo futuro per la prossima stagione

LeBron Raymone “Bronny” James Jr ha mostrato parte del suo potenziale, ma anche limiti importanti, senza riuscire a dissipare i dubbi sulle accuse di nepotismo che lo circondano. Diamo un’occhiata alla sua annata.

Bronny Jmanes, una vita da raccomandato

Non è certo un segreto che il primo anno di Bronny James in NBA non sia stato esattamente scintillante. Il figlio di Lebron, nella sua stagione da rookie, ha messo insieme con la maglia dei Lakers 27 presenze, mettendo a segno una media di 2,3 punti a partita, con un 31,3% al tiro davvero poco confortante.

Ci sono, però, diverse cose da considerare, quando si analizza la prima stagione NBA di Bronny James. Parliamo, innanzitutto, di un ragazzo classe 2004 che è sbarcato nel più importante campionato di pallacanestro del pianeta con delle aspettative addosso davvero estreme.

Bronny James

Bronny James, tra numeri e aspettative

Ogni volta che mette piede sul parquet, ogni volta che si allena, ogni volta che si muove in qualche uscita pubblica, Bronny ha addosso tutti i riflettori. Ogni passaggio, ogni giocata, ogni espressione mentre aspetta il suo momento in panchina, viene vivisezionata dai social e riproposta centinaia di volte, per settimane, dopo le partite.

Insomma, la vita sportiva di Bronny non è esattamente facile da gestire, e allora vale la pena andare più nel dettaglio, quando si cerca di capire com’è stata la sua prima stagione da giocatore vero, soprattutto per comprendere se Bronny può davvero ambire a diventare un’atleta NBA top o se il suo livello massimo è quello espresso nel 2024/2025.

Primo verdetto: Bronny non era pronto, l’anno scorso, per giocare in NBA. Su questo, ormai, ci sono pochi dubbi. Allo stesso tempo, però, sono poche anche le incertezze sul fatto che il ragazzo il talento ce l’abbia, e forse proprio per questo avrebbe avuto più senso maturare ancora uno o due anni nel basket universitario, invece di lanciarsi allo sbaraglio fra i grandi.

La stagione di James Junior ci racconta di una guardia che ha dovuto imparare un sacco di cose al volo, che è stata lanciata in mezzo ai leoni e in qualche modo ha cercato di sopravvivere. Non è ancora chiaro se ce l’ha fatta o meno, ma il verdetto certo è che in qualche modo i mezzi per provarci ci siano.

Di certo, ma questo in fondo lo si sapeva già, Bronny non sarà mai il giocatore devastante che è stato, e a volte è ancora oggi, suo padre Lebron. E francamente, va benissimo così. Ciò che ci ha fatto vedere nella sua prima stagione, però, negli sprazzi positivi, sono tracce di solidità che vanno considerate come un ottimo punto di partenza.

I numeri di Bronny James

Le statistiche non mentono mai, e allora vale la pena andarle a vedere. Bronny James, nella scorsa stagione, ha sovraperformato rispetto alla sua chiamata draft. Fra i rookie 2024 si è classificato quarantaduesimo per punti, quarantaseiesimo nei rimbalzi, quarantunesimo negli assist e quarantaquattresimo nei minuti giocati.

Provando a spulciare fra i giocatori NBA scelti con il numero 55 al draft negli ultimi anni, Bronny James è senza dubbio uno dei migliori. Facendo un giochino coerente e andando a studiare i migliori giocatori NBA selezionati come cinquantacinquesime scelte (invece di continuare a chiederci se Bronny giocherà mai l’All Star Game), scopriamo che in effetti il ragazzo potrebbe puntare, un giorno, a diventare la migliore scelta numero 55 di sempre.

In questo momento, la palma di miglior scelta 55 nella storia NBA se l’aggiudica probabilmente Patty Mills, scelta 2009 di Portland che è oggi alla sua sedicesima stagione con i Los Angeles Clippers e che, senza dubbio, è oggi considerato un veterano della pallacanestro statunitense, con all’attivo, peraltro, una vittoria dell’anello, nel 2014 con gli Spurs.

Bronny James ha fatto vedere che potrebbe, nel tempo, anche superarlo. Più che i numeri NBA, a darci un’idea di che giocatore sia James sono le statistiche della G League, dove abbiamo visto un giocatore che, nella seconda parte di stagione, ha girato alla media di 21,9 punti, 5,3 rimbalzi, 5,3 assist e 1,9 palle rubate a partita: numeri da top della classe e soprattutto in costante miglioramento.

Se consideriamo che Bronny ha fatto solo un anno di basket universitario, peraltro rientrando dopo una grave patologia cardiaca, emerge in maniera abbastanza evidente che ci sia anche un elemento di fiducia a giocare un ruolo importante.

James Jr ha mezzi fisici molto interessanti, e può diventare, secondo gran parte degli scout NBA, un tiratore che, grazie alla sua esplosività, entri fra i top della lega. Se molto, insomma, pensavano che fosse solo un bluff, la realtà è che il primo anno di Bronny ai Lakers ha dato un verdetto molto chiaro: non è pronto, non era pronto, ma in NBA il ragazzo potrebbe, in futuro, starci alla grande.

Mauro Mondello: redattore di sitiscommesse.com
Mauro Mondello

Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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