I più promettenti attaccanti italiani del futuro
Sono anni che cerchiamo un nuovo bomber azzurro, un calciatore in grado di rinverdire i fasti di calciatori come Christian Vieri, Inzaghi e Toni. Qualcosa, finalmente, si sta muovendo: ecco tutti i nomi.
Giovani attaccanti italiani: i più promettenti
Negli ultimi anni, il vivaio italiano ha prodotto tanti portieri, tanti centrocampisti e qualche difensore di alto livello. Donnarumma, Meret, Vicario, Carnesecchi, Tonali, Ricci, Orsolini, Bastoni, Buongiorno, Calafiori, sono alcuni dei nomi che ormai sono a pieno titolo nel giro della nazionale maggiore.
Molto più scarso, invece, è stato l’apporto delle nazionali giovanili per quanto riguarda il reparto offensivo, in un trend che peraltro si proietta in maniera molto evidente anche sul campionato italiano, con la grandissima parte delle squadre di Serie A “costretta” a pescare all’estero i numeri 9.
Tale e tanto è stata (ed in parte è ancora) la difficoltà nello scovare talenti da area di rigore che il ct della vittoria agli Europei del 2021, Roberto Mancini, andò a pescare addirittura in Argentina l’allora sconosciuto Mateo Retegui, nella speranza (col senno di poi ben riposta) di costruire un minimo di profondità nella batteria di attaccanti con passaporto italiano.
Ebbene, nonostante sia ancora presto per essere certi che il problema sia definitivamente risolto, negli ultimi mesi arrivano notizie confortanti dai bomber azzurri più giovani, una covata di ragazzi che con calma sembra si stia pian piano imponendo, e che fa pensare che il peggio potrebbe ormai essere alle spalle.
Lorenzo Lucca, 25 anni, non è esattamente un ragazzino, ma in questa lista di attaccanti italiani in rampa di lancio ci sta decisamente benone. Dopo la gavetta a Pisa, un’esperienza in chiaroscuro all’Ajax e due stagioni solide all’Udinese, con venti gol in settanta presenze, il centravanti piemontese è arrivato quest’anno al Napoli e nonostante un inizio altalenante continua a essere un giocatore con grandi margini di crescita.
Alto un metro e novantasei centimetri, molto fisico ma anche molto mobile e veloce in campo aperto, Lucca ha fondamentali tecnici migliorabili ma anche un senso del gol spiccato, grazie al quale non sarebbe una sorpresa trovarlo in pianta stabile fra i convocati della nazionale italiana del prossimo quinquennio.
C’è poi Francesco Pio Esposito, che a 20 anni sembra aver bruciato le tappe e già in questo inizio di stagione sta dimostrando di poter stare bene sia fra Serie A e Champions, dove ha messo, con la maglia dell’Inter, 9 presenze e 2 gol, che con la nazionale, con cui da settembre a oggi ha già registrato tre gettoni e una rete.
Il più piccolo della talentuosa famiglia Esposito (anche il fratello Sebastiano, quest’anno al Cagliari, va tenuto d’occhio in ottica azzurra) sta dimostrando di essere un attaccante già completo, che nonostante la struttura fisica arcigna (190 centimetri per 80 chili), sa giocare con il pallone e sa fungere sia da punta di manovra che da bomber puro.
E poi c’è Francesco Camarda, il più celebrato fra i giovani attaccanti italiani, un classe 2008 che, ancora minorenne, ha già raggiunto 20 presenze e 1 gol in serie A. Il prestito a Lecce di questa stagione per Camarda è una sliding door definitiva. Da qui, infatti, potrebbe passare la consacrazione definitiva a “next bing thing” del calcio italiano.
Tatticamente disciplinato, tecnicamente pulitissimo, con un senso del gol clamoroso e una freddezza sottoporta da finalizzatore navigato, Camarda, ancora adolescente, ha una mentalità, una calma, già da professionista e c’è grande curiosità per capire fino a dove potrà arrivare.
I giovani attaccanti pronti al grande salto
Tresoldi, Ekhator, Gnonto. Sono tre ragazzi con tre storie, tre traiettorie tecniche, completamente diverse, ma che potremmo presto vedere, in caso sarebbe più giusto dire “rivedere”, indossare la maglia della nazionale italiana.
Di Nicolò Tresoldi, classe 2004 e tripla cittadinanza, si è sentito parlare in occasione della sfida Champions fra il Bruges, dove il ragazzo gioca dallo scorso agosto dopo un triennio di tutto rispetto all’Hannover 96, e l’Atalanta. Figlio dell’ex calciatore Emanuele Tresoldi, il ventunenne, che ha fatto la trafila giovanile con la nazionale tedesca, ha aperto a una convocazione azzurra.
Tecnico, rapido, un nove che spesso ama giocare con il pallone fra i piedi, Tresoldi farebbe molto comodo all’Italia e non sorprenderebbe di vederlo prestissimo nella lista dei convocati. Ha già 32 presenze in serie A e una lunga trafila nelle giovanili azzurre Jeff Ekhator, nato a Genova da genitori nigeriani nel novembre del 2006 e che sta trovando grande continuità in Serie A agli ordini di mister Vieira.
E poi c’è Willy Gnonto, un ragazzo che Roberto Mancini aveva portato in Nazionale già tre anni fa, quando ancora era un talento semisconosciuto di stanza a Zurigo e che oggi, dopo due anni nei quali è tornato in Under 21, chiudendo (temporaneamente) l’esperienza con la selezione maggiore, sembra pronto per tornare in pianta stabile con i “grandi”, anche in virtù di un percorso triennale che, fra Premier e Championship giocate con la maglia del Leeds, lo ha visto crescere esponenzialmente.
Chiudiamo la nostra carrellata sugli attaccanti italiani del futuro con tre nomi da puro sottobosco, meno conosciuti ma che potrebbero esplodere da un momento all’altro. Il primo è Seydou Fini, classe 2006, l’anno scorso una buona stagione con l’Excelsior nel campionato olandese e quest’anno rientrato a Genoa.
Fini non sta trovando molto spazio, appena 6 minuti giocati in stagione, in Coppa Italia, ma ha fatto bene con l’Under 21 ed è un profilo da tenere d’occhio. Sta invece trovando continuità Luigi Cherubini, attaccante scuola Roma che dopo una stagione in B da 34 presenze, 3 gol e 5 assist con la Carrarese si è conquistato il posto da titolare anche alla Sampdoria: per lui già 7 partite in stagione.
Infine, c’è Lorenzo Venturino, altro classe 2006, altro attaccante del Genoa, che l’anno scorso mise a segno due reti e che in questa stagione sta masticando sempre più spesso l’aria della prima squadra. Rapido, con una grande tecnica, Venturino è un calciatore dalle grandi potenzialità e con caratteristiche decisamente uniche fra i talenti offensivi del calcio italiano.
Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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