Dorothea Wierer, la biathleta italiana più vincente della storia

Quella 2024 potrebbe essere stata la sua ultima stagione, un percorso straordinario che l’ha portata, terza donna di sempre, a vincere in tutti i formati del biathlon. Riviviamo i momenti più importanti della carriera di Dorothea Wierer.

Wierer e il biathlon, una questione di famiglia

Dorothea Wierer è riuscita in un’impresa davvero difficile, quella di far diventare il biathlon, uno sport davvero poco conosciuto in Italia, una disciplina in qualche misura popolare. Per farlo ha dovuto mettere insieme un palmares che la colloca nella storia di questo sport: tre titoli mondiali, due coppe del mondo, la terza biathleta della storia, dopo i francesi Martin Fourcade e Marie Dorin, ad aggiudicarsi almeno una vittoria in tutti e sette i formati della disciplina.

E parlando di biathlon, forse vale la pena fare un piccolo ripasso di questo sport così particolare, ma anche così divertente, di cui Dorothea Wierer è una delle interpreti più straordinarie di sempre. Innanzitutto, parliamo di uno sport invernale, parte delle discipline che sono inserite nella specialità dello sci nordico e che consta di una combinazione di due attività: il tiro a segno, effettuato con una carabina, e lo sci di fondo.

Dorothea Wierer

Dorothea Wierer

In pratica le atlete e gli atleti che si cimentano con il biathlon devono sciare, su un percorso prefissato, e fermarsi a varie postazioni dalle quali si cimentano con il tiro a segno, cercando di colpire cinque bersagli. Gli errori al tiro assegnano delle penalità di tempo, vince chi arriva alla fine del percorso nel minor tempo possibile e con meno penalità.

Si tratta di una disciplina sportiva che affonda le sue radici nel mondo militare e in quello della caccia e che, come si accennava anche sopra, parlando di come Wierer abbia vinto in tutti i formati, presente sette diverse modalità di gara: individuale, la più antica, con partenza dei partecipanti a trenta secondi di distanza l’uno dall’altro e percorsi da 20 e 15 chilometri; sprint, con percorsi da 10 chilometri; e poi inseguimento, partenza in linea, staffetta, staffetta mista, gara a squadre.

Dorothea Wierer, come si diceva, ha vinto in ognuno di questi formati e anche per questo è diventata un esempio assoluto nel mondo dello sport italiano, anche ben oltre il biathlon, soprattutto perché nelle sue apparizioni pubbliche ha sempre dimostrato di essere una donna intelligente e carismatica, dalla risata contagiosa e con un fascino unico, che l’ha fatta entrare nel cuore di milioni di italiane e italiani.

Il segreto del suo successo, stando a quando dichiarato da Wierer in tante delle interviste rilasciate in questi anni, è semplice nella definizione, quanto molto complesso nella realizzazione: il lavoro. Tante regole, tanti sacrifici, l’andare via di casa a quattordici anni per entrare in collegio e passare la vita fra libri e allenamenti, un rigore difficile da mantenere quando si è appena degli adolescenti.

E poi i fratelli, anche loro atleti di biathlon e che Dorothea, nella sua incontenibile competitività, cercava sempre di battere: una determinazione che ha alzato il livello delle sue prestazioni e l’ha abituato a cercare di andare oltre i suoi limiti.

Storia di Dorothea Wierer, fra Alto Adige e coppe del mondo

Una delle passioni più grandi di Dorothea Wierer è la cucina, con alcuni piatti del cuore per i quali, ha spiegato, a volte si allena ancora più a fondo, per bruciare quelle calorie che le permettono di poterli poi mangiare. I canederli, le frittelle e lo strudel di mele, gli Schlutzkrapfen, i ravioli altoatesini ripieni di ricotta e spinaci, sono le sue pietanze del cuore a tavola.

La sua carriera piena di vittorie ha un punto di svolta nel 2008, quando ai mondiali Juniores di Ruhpolding, in Germania, a diciotto anni diventa la prima italiana di sempre ad aggiudicarsi la medaglia d’oro nel biathlon individuale a livello giovanile. ha vinto l’oro, il primo di un’illustre carriera. E poi i tre bronzi olimpici, due in staffetta mista a Sochi 2014 e Pyeongchang 2018 e in sprint a Pechino 2022.

È grazie a questi successi, a un carattere deciso, a una bellezza che ha portato persino Playboy a chiederle di posare nuda in copertina (proposta rifiutata), che Dorothea Wierer, oltre 600.000 followers su Instagram, è diventata un personaggio che supera lo sport. Quella 2024 non è stata una stagione da incorniciare e forse anche per questo si comincia a parlare di ritiro per quanto, ha spiegato Wierer, chiudere così le lascerebbe l’amaro in bocca.

Di certo c’è che, nonostante le diverse proposte, Dorothea Wierer per ora ha detto di no a tutte le possibilità di entrare nel mondo dello spettacolo attraverso la porta dei reality. Lascia però la porta aperta a una possibile partecipazione a Ballando con le stelle e, inoltre, commenterà le Olimpiadi 2024 di Parigi per Eurosport: una nuova avventura, estiva, per una delle più grandi atlete italiane di sport invernali di sempre.

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