Sei Nazioni di rugby 2024: previsioni e favoriti per le scommesse

Il 6 nazioni 2024 parte il 2 febbraio con la grande sfida tra le due favorite per la vittoria finale, Francia e Irlanda, che arrivano con grande voglia di rivalsa dopo l’enorme delusione mondiale di qualche mese fa. Ecco la nostra guida.

Pronostici 6 nazioni: il ritorno dell’Inghilterra, la conferma dei Bleus

Il Sei Nazioni 2024 sarà soprattutto un’occasione per ripartire dopo un mondiale, quello giocatosi lo scorso autunno in Francia, che ha visto le formazioni europee, presentatesi al torneo da favorite, rimanere mestamente a mani vuote. Il match di apertura del Six Nations, in questo senso, darà subito fuoco alle polveri.

Nella gara di inaugurazione si scontrano, infatti, le due grandi pretendenti per il successo, Francia e Irlanda: venerdì 2 febbraio, alle ore 21, allo stadio Velodrome di Marsiglia. Les Bleus arrivano dal fallimento della coppa del mondo, che avevano preparato minuziosamente con l’intenzione di arrivare a giocarsi, quantomeno, la finale. I loro sogni di gloria si sono invece infranti, già ai quarti, contro il Sudafrica, lasciando un intero paese a leccarsi le ferite.

Rugbista in azione, logo 6 nazioni 2024

I favoriti per il 6 nazioni 2024

I galletti tornano in campo da grandi favoriti e le quote sulle scommesse 6 nazioni lo confermano. Il parco giocatori a disposizione di coach Galthié, confermato nonostante il disastro mondiale, continua a essere immenso e dovrebbe poter riuscire a sopperire anche a una delle tante sorprese di questo torneo: l’assenza di Antoine Dupont.

Universalmente riconosciuto come uno dei giocatori più forti al mondo (se non il più forte in assoluto), il numero 9 di Tolosa ha infatti deciso di prendersi una pausa dal rugby a XV per prepararsi con la giusta intensità alla versione olimpica della palla ovale, il Seven. Dupont, infatti, ha messo nel mirino i Giochi Olimpici, che si giocheranno a Parigi la prossima estate. Il nuovo capitano dei francesi sarà così il fortissimo numero 8 Gregory Aldritt.

La stessa voglia di rivalsa dei francesi non mancherà di certo alla compagine d’Irlanda. I ragazzi allenati da Andy Farrell si erano presentati alla coppa del mondo da numeri 1 del ranking, ma sono usciti, come sempre nella loro storia iridata, già ai quarti, sconfitti da una Nuova Zelanda che era invece arrivata in terra transalpina fra mille incertezze.

Anche l’Irlanda, che parte leggermente dietro la Francia nei pronostici, dovrà fare a meno del suo skipper storico. Johnny Sexton, 100 presenze con la maglia dello Shamrock d’Irlanda, da molti considerato il più grande rugbista irlandese di sempre e uno dei più forti mediani d’apertura nella storia della palla ovale, ha infatti deciso, a 38 anni, di ritirarsi.

L’allenatore Farrell ha scelto di operare in continuità con le scelte mondiali, invece di procedere a un repulisti che molta della stampa specializzata locale gli richiedeva. Così a guidare gli irlandesi in campo sarà il mitico flanker Peter O’Mahoney, 34enne terza linea con 101 caps all’attivo. Accanto a lui, fra gli altri, rivedremo Robbie Henshaw, James Lowe, Bundee Aki e Conor Murray, tutti over 30 e con oltre 250 presenze all’attivo, complessivamente.

Distanziata da Francia e Irlanda per quanto riguarda le reali chance di vittoria, ma attesa con grande curiosità dagli addetti ai lavori dopo l’inatteso exploit della coppa del mondo, è invece l’Inghilterra. Il XV della Rosa, allenato da Bortwick, dovrà fare a meno del suo capitano e numero 10, Owen Farrell, che ha deciso di prendersi una pausa dal rugby internazionale per dare priorità alla sua salute mentale e alla sua famiglia.

Al suo posto sarà il veterano Jamie George, 33enne tallonatore dei Saracens con 60 caps all’attivo, a ricevere i galloni di capitano. Fuori dalla squadra anche Courtney Lawes, Ben Youngs e Mako Vunipola, più di trecento presenze in tre, che hanno deciso di chiudere con la nazionale.

Scommesse 6 nazioni, le outsider

La nazionale italiana di rugby arriva al suo venticinquesimo Sei Nazioni con un nuovo allenatore, l’argentino Gonzalo Quesada, e i soliti progetti di crescita, sinora rimasti sempre frustrati. Per evitare il nono ultimo posto consecutivo bisognerà provare a trasferire quanto di buono ha fatto vedere il Benetton Treviso in questo avvio di stagione per club (seconda posizione nel Rugby Championship con sette vittorie su nove partite), anche fra gli Azzurri.

Il capitano, confermato, sarà Michele Lamaro, così come confermata sarà la struttura costruita da Crowley, senza grosse sorprese nel XV titolare, almeno in partenza. L’Italia esordisce il 3 febbraio, allo Stadio Olimpico di Roma, contro la nazionale inglese.

Il Galles di Warren Gatland potrebbe dare fastidio a tutti, ma dovrà fare a meno di Louis Rees-Zammit, protagonista della più sensazionale fra le notizie di rugby di questo inverno con la sua scelta di lasciare il rugby a XV e provare l’avventura statunitense dell’NFL Oltre a lui, saranno fuori Dan Biggar, Leigh Halfpenny e Liam Williams, che hanno chiuso con la maglia dei Dragoni, e gli infortunati Taulupe Faletau, Jac Morgan and Dewi Lake.

Infine, la squadra “vorrei ma non posso” per eccellenza, la splendida Scozia di Gregor Townsend, piena di talento, ma eterna incompiuta. Finn Russell continuerà a distribuire fantasia con la maglia numero 10 sulle spalle e Duhan Van der Merwe tenterà di replicare le straordinarie scorrazzate all’ala che lo hanno reso uno dei giocatori più temuti del pianeta in campo aperto. Insieme a loro, un gruppo di rugbisti rodati e tecnicamente pronti per dare filo da torcere anche alle favorite Francia e Irlanda. Che poi ci riescano davvero, beh, questo è tutto da vedere.

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