Il Motomondiale si interroga: quale futuro dopo Valentino Rossi?

Nel corso dell’ultimo fine settimana di maggio è andato in scena uno degli appuntamenti più attesi da tutti gli appassionati di Motomondiale: il Gran Premio d’Italia, nella suggestiva cornice del Mugello che da sempre attira tifosi da tutto il Paese.

Mugello 2022, numeri deludenti per il Motomondiale

Moto da gara, logo MotoGP

Motomondiale in crisi dopo l’addio di Rossi?

Un evento in cui gli organizzatori speravano però in numeri migliori di quelli che poi sono stati registrati: nei tre giorni in Toscana, l’affluenza è stata infatti decisamente inferiore al previsto, con appena 74.078 spettatori presenti. Numeri ben lontani dai circa 150.000 del 2018 e dai quasi 140.000 (139.329 per l’esattezza) del 2019, le ultime due edizioni andate in scena prima della pandemia.

La notizia fa rumore per molti motivi. Perché il Mugello è una vera e propria istituzione in un Paese di centauri come l’Italia e perché in seguito alla fine delle misure sanitarie si è assistito un po’ in qualsiasi evento al vivo a un marcato desiderio di “tornare a vivere”. E allora ecco il dubbio: e se non fosse un caso che questi numeri così deludenti arrivano nella stagione successiva al ritiro di Valentino Rossi?

Presenza fissa dal 1996, quando esordì in 125, allo scorso novembre quando è arrivato l’addio dopo il GP di Valencia, “il Dottore” ha trascinato l’intero movimento del Motomondiale sulle proprie spalle per anni, contribuendo come nessuno prima alla sua popolarità grazie al carisma innato, uno stile di guida spettacolare e a numeri strepitosi: 432 GP corsi, 115 vittorie, 9 mondiali piloti conquistati.

Numeri in calo, effetto Rossi o caro prezzi?

Nonostante avesse imboccato da tempo la parabola discendente, Rossi rappresentava un punto di riferimento che adesso il Motomondiale – in calo anche le scommesse sulle moto – fatica a trovare nei protagonisti rimasti. Una perdita di appeal nel grande pubblico che ha portato al secondo peggior risultato (dopo Losail) in termini di pubblico nelle otto tappe andate in scena in stagione fino a oggi.

Secondo alcune analisi potrebbe avere inciso anche il caro-prezzi sui biglietti, dato che rispetto al passato seguire la gara dal vivo in Toscana quest’anno risultava estremamente dispendioso: 90 € per il prato, dai 170 ai 310 per un posto in tribuna. Prezzi decisamente poco popolari per uno sport che appartiene alla gente e che forse, in questo particolare momento storico ed economico, la stessa non può permettersi.

Rimane il fatto che in altre tappe la risposta del pubblico è stata decisamente migliore. E che quindi il ritiro di Valentino Rossi possa aver inciso negativamente soprattutto sul pubblico italiano, orfano del “Dottore” e in cerca di nuovi eroi. Bagnaia e Bastianini si stanno mettendo in luce, ma per prendere il posto del mito e risollevare il movimento servirà un successo che il leader MotoGP Quartararo non sembra intenzionato a concedere.

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