Come si ottiene una licenza di gioco nel mercato britannico

Sapete quali sono i passaggi necessari per ottenere una licenza per il gioco d’azzardo in Gran Bretagna? Un’azienda software per scommesse e casinò online ha stilato una guida.

La guida per operare in UK

Ragazzo che esulta scommettendo online, bandiera inglese

Il mercato del gambling e del betting UK è uno dei più grandi al mondo.

Quali sono i requisiti che un’azienda più o meno importante deve soddisfare per poter operare in Gran Bretagna? Quale l’iter burocratico da seguire? Conviene? Un noto sviluppatore di software dedicato al mondo del gambling, si è proposto di rispondere a queste domande in modo piuttosto esauriente.

Il post pubblicato risulta interessante non solo per chi intende iniziare a operare in Gran Bretagna, ma anche per tutti gli appassionati di gioco d’azzardo, andando a svelare alcune curiosità forse non così conosciute.

La guida analizza in maniera precisa tutte e cinque le licenze di gioco a disposizione degli operatori online, ognuna dedicata a un determinato aspetto del gioco d’azzardo: viene spiegato nel dettaglio quali eventi permettono di coprire, quanto costa ottenerle e quale documentazione è richiesta, oltre alle regole a cui è necessario sottostare.

Il più grande e ricco mercato al mondo

Da sempre popolato da appassionati di scommesse e gioco d’azzardo, il Regno Unito si è trasformato ormai da tempo nel più grande mercato al mondo per quanto riguarda il gambling: sono presenti sul territorio britannico ben 2.349 operatori, il 25% dei quali (599) offre servizi online. Numeri che sono in costante crescita.

Tanta concorrenza però non deve spaventare: ottenere una licenza di gioco conviene comunque, perché parliamo anche di una vera e propria “terra promessa” dal punto di vista economico. Nel semestre intercorso tra aprile e settembre 2020 il rendimento lordo del gioco d’azzardo è stato pari a circa 7 miliardi di euro, mentre è stato stimato che il 24% della popolazione gioca almeno saltuariamente.

Numeri importantissimi, che rendono quello britannico il più ricco mercato al mondo e che non possono che spingere alla ricerca di una licenza le aziende che ancora non ne sono in possesso. Non stupisce, quindi, che sia meta di tutti i più grandi operatori mondiali.

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