Operazione Penalty: arrestato arbitro per match-fixing

L’Agenzia delle Dogane segnala flussi anomali sulla partita Benevento-Cesena del 13 gennaio 2024. Scatta l’indagine che il 29 ottobre 2025 porta a cinque arresti domiciliari per un sistema di corruzione arbitrale che fruttava 10.000 euro a partita.

Il sistema di match-fixing: 10.000 euro a partita

Al centro dell’operazione “Penalty” c’è Luigi Catanoso, arbitro della Sezione AIA di Reggio Calabria. L’indagine della Procura di Reggio Calabria, coordinata dal Procuratore Giuseppe Borrelli, ha rivelato un’associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive. Catanoso reclutava altri arbitri disposti a vendere la propria integrità per compensi fino a 10.000 euro a partita.

Arbitro con cartellino giallo

Operazione Penalty: match fixing e corruzione

Il meccanismo operativo seguiva uno schema collaudato: rigori inesistenti, espulsioni strategiche, ammonizioni mirate per far salire il numero di gol. L’obiettivo era centrare le scommesse sull’Over, puntando su partite con molte reti. I campionati target erano Primavera, Primavera 2 e Serie C, dove i controlli risultavano meno rigidi rispetto ai professionisti.

I finanziatori del sistema erano Giampiero Reale e suo figlio Tommaso Reale, imprenditori toscani titolari dell’agenzia di scommesse “Sestobet” di Sesto Fiorentino. Insieme a loro, ai domiciliari anche Giancarlo Leone Fiumanò e Lorenzo Santoro, intermediari calabresi che raccoglievano le scommesse. Bartolo Palamara e Leo Palamara risultano indagati a piede libero.

Le scommesse venivano piazzate attraverso conti intestati a terzi e provider esteri non autorizzati nell’Unione Europea per eludere il tracciamento. Sulla sola partita Benevento-Cesena, il volume d’affari illecito ha raggiunto circa 41.000 euro. Le giocate, concentrate tra Melito Porto Salvo, Condofuri e Palizzi Marina, hanno fatto scattare i controlli dell’ADM.

Implicazioni per il settore betting e controlli

Le almeno tre partite truccate sin qui accertate includono Benevento-Cesena (Primavera 2, 13 gennaio 2024), Hellas Verona-Cagliari (Under 19) e Sassuolo-Verona (Under 19). Su Empoli-Lazio (Primavera) il tentativo di manipolazione non riuscì completamente. Il Procuratore Borrelli ha chiarito che Catanoso aveva ambizioni più grandi: il sistema mirava a espandersi verso i campionati professionistici.

L’operazione “Penalty” rappresenta un colpo significativo alla credibilità dei campionati giovanili italiani. Come riportato dal comunicato rilasciato dai Carabinieri, l’inchiesta ha smascherato un sistema che operava indisturbato sui campionati minori. Il Decreto-legge sullo Sport di giugno 2025 ha rafforzato i meccanismi di cooperazione tra ADM e autorità giudiziarie, ma i tempi di reazione vanno accelerati.

Secondo il Procuratore Borrelli, non è emerso alcun coinvolgimento di organizzazioni criminali strutturate. Si tratta di un’associazione autonoma con finalità esclusivamente economiche. I calciatori erano all’oscuro del sistema: il match-fixing operava esclusivamente attraverso la corruzione degli arbitri, senza necessità di coinvolgere le squadre.

Per gli operatori di scommesse legali, lo scandalo rappresenta un promemoria sul rischio operativo legato al match-fixing. Le piattaforme ADM hanno strumenti di monitoraggio, ma devono coordinarsi con le autorità per chiudere rapidamente i conti sospetti. Per i giocatori, un’altra conferma che sui campionati minori scommettere significa rischiare sull’integrità della partita.

Alberto Lattuada
Alberto Lattuada

Redattore e betting strategist, porta oltre 15 anni di esperienza e massima affidabilità. Il suo metodo rigoroso, basato su numeri e analisi verificate, assicura notizie autorevoli e puntuali. Nessuna opinione, solo dati concreti.

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