Non solo D’Aversa: le più famose risse nel calcio

L’episodio di reazione che ha avuto come protagonista l’ormai ex allenatore del Lecce, poi esonerato, è solo l’ultimo di una lunga serie di liti in campo sfociate in vere e proprie reazioni violente. Ecco le più famose.

Risse nel calcio, Delio Rossi vs Ljajic è ancora storia

Al termine di Lecce – Verona, scontro salvezza perso dai pugliesi in casa, lo scorso 10 marzo, per un gol a zero, grazie alla rete segnata dal centrocampista scaligero Folorunsho al diciassettesimo minuto, si scatena un parapiglia. Il nervosismo è tangibile, anche perché per i salentini quei tre punti persi nello stadio amico, contro una diretta concorrente per rimanere in Serie A, bruciano moltissimo.

Succede così che Roberto D’Aversa, tecnico esperto, alle spalle già dieci anni di esperienza da tecnico con Parma, Sampdoria e Lanciano, oltre che una lunga carriera da calciatore fra Serie A, B e C, perde la testa. Con la scusa, dirà di lui dopo, di andare a sedare una discussione, si avvicina all’attaccante francese del Verona Henry e gli rifila una sonora testata.

Rissa nel calcio

Le più famose risse nel calcio

Inizialmente partono le smentite dal club e dal diretto interessato, ma poi escono i video (inevitabile al tempo della tecnologia e dei social onnipresenti), la società fa marcia indietro, D’Aversa si scusa (anche se in maniera ambigua) e tutto si chiude con un esonero che il direttore sportivo leccese Pantaleo Corvino è dovuto, ma molto doloroso.

Il momento di follia di D’Aversa non è certo il primo di cui il pubblico calcistico è testimone, e non è nemmeno inedito se si limita lo storico ai casi di allenatori protagonisti di esecrabili episodi di violenza. Negli occhi dei tifosi italiani, ad esempio, resterà per sempre impressa la reazione di Delio Rossi contro Adem Ljajic del maggio del 2012.

In quel caso Delio Rossi, allora tecnico della Viola, al trentaduesimo del primo tempo di Fiorentina – Novara (poi terminata 2 a 2), si scagliò con estrema violenza contro il suo giocatore, reo, alla sostituzione, di avergli rivolto delle frasi poco rispettose. Le immagini di Rossi che cerca di prendere a pugni il giovane calciatore serbo, mentre viene trattenuto a stento dal suo staff, fecero il giro del mondo e costrinsero la società toscana a licenziare in tronco il tecnico. Da allora, la carriera di Rossi, che alla Fiorentina fece pure causa, perdendola, è precipitata in un baratro al quale l’allenatore dei miracoli di Lazio e Palermo sembra essersi rassegnato.

Restando nel novero degli allenatori che perdono la testa, non si può non citare l’episodio che, nell’agosto del 2007, vide mister Silvio Baldini, allora alla guida del Catania, dare un calcio nel sedere al collega Mimmo Di Carlo, tecnico del Parma. Più distante nel tempo, ma comunque degni di nota, il caso di Tom Rosati, che nel 1983 prese a schiaffi un suo giocatore, Vittorio Cozzella, che si era fatto espellere mentre la squadra era avanti di due gol.

Clamoroso anche il caso di uno dei tecnici più stimati nella storia del calcio italiano, Enzo Bearzot. Il tecnico campione del mondo 1982, durante il ritiro pre-mondiale spagnolo a Roma, prese a schiaffi una donna che dalla tribuna lo aveva insultato ripetutamente, accusandolo di non aver incluso nella rosa mondiale il suo idolo Beccalossi.

Da Ibra – Onyewu al rodeo di Valencia – Inter, gli scontri in campo

Andare a pescare i casi più eclatanti di risse nel mondo del calcio è un’operazione difficile, visto che di storie tese fra giocatori sono pieni gli almanacchi. Di certo, fu pericolosa la battaglia fra Oguchi Onyewu e Zlatan Ibrahimovic, all’epoca compagni di squadra al Milan. Nella stagione 2010/2011 i due, rispettivamente 1,93 e 1,95, se le diedero di santa ragione durante un allenamento e solo l’intervento di Allegri, che sospese la sessione, evitò problemi più grandi.

Alla parte negativa della storia è passata anche la baraonda finale avvenuta il 6 marzo 2007 allo stadio Mestalla di Valencia, al termine del ritorno dell’ottavo di finale di Champions League fra i padroni di casa e l’Inter, allora allenata da Roberto Mancini. Dopo il 2 a 2 dell’andata, il Valencia strappò uno 0 a 0 che garantì il passaggio del turno, ma al termine della partita, contraddistinta già durante in novanta minuti da grande tensione, si scatenò un vero e proprio parapiglia.

Il difensore spagnolo Marchena iniziò a prendere in giro il nerazzurro Burdisso, ne scattò una colluttazione nella quale il difensore argentino subì anche un pugno, sferratogli dal valenciano David Navarro. Parte così una caccia all’uomo in giro per il campo, con rincorse, calci, sgambetti e un clima da vero Far West. Le squalifiche saranno durissime: 5 mesi a Navarro, tre giornate a Burdisso e Maicon, 2 a Cruz e Cordoba. Decisamente, una serata da dimenticare.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici!
Articoli correlati