AS.TRO, Bicocca e ATS Bergamo insieme contro il gioco patologico

Quello del gioco problematico è tema sempre delicato e che sarà sempre più centrale, sia nelle politiche delle aziende del settore gambling, sia nelle istituzioni. Lo testimonia un nuovo progetto di contrasto al gioco patologico.

AS.TRO e il contrasto al gioco patologico

Ragazzo con in mano uno smartphone, logo AS.TRO

Nuovo progetto di contrasto al gioco patologico

Contrariamente a quanto sostengono i detrattori, il settore del gioco d’azzardo non solo non ha alcun interesse a vedere proliferare il gioco patologico, ma ne è il primo nemico. Il giocatore che spende quello che può permettersi, sia come capacità di spesa che come impatto emotivo, è un giocatore sano, felice e duraturo, la cui attività ludica non intacca equilibri personali o familiari.

Dall’altra parte, il contrasto al gioco problematico è ormai attività essenziale per qualsiasi operatore di gioco pubblico, anche per spazzare via ogni stereotipo. Ne sono convinti in AS.TRO, associazione che dal 2007 rappresenta aziende operanti nel mercato del gioco legale, e che ha recentemente lanciato un interessante progetto di contrasto al gioco patologico, insieme a università, istituzioni e terzo settore.

Nella fattispecie, parliamo di un progetto che coinvolge l’università di Milano Bicocca, l’ATS Bergamo e la cooperativa sociale “Il Piccolo Principe”. Si tratta di una serie di iniziative mirate sia al contrasto del gioco patologico che alla prevenzione di comportamenti a rischio, iniziative che hanno come fulcro il coinvolgimento e la responsabilizzazione del personale impiegato nelle sale da gioco.

Gioco e dipendenze: i rischi della disinformazione

Quando si parla di dipendenze, il rischio più grosso è sempre quello di fare cattiva informazione. Nel gaming, la disinformazione ha portato a una generica criminalizzazione di tutto il settore del gioco pubblico. Ciò non avviene in altre aree sensibili, come ad esempio quella delle dipendenze da videogiochi e da internet, a forte rischio per i giovani.

Tornando al progetto di AS.TRO, consisterà in un questionario totalmente anonimo, elaborato dagli esperti dell’università Bicocca, scaricabile sul sito dell’ateneo, destinato ai titolari di esercizi in cui si eroga gioco. Il questionario servirà a conoscere gli approcci usati con i potenziali giocatori problematici, per avere il polso aggiornato della situazione da chi la vive quotidianamente “in trincea”.

Quindi, dall’elaborazione dei dati raccolti verranno implementate e pianificate varie attività di prevenzione, in collaborazione con gli operatori sanitari, i volontari del terzo settore e gli stessi dipendenti di esercizi e sale, che lavorano a stretto contatto con i giocatori. Una loro maggiore formazione e responsabilizzazione può rivelarsi cruciale, nella prevenzione e nella lotta contro il gioco patologico.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi amici!
Articoli correlati