Serie A: aumentano le sponsorizzazioni di infotainment sportivo

Tecnicamente si chiama “infotainment sportivo” e consiste in notizie , analisi e statistiche sportive, risultati in tempo reale e altro ancora. Si tratta di un comparto sempre più presente tra gli sponsor in Serie A.

La moda dell’infotainment invade la Serie A

Logo Serie A, maglietta dell’Inter

Fioccano gli sponsor di maglia di infotainment.

L’ultima società ad aggiungersi è stata quella del Pisa, mentre fra le prime a crederci c’è stata l’Inter, che oggi vanta il contratto più ricco. Parliamo del cosiddetto “infotainment sportivo”, voce sempre più frequente nel mercato delle sponsorizzazioni del nostro calcio di Serie A, sia come sponsor di maglia che con accordi più marginali, come ad esempio gli sponsor di manica (“sleeve sponsor”).

In totale, in questo campionato di Serie A 2025/26 troviamo quattro società che hanno contratti di sponsorship con siti di infotainment. La prima è stata appunto l’Inter con Betsson.sport che porta nelle casse nerazzurre circa 30 milioni di euro all’anno. La squadra milanese è peraltro l’unica che ha un brand di infotainment come “jersey sponsor”, ovvero come principale sponsor di maglia.

All’Inter si sono aggiunti Torino, Cagliari, Udinese e in ultimo Pisa, tutti e quattro partner di Bet365.scores, mentre il Parma ha puntato su Admiralbet.news e la fiorentina su Betwayscores. Come è già abbastanza intuitivo da capire, si tratta di siti collegati a vari operatori di gioco, ma solo per veicolarne il brand. Nessuno di questi siti presenta link o inviti a giocare e scommettere.

Un fenomeno figlio di un divieto senza senso

Per comprendere meglio le ragioni della diffusione di questo fenomeno, bisogna tornare un po’ indietro. Nel 2018, l’allora Governo Conte I varò il cosiddetto Decreto Dignità con al suo interno un divieto di pubblicità e sponsorizzazioni sportive sul gioco d’azzardo. Un provvedimento draconiano, che ha privato le società di calcio di almeno 100 milioni all’anno in sponsorizzazioni e che, numeri alla mano, non ha risolto il problema delle dipendenze da gioco.

Come è ampiamente noto, l’infotainment sportivo è servito come escamotage per aggirare il divieto contenuto nel Decreto Dignità, ma in maniera pienamente legale. Come anticipato prima, i siti non contengono inviti o alcuna possibilità di giocare o scommettere, ma fanno solo del puro “branding” per la società di riferimento. Oggi ammonta a 38,5 milioni di euro annui l’investimento in pubblicità da parte dei siti di infotainment in Serie A.

L’Inter è l’unica big che ha scelto questa strada, mentre il Milan (con Fly Emirates), la Juventus (Jeep) e il Napoli (MSC Crociere) hanno main sponsor provenienti da altri settori. I primi cinque club per entità dei contratti con main sponsor (Milan, Inter, Juventus, Fiorentina e Sassuolo) concentrano il 75% degli investimenti. Ci sono poi altre soluzioni come la cartellonistica e gli sleeve sponsor, in cui l’infotainment si sta ritagliando ulteriore spazio.

Alberto Lattuada
Alberto Lattuada

Redattore e betting strategist, porta oltre 15 anni di esperienza e massima affidabilità. Il suo metodo rigoroso, basato su numeri e analisi verificate, assicura notizie autorevoli e puntuali. Nessuna opinione, solo dati concreti.

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