Calendario corse ippiche: Masaf pubblica il decreto con i criteri
La formulazione del calendario nazionale delle corse ippiche è attesa per il 31 ottobre, ma il Masaf ha pubblicato alla fine del mese scorso il decreto con i criteri sui quali esso si dovrà basare.
Masaf: i parametri per il calendario corse ippiche
Con circa tre mesi di anticipo rispetto alla tempistica prevista per la pubblicazione del calendario nazionale delle corse ippiche 2026, il Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) ha pubblicato un decreto che contiene i criteri su cui tale calendario dovrà venire stilato. Si tratta di parametri il più possibile oggettivi, parte di un processo di armonizzazione generale dell’ippica italiana con gli standard internazionali.
Nella fattispecie, il decreto del Masaf stabilisce che l’assegnazione delle giornate di corse degli ippodromi italiani si dovrà basare sulle caratteristiche strutturali, sulla classificazione degli impianti, sulla qualità tecnica delle corse, sul numero medio dei cavalli partenti e sui risultati tecnici ed economici conseguiti. Previsto anche uno strumento di monitoraggio tecnico sul numero di partenti. Accanto a questi standard, andranno osservati altri criteri quali il rispetto del benessere animale e una equa distribuzione geografica.
Nel documento del Masaf, curato in particolare dal sottosegretario Patrizio La Pietra, sono contenuti anche criteri più tecnici, che riguardano altri fattori importantissimi per il settore, quali la determinazione del montepremi, la programmazione di Gran Premi, corse di Gruppo e Listed e così via. Il decreto contiene anche alcune novità interessanti, tra i quali la possibilità di istituire Gran Premi Straordinari per eventi di respiro internazionale.
L’Ippica riparte, in attesa dei nuovi Varenne
Queste regole e criteri sono parte di un percorso di riqualifica di un settore caduto in profonda crisi da tempo, crisi dovuta a più ragioni. La parola d’ordine del Masaf sembra essere “efficientamento”, perché il Governo ha stanziato il massimo delle risorse possibili, che però andranno attentamente razionalizzate e i criteri devono aiutare a lavorare in quella direzione.
Così, in attesa dei nuovi Varenne, l’ippica italiana cerca di risollevarsi con le sue forze. L’allevamento italiano produce ogni tanto qualche buon soggetto, che poi viene puntualmente acquistato da grandi sodalizi internazionali, come i grandi proprietari sauditi o giapponesi. Il quadro programmatico stilato dal Masaf serve anche per dare ai nostri cavalli una giusta vetrina, tramite corse il più possibile belle e appassionanti.
Il decreto, che porta al firma del capo dipartimento del Masaf Marco Lupo, contiene la pianificazione per il 2026. Essa prevede un numero minimo di almeno 1.140 giornate di corse, da distribuire tra i vari ippodromi. La previsione parla di 760 giornate di corse di trotto e 380 di corse di galoppo. A fine ottobre ne sapremo di più.