AGCOM, no sanzioni a Meta: nessuna violazione del Decreto Dignità

Il procedimento sanzionatorio, avviato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nei confronti di Meta Platforms Ireland Limited e riguardante violazioni del Decreto Dignità, è stato annullato dalla stessa AGCOM. Accolta la difesa del colosso social.

Loghi di AGCOM e Meta su sfondo tecnologico blu

Annullato il procedimento contro Meta

Una segnalazione partita dalla Guardia di Finanza aveva avviato un effetto domino che rischiava di costare carissimo a Meta, il colosso dei social network che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp. Nella segnalazione della GdF, si contestava la presenza di una pagina Facebook che promuoveva contenuti su slot online e gioco d’azzardo in generale. A seguito di ciò, nel maggio scorso era partita la macchina sanzionatoria.

L’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, aveva notificato a Meta Platforms Ireland Limited una contestazione per possibile violazione dell’art. 9 del Decreto Dignità, che vieta ogni forma di pubblicità, diretta o indiretta, al gioco d’azzardo. Contestualmente, la società di Mark Zuckerberg aveva iniziato a lavorare a una strategia difensiva insieme con il suo pool legale. Strategia che ha dato ottimi frutti, a quanto pare.

Nell’istruttoria che ne è derivata, Meta ha sempre chiesto l’archiviazione del procedimento, per varie ragioni. Una di queste era che si trattava di contenuti organici e non pubblicità a pagamento. Inoltre, non c’era alcun annuncio pubblicitario attivo sulla pagina oggetto di segnalazione, né Meta aveva rapporti commerciali con i titolari della suddetta pagina. Dunque, Meta sosteneva di non aver tratto alcun compenso economico da tali contenuti.

Dopo mesi di valutazione, AGCOM ha riconosciuto che nel caso in questione non fosse riscontrabile l’esistenza di forme di pubblicità riconducibili al divieto contenuto nel Decreto Dignità. Oltre a ciò, AGCOM ha appurato l’assenza di monetizzazione da parte di Meta nei confronti dei contenuti in oggetto o dei proprietari delle pagine. Dunque, è stato provato il ruolo passivo dell’hosting provider nella vicenda.

Peraltro, nella strategia difensiva implementata, Meta aveva invocato il regime di esenzione di responsabilità da parte dell’hosting provider, così come previsto dalla normativa europea denominata Digital Services Act. Eppure, proprio per violazioni dello stesso DSA, la società di Zuckerberg aveva ricevuto altre sanzioni dalla UE per 200 milioni di euro, a causa del famoso modello Pay Or Consent sulla gestione degli annunci personalizzati.

Mentre ormai da mesi si continua a discutere della possibile abolizione del Decreto Dignità, argomento che potrebbe tornare d’attualità dopo l’approvazione della Manovra, AGCOM ha constatato quindi che comunque non è stata ravvista alcuna violazione dello stesso. Da qui l’archiviazione del procedimento nei confronti di Meta, che decade insieme a ogni ipotesi di sanzione.

Arianna Venegoni: Senior editor di sitiscommesse.com
Arianna Venegoni

Caporedattrice di sitiscommesse.com, Arianna Venegoni supervisiona e scrive i contenuti del sito. Il suo background integra la conoscenza del betting internazionale data da esperienze all’estero, alla scrittura editoriale maturata per importanti testate come Tremilasport e Cosmopolitan. È host dei podcast Talkbet e Talkbet&Risposta, dove unisce passione e competenza sportiva.

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