Scommesse: ADM rinuncia a contenzioso su imposta unica ante 2011

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha ufficialmente rinunciato al contenzioso per gli accertamenti fiscali aperto contro le agenzie estere sprovviste di concessione nel periodo 2007-2010. La decisione è maturata a seguito della sentenza della Corte Costituzionale in materia di imposta unica, la quale prevede la tassazione per le agenzie sprovviste di concessione solo a partire dal 2011.

ADM-Stanleybet: una “partita” da 50 milioni di euro

ADM rinuncia al contenzioso fino al 2010

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rinuncia al contenzioso aperto contro le agenzie estere. ©shutterstock.com

ADM ha dunque inviato una circolare ai propri Uffici Regionali in cui chiede di annullare gli avvisi di accertamento sull’imposta unica inviati dalla stessa agenzia tra il 2007 ed il 2010. Sono circa 800 i procedimenti tributari aperti nei confronti di agenzie di scommesse estere sprovviste di concessione, la maggior parte riguardante i Centri di Trasmissione Dati (CTD) del bookmaker inglese Stanleybet.

La rinuncia al contenzioso porta al mancato recupero di circa 50 milioni di euro tra tasse e sanzioni. A dare una importante spinta verso questa decisione è, come detto in precedenza, la sentenza n.27/2018 del 14 febbraio della Corte Costituzionale in materia di imposta unica.

Cosa dice la Corte Costituzionale

Tale sentenza della Corte, interpellata dalla Commissione Tributaria di Rieti, stabilisce che è legittimo tassare i titolari di centri scommesse legati a società sprovviste di concessione. Tali imposte non possono però essere calcolate sull’attività precedente all’entrata in vigore della norma introdotta dalla Legge di Stabilità del 2011.

Non è ravvisabile alcuna irragionevolezza, nell’assoggettamento ad imposta del ricevitore operante per bookmaker sfornito di concessione. Il titolare della ricevitoria, svolgendo un’attività di gestione attraverso la propria organizzazione imprenditoriale, è soggetto a tassazione pur non partecipando direttamente al rischio connaturato al contratto di scommessa. Corte Costituzionale , sentenza n. 27/2018

A seguito di tale sentenza diverse commissioni tributarie si sono inoltre espresse in merito ai diversi procedimenti aperti, manifestando la possibilità di emettere sentenze sfavorevoli nei confronti dell’Agenzia con presumibile condanna alle spese.

Le commissioni regionali e provinciali, a seguito della sentenza della Corte, hanno infatti iniziato ad accogliere i ricorsi di Stanleybet e dei CTD affiliati, rappresentati dagli avvocati Daniela Agnello e Vittoria Varzi. Da qui la conseguente scelta di ADM di rinunciare ai contenziosi in essere con il bookmaker inglese e non solo.

Sono oltre 750 i procedimenti aperti da ADM contro StanleyBet.

Cosa succederà per la tassazione a partire dal 2011?

Con l’avvenuto ritiro di ADM per i contenziosi relativi al periodo 2007-2010, non è però del tutto chiusa la questione sugli accertamenti fiscali nei confronti degli operatori esteri sprovvisti di concessione. A tal proposito ADM ha comunicato ai propri uffici di essere in attesa del rilascio di un parere nel merito da parte dell’Avvocatura dello Stato.

La “guerra” tra ADM e gli operatori sprovvisti di concessione in Italia (Stanleybet su tutti) si sposterà ora sul periodo post 2010. Al momento le decisioni delle Commissioni relative alle annualità successive al 2011 sono a volte favorevoli agli operatori, altre volte favorevoli all’Agenzia. Tuttavia, i giudici tributari sembrano sempre più interessati alla prospettazione europea della materia, svolta dalla difesa di Stanleybet o dei CTD stessi. La questione è comunque ancora lontana dal concludersi e sarà oggetto di rinvio alla Corte di Giustizia.

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