In Gran Bretagna 25.000 bambini giocano d’azzardo

Allarme scommesse in Gran Bretagna, dove circa 25.000 bambini di età compresa tra gli 11 ei 16 anni si sono rivelati essere elementi sensibili al gioco d’azzardo. I numeri sono stati resi noti dopo il sondaggio annuale sulle scommesse giovanili effettuato dalla Commissione sul Gioco d’Azzardo. Molti minorenni si avvicinano al mondo delle scommesse tramite giochi per computer e social media, un ambiente apparentemente privo di conseguenze e che porta facilmente anche alle cosiddette “Skins”, le scommesse sui videogiochi.

Bambina di fronte a slot machine

In Gran Bretagna, circa 25.000 bambini giocano d’azzardo. ©piattaformainfanzia.org

Numeri preoccupanti – Dal sondaggio si evince che circa 370.000 bambini in Inghilterra, Scozia e Galles giocano d’azzardo nell’arco di una settimana, circa i 12% dei minorenni della Gran Bretagna. I numeri, inoltre, certificano che oltre 25.000 bambini giocano con un operatore autorizzato, bookmaker o casinò online). La spesa media di un minorenne sul gioco d’azzardo è di £10 a settimana: oltre un terzo del loro reddito di £28 proveniente dal lavoro o dalla paghetta. L’8% di questi soggetti, dichiara di spendere più di £40 la settimana nell’industria del gambling. Attualmente circa 25.000 bambini di età compresa tra gli 11 e i 16 anni (l’1% del totale) sono definiti come giocatori problematici, ed altri 36.000 sono a rischio.

Individuare il pericolo – Il rapporto offre alcune informazioni sulla misura in cui i bambini sono esposti al gioco d’azzardo: l’80% afferma di aver visto annunci pubblicitari in TV e il 70% attraverso i social media. Le slot machine si confermano essere lo strumento più comune per introdurre i giovani al gioco d’azzardo (24% dei casi), seguite dalla Lotteria nazionale (21% dei casi). Oltre agli “strumenti tradizionali”, inoltre, tantissimi bambini sono sempre più esposti al gioco d’azzardo attraverso nuovi giochi come gli eSports (giochi per computer) ed attraverso i social media. Il rapporto ha rilevato anche che circa l’11% dei bambini prende parte alle scommesse sulle “Skins”, dove i giocatori online possono scommettere utilizzando oggetti di gioco (come armi o abiti), che hanno un reale valore monetario se scambiati.

Sarah Harrison, l’amministratore delegato della Commissione del gioco d’azzardo ha più volte etichettato i siti Web senza licenza che consentono ai bambini di giocare ai videogiochi come parassiti:

È preoccupante che i bambini continuino a essere bombardati da pubblicità che promuovono il gioco d’azzardo attraverso la TV, online e attraverso i social mediaSarah Harrison, Amministratore Delegato della UK Gambling Commission

Le scommesse sulle “Skins”, generano un settore che lo scorso anno è valso circa 5,1 miliardi di dollari. Ad inizio 2017, 2 uomini sono stati condannati per aver creato e divulgato un sito web che permetteva ai minorenni di scommettere sulla partite di calcio online di Fifa (noto gioco sportivo per console).

Allarme Facebook – Anche i social media si rivelano come piattaforme su cui questa minaccia sta dilagando: più di 1 bambino su 10 afferma di aver giocato a giochi in stile casinò, che simulavano la roulette o le slot machine su Facebook o su app per smartphone. L’aggravante in questo caso è che molti di questi giochi hanno una classificazione di età PEGI (Pan European Game Information) 12! La preoccupazione per l’esposizione dei bambini ai giochi in stile gioco d’azzardo su Facebook è emersa quando un ex dirigente della società ha ammesso di sentirsi “tremendamente colpevole” per il suo lavoro su “strumenti che stanno lacerando il tessuto sociale della società”.

Provvedimenti – Tom Watson, vice capo laburista, ha annunciato che il partito ridisegnerà le leggi sul gioco d’azzardo per rafforzare la regolamentazione e affrontare i rischi emergenti, in particolare online. Nel rapporto dalla Commissione sul Gioco d’Azzardo si sottolinea come la Gran Bretagna stia “dormendo in una tempesta di salute pubblica futura” e tali preoccupazioni hanno spinto il paese a deregolare l’industria del gioco d’azzardo nel 2005, per marchiare la legislazione esistente “tristemente obsoleta”.

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