Germania: ancora ammesse le candidature per le licenze di gioco

Ci siamo occupati diverse volte del complesso iter legislativo che la Germania sta affrontando per regolamentare il mercato interno delle scommesse. Una nuova puntata di questa intricata vicenda è in corso in queste ore, con la decisione di continuare con il processo di assegnazione delle licenze, annunciata la scorsa settimana.

Un piccolo riepilogo: la situazione attuale

La cupola del Bundestag a Berlino e la bandiera tedesca

Un nuovo capitolo per l’intricata odissea della nuova legge federale per gioco e scommesse in Germania.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, uno Stato nevralgico per l’Europa come la Germania sta ancora perfezionando la creazione di un mercato regolamentato, per quanto riguarda gioco e scommesse. La difficoltà sta principalmente nell’armonizzazione delle leggi dei singoli Stati federali che compongono il Paese con il livello appunto nazionale.

Ciò ha portato a una serie di promulgazioni, smentite e mosse delle controparti che non sono arrivate ancora alla definizione di un percorso comune. Al momento, e dal 1′ gennaio di quest’anno, il Trattato Nazionale sul Gioco aveva incaricato il Consiglio Regionale di Darmstadt, nel Land dell’Assia, di gestire la concessione delle licenze di gioco ai bookmaker fino al 1′ luglio 2021, data in cui la nuova piattaforma legislativa federale sul betting dovrebbe entrare in vigore, come stabilito da tutti i 16 Länder tedeschi nel corso di un plenum a Berlino.

Da quando il Trattato fu adottato, nel 2012, i bookie in Germania si sono trovati in una sorta di limbo legislativo. Arrivati a più di trenta candidature presentate, il primo colpo di scena: la Corte Amministrativa di Darmstadt diede ragione all’appello presentato dall’operatore austriaco Vierklee e, rilevando nel sistema una mancanza di trasparenza, bloccò l’assegnazione delle licenze.

Nonostante questo netto pronunciamento, però, nelle motivazioni della sentenza permaneva una certa vaghezza sulle conseguenze del blocco dell’assegnazione delle licenze, non spiegando se sarebbe stata necessaria una riorganizzazione del sistema oppure una modifica della legge.

La decisione di continuare con il processo di assegnazione

Proprio la vaghezza della sentenza ha di fatto lasciato la porta aperta al Consiglio Regionale della cittadina del Land dell’Assia per annunciare, nei giorni scorsi, una decisione che farà polemica, ovvero di continuare regolarmente il processo di assegnazione delle licenze di gioco, in attesa della decisione della Corte Amministrativa di Kassel (sempre in Assia), tribunale cui il Consiglio ha presentato appello contro la decisione della Corte.

L’iter di assegnazione delle sospirate concessioni di gioco va dunque avanti, con una importante precisazione: nel caso in cui la Corte di Kassel respingerà l’appello, Darmstadt non si impegnerà a rifondare i costi che i siti scommesse si saranno sobbarcati nel frattempo per ottenere la licenza. Una vera puntata d’azzardo, in cui stavolta i giocatori sono i bookmaker, insomma!

Se però da Kassel giungeranno buone nuove per il Consiglio Regionale di Darmstadt, e l’appello verrà accolto, ci sarà un ulteriore pesantissimo colpo per il travagliatissimo mercato scommesse tedesco, funestato da problemi sin dal giorno della nascita.

Accogliere l’appello potrebbe addirittura minacciare l’idea stessa dietro il famigerato Terzo Emendamento del Trattato Nazionale, che ha istituito la fase di transizione verso la piattaforma federale fino al luglio ’21, di cui abbiamo parlato a inizio articolo (e che oltre che il betting riguarda casinò e poker). Il primo dubbio che sorgerebbe sarebbe: potranno i bookies accettare legalmente scommesse fino a quella data?

Tutto lascia pensare, insomma, che la lunga odissea della regolamentazione del mercato scommesse in Germania sia ancora ben lungi dal trovare la sua Itaca.

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