Brexit: l’EGBA chiede chiarezza nel settore scommesse e gaming

L’uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea, la Brexit, è una questione più che mai intricata, che le parti in causa non stanno riuscendo a gestire. Tra le tante implicazioni della vicenda, anche la regolamentazione del settore giochi e scommesse online. Arriva anche la richiesta di chiarezza da parte dell’EGBA, associazione che riunisce gli operatori del settore.

La complicata questione-Brexit

Un pallone da calcio, uno da tennis, mazzette di banconote, la bandiera del Regno Unito e il logo di EGBA

Anche l’EGBA chiede al Regno Unito di fare chiarezza sulle dinamiche della Brexit.

Di sicuro, i promotori del referendum sulla cosiddetta Brexit, ovvero la fuoriuscita del Regno Unito dalla Comunità Europea, non avevano in mente, quando la votazione in effetti si tenne e il risultato fu quello a loro favorevole, che la gestione di questa vicenda sarebbe stata così complessa e intricata, a causa della mancanza di accordi tra le parti in causa sulle modalità, di tale fuoriuscita, ma soprattutto delle conseguenze che essa potrebbe generare nella vita di decine di milioni di persone in Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord.

A quasi tre anni di distanza, niente sembra ancora davvero chiarito, con il governo britannico che non riesce a trovare una linea comune nel negoziato con la Commissione Europea, e la Primo Ministro, Theresa May, in grandissima difficoltà nel gestire una transizione quantomai ostica, tra richieste di rinvii delle scadenze, possibili “no deal”, ovvero nessun accordo tra le parti, e addirittura voci di un possibile secondo referendum, spalleggiato da sempre più voci dell’opinione pubblica inglese.

Brexit e il mondo delle scommesse online

Una questione di normative e accordi così stratificata e complicata come quella della fuoriuscita di uno stato (nello specifico, il Regno Unito) da una comunità di nazioni ha conseguenze in qualsiasi settore produttivo, dall’industria, al commercio, fino agli aspetti burocratici legati alla circolazione di merci e persone e allo status anagrafico dei cittadini. Non ultimo, rispetto ad altri comparti, nell’esprimere perplessità, il mondo del betting e del gaming.

Il nodo principale, nel settore di nostro interesse, è se il Regno Unito si potrà considerare sempre un mercato collegato a quello comunitario oppure no. In una nota firmata dal suo segretario generale Maarten Haijer, l’EGBA (acronimo di European Gaming and Betting Association) ha manifestato in merito grande preoccupazione:

L’incertezza delle trattive su Brexit non è una buona cosa. Il nostro settore, proprio come molti altri, gradirebbe maggiore chiarezza sulle future relazioni tra UE e Regno Unito. Noi preferiremmo che lo UK rimanesse all’interno del mercato unico, o comunque il più allineato ad esso possibile.Maarten Haijer, segretario generale di EGBA

Il settore del gaming, ha precisato inoltre Haijer, è un settore intrinsecamente transfrontaliero, e rimanere in stretta sinergia con il mercato comunitario “impedirebbe qualsiasi interruzione dei servizi accessori, come ad esempio proprio i pagamenti transfrontalieri”.

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