Jonathan Milan, presente e futuro del ciclismo italiano
Il ragazzo di Tolmezzo ha riportato dopo tanto tempo un velocista azzurro fra le eccellenze dello sprint internazionale. Fisicamente straripante, ma anche molto sereno nel carattere, vediamo le prospettive future di Jonathan Milan.
Chi è Jonathan Milan, ciclista atipico e fortissimo
Jonathan Milan arriva da una famiglia di ciclisti. Il padre, Flavio Milan, classe 1969, ha corso da professionista per alcuni anni, con il team Amore e Vita, senza registrare particolari successi, se non un Giro di Svizzera chiuso al novantanovesimo posto e un Giro d’Italia sfortunato, nel 1993, dal quale dovette ritirarsi dopo la prima tappa per una caduta.
Anche il fratello minore di Jonathan, Matteo Milan, 22 anni, è un ciclista. Ad essere precisi è nella squadra di sviluppo della Lidl-Trek, la Lidl-Trek Future Racing, in attesa di poter affiancare il fratello da professionista. Questo per dire che no, Jonathan Milan, sulle due ruote, non ci è arrivato per caso.
Da piccolo ha provato il nuoto, il judo, il karate, la mountain bike, ma non c’è stato niente da fare: troppo forte il richiamo della bicicletta. E dire che lui, Jonathan, non avrebbe mai pensato di arrivare un giorno ad essere considerato uno dei più forti velocisti su strada in circolazione.
La sua carriera sembrava indirizzata al ciclismo su pista, e invece poi, un bel giorno, ci si è resi conto (e non era troppo difficile immaginarlo) che le sue caratteristiche fisiche avrebbero potuto fare la differenza anche sull’asfalto.
Succede tutto fra il 2020 e il 2022. Prima la medaglia di bronzo Under 23 ai mondiali di Berlino su pista nel 2020. Poi l’oro olimpico di Tokyo, nel 2021, con l’inseguimento, e il titolo mondiale, con record del mondo, a squadre. Infine l’esordio con la World Tour Bahrain Victorious e i primi successi su strada, due tappe al Giro di Croazia.
La sua è un’ascesa rapidissima. Due anni fa, nel 2023, vince la prima tappa al Giro e porta a casa anche la maglia ciclamino della classifica a punti. Viene messo sotto contratto dalla Lidl-Trek a ottobre del 2024 e intanto non ha smesso di correre su pista, laureandosi campione europeo sia nell’inseguimento a squadre che in quello individuale.
E poi esplode definitivamente. Nel 2024 vince undici corse, fra cui tre tappe al Giro d’Italia, e comincia a farsi vedere anche nelle classiche, chiudendo in top 70 sia alla Milano-Sanremo che al Giro delle Fiandre, due corse che, sulla carta, non sarebbero perfettamente adatte alle sue caratteristiche.
La stagione 2025, per chi avesse avuto ancora qualche dubbio, è stata quella della conferma, con due vittorie al Tour de France e la conquista della classifica a punti sia nella corsa a tappe francese che alla Tirreno-Adriatico e allo UAE Tour. Soprattutto, è stato l’anno in cui ha fatto vedere di avere ancora grandi margini di crescita tecnica.
Che ciclista è Jonathan Milan
Se chiedi in gruppo, tutti i colleghi lo definiscono un ragazzo calmo, umile, determinato. La sua freddezza, la sua serenità, hanno giocato evidentemente un ruolo chiave nella rapidità della sua ascesa, e dall’altra parte dicono molto sulla possibilità, per Milan, di operare un ulteriore step di crescita guardando ai grandi giri e alle classiche monumento.
Il ragazzo di Tolmezzo, infatti, nonostante, ad appena 25 anni, abbia già conquistato molto (oro olimpico, titoli mondiali, tappe al Giroe al Tour) sembra ancora in una fase di sviluppo molto ridotta rispetto a quello che appare il potenziale disponibile.
Secondo le rilevazioni di performance, Milan ha picchi di potenza nell’ordine intorno 1960 watt nelle volate, dei valori semplicemente assurdi per un velocista. Il friulano combina una straripanza fisica a una potenza elevatissima, che lo rendono un animale da volata.
A fare la differenza è anche la grande tecnica appresa nel ciclismo su pista, con l’esperienza dell’inseguimento che lo ha allenato in maniera probante per quanto riguarda la sensibilità nel dosaggio della potenza, nell’efficienza del cambio ritmo e nella gestione della linea di corsa, oltre che nella costruzione di senso tattico.
Reattivo, scattante, nonostante sia alto 194 cm, Milan riesce a trovare bene gli spazi nei plotoni di volata e ha dimostrato di essere un ciclista modernissimo. Dotato di un motore dirompente, di una struttura fisica pazzesca, istruito dalla pista e applicato sulla strada, il suo sviluppo tecnico lo posiziona tra i migliori sprinter del panorama mondiale, con un margine di crescita ancora elevato.
Una leggerezza sorprendente nella sua struttura per quanto riguarda la reattività: nonostante i quasi 1,94 m, Milan è capace di inserirsi bene nei treni sprint e di trovare lo spazio giusto per lo scatto. I suoi limiti, inevitabilmente, vengono allo scoperto quando la strada sale e lo si vede perdere contatto con il gruppo: il suo fisico è troppo lontano da quello degli scalatori puri.
Lo spazio per crescere però è tutto da scoprire. Milan, anche grazie alla grande determinazione che tutti gli riconoscono, può ambire a diventare uno dei più grandi velocisti del gruppo e col tempo potrebbe anche immaginare di allargare il suo raggio d’azione a qualche classica meno tecnica. Di certo, la sua crescita è una grande notizia per un ciclismo italiano alla ricerca disperata di riferimenti.
Le analisi sportive di Mauro Mondello sono plasmate da un’esperienza giornalistica di livello internazionale (The Guardian, La Repubblica, L’Ultimo Uomo) e dal prestigio di un passato come Yale World Fellow. Porta questa prospettiva unica nel suo ruolo di voce autorevole di Talkbet&Risposta e offre pezzi di approfondimento che coniugano dati, storie e spessore.

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