Italia – Malta: si rafforza la collaborazione tra le gaming authorities

In occasione dell’ICE 2019, la più grande fiera internazionale europea sul gaming online, Heathcliff Farrugia, CEO dell’authority sul gioco d’azzardo di Malta, parla del rapporto con ADM e della fattiva collaborazione con l’Agenzia Dogane e Monopoli del nostro Paese. In vista un ulteriore rafforzamento dello scambio di informazioni tra i due enti.

Il ruolo da protagonista di Malta nel gaming online

Una veduta di La Valletta, capitale di Malta

Il CEO di Malta Gaming Authority, Heathcliff Farrugia, parla della collaborazione con ADM.

La collaborazione tra le authority che presiedono e regolamentano il gioco online è essenziale per prevenire le pratiche fraudolente ai danni degli scommettitori. In un mondo iperconnesso come quello in cui viviamo, tale sforzo congiunto è ancora più fondamentale. La notizia del miglioramento e dell’incremento della comunicazione e dello scambio di informazioni tra organi di Stati diversi non può che essere accolta con favore dagli operatori del settore del betting.

Una delle figure chiave nel mondo delle scommesse online è senz’altro quella di Heathcliff Farrugia, giovane CEO di Malta Gaming Authority (Mga), l’agenzia maltese che regolamenta gioco e scommesse online. La piccola isola mediterranea, infatti, gode di un particolare regime fiscale, ed è sede legale di numerosi bookmaker online. Ovvio quindi che il suo interesse principale siano la legalità e la sicurezza degli affari e dei flussi monetari che da lì passano.

Nei giorni scorsi, Farrugia è stato protagonista di alcuni panel svoltisi durante ICE 2019, la maggiore esposizione a livello europeo sul gaming online, che si svolge ogni anno a Londra.

Le parole di Farrugia sulla collaborazione Mga-ADM

In una lunga intervista con la stampa italiana ed estera, Farrugia ha sottolineato come il rapporto tra Mga e ADM sia da sempre molto fattivo e positivo. Si avverte però la necessità di compiere un passo in più.

Abbiamo sempre avuto dei buoni rapporti con il regolatore italiano, così come con tutti gli altri enti europei. A breve dovremmo siglare un nuovo MOU (memorandum of understanding) per intensificare e semplificare lo scambio di informazioni. Abbiamo incontrato più volte ADM, sempre in un clima molto cordiale e proficuo. Ora sentiamo che è il momento di intensificare lo scambio di informazioni utilizzando un protocollo ben definito.Heathcliff Farrugia, CEO di Mga

Farrugia ha sottolineato come la collaborazione avvenga sempre più semplicemente a livello di enti omologhi (ADM con Mga, polizia italiana con polizia maltese e così via). Inoltre, la recente riforma legislativa approvata dal parlamento di Malta ha consentito a Mga di avere maggiori poteri per quanto riguarda la collaborazione internazionale volta a prevenire le infiltrazioni malavitose nel settore del gioco online.

Mga può infatti emanare provvedimenti restrittivi e bloccare l’attività di un bookie sospetto, basandosi solo su valutazioni autonome (la polizia invece ha sempre ovviamente bisogno di prove concrete). Il ricorso cui tale bookmaker può appellarsi, poi, finisce sotto l’egida di un tribunale apposito, con tempi molto più celeri di quelli della giustizia ordinaria.

Malta rimane uno dei luoghi prediletti dai bookmaker online, ma non da quelli italiani: sono solo 10 i nostri operatori che scelgono l’isola come sede legale della propria licenza. Chi viene a Malta, spiega ancora Farrugia, lo fa per ragioni pratiche: un contesto che aiuta il settore, una legislazione più chiara che favorisce le start-up. È finita l’epoca in cui si veniva a Malta per operare in maniera irregolare altrove.

Il giudizio sul Decreto Dignità

Il CEO di Mga ha risposto anche ad alcune domande sul Decreto Dignità, recentemente approvato dal Governo italiano. Cauto il suo commento:

Non possiamo esprimere un giudizio sulle norme che stanno introducendo in Italia: avranno fatto le loro valutazioni e non possiamo certo discuterle da fuori. Noi pensiamo semplicemente che se un imprenditore svolge un’attività legale e regolamentata, come è da noi il gioco, dovrebbe poter promuovere il suo business. Naturalmente, bisogna mettere dei limiti, anche quantitativi. Io stesso, quando guardo la tv italiana, mi rendo conto che gli spot di gaming durante le partite sono troppi.Heathcliff Farrugia, CEO di Mga

Farrugia ha però invitato tutti alla riflessione, spiegando che se si prendono decisioni drastiche si rischia di sortire l’effetto opposto e favorire così il mercato illegale. Si impedisce la promozione a chi opera regolarmente, mentre chi lo fa irregolarmente può continuare a promuoversi su internet, tramite mail di spamming o mezzi simili: del resto, è comprovato che il prodotto di gioco legale può risultare meno attraente di quello non normato, come si è visto anche in altri campi in cui erano attivate politiche esclusivamente proibizionistiche.

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