eSports fra scommesse ed Olimpiadi: il futuro del betting

Dallo schermo di casa passando alle arene più grandi del mondo per poi finire alle Olimpiadi. È questo il cammino che hanno intrapreso gli eSports, che dal 1998 ad oggi si sono evoluti da giochi come StarCraft, Aeon of Strife e Warcraft fino a titoli come Dota 2, League of Legends ed Overwatch.

Gli sport elettronici richiamano ormai moltitudini di utenti, capaci di spingere decine di migliaia di fan in uno stadio per assistere all’ultima epica battaglia fra due team che si contendono la vittoria senza esclusione di colpi, così come accaduto al World Championship 2017 di League of Legends. Non chiamateli semplicemente “videogames”, perché gli eSports sono ormai riconosciuti anche dal CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, come dei veri e propri sport, segnando così un passo storico per le competizioni elettroniche. In un comunicato i vertici del Comitato di Losanna hanno infatti affermato:

“Gli eSport competitivi possono essere considerati un’attività sportiva e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali”.

Verso le Olimpiadi – In molti spingono per l’esordio degli eSports ai Giochi di Parigi 2024, ricordando che i videogiochi di tipo sportivo faranno già parte del programma dei Giochi Asiatici del prossimo anno in Indonesia. Inoltre del possibile inserimento degli eSports alle Olimpiadi avevano parlato gli stessi organizzatori di Parigi 2024 prima ancora dell’assegnazione ufficiale dei prossimi Giochi Olimpici sul suolo francese.

Un'arena per i tornei di eSports

eSports: tra scommesse ed Olimpiadi. ©Everyeye

Verso le scommesse – Normale che le maggiori piattaforme di scommesse siano attratte dagli eSports, che a breve saranno bancati sempre da più operatori del settore. Intanto la UK Gambling Commission ha sottolineato come negli eSport ci siano forti “rischi e necessità simili ad altre forme di competizioni” come “truccare le partite”. Bisognerà allora regolamentare il settore, distribuendo delle regolari licenze per gli intermediari, fissando anche i divieti per i minori. In altre parole.

I numeri – Secondo le stime, attualmente ci sono oltre 300 milioni di giocatori (tra occasionali e regular) e le previsioni indicano che potrebbero quasi raddoppiare per il 2020. Gli eSports movimentano un volume di affari di quasi 700 milioni di euro (+41,3% rispetto al 2016) tra diritti di trasmissione, sponsor e biglietti per eventi seguitissimi. Una crescita esplosiva soprattutto negli adolescenti (il gamer medio ha un’età compresa fra i 15 ed i 25 anni). Un business capace nel solo 2016 di generare un giro d’affari di circa 463 milioni e secondo il report annuale di Newzoo (la mappa più autorevole dei numeri degli e-sport) nel 2020 si potrebbero toccare 1,5 miliardi.

Parlando di marketing, bisogna sottolineare come tanti marchi importanti siano subito stati attratti dalle potenziali sponsorizzazioni sulle divise delle squadre nei tornei: Intel, Samsung, MasterCard e Coca Cola hanno speso circa 320 milioni per finanziare le squadre nel 2016.

Notti magiche – I maggiori titoli sono Dota 2, League of legends, il gioco a squadre più diffuso al mondo con i suoi 31 milioni di giocatori attivi ogni mese (100 milioni di iscritti); lo sparatutto Overwatch.

Sono due le manifestazioni sportive di eSports più importanti:

– The International (Key Arena di Seattle): il più grande evento mondiale di e-sports è dedicato a Dota2. Capace di radunare oltre 20mila fan per un prize money di a 24 milioni di dollari per le squadre vincitrici.

– Il World Championship: il più importante torneo di League of Legends (MOBA), organizzato dalla RIOT (casa produttrice del gioco). Per un montepremi totale di 2.130.000 dollari.

Gli eSports in Italia – Il mercato italiano è ancora indietro rispetto a Stati Uniti, Cina e Nord Europa, ma l’importanza degli eSports non è passata inosservata nel belpaese ed al momento in Italia ci sono cinque società calcistiche professionistiche che hanno investito sugli eSports: Sampdoria, Roma, Genoa, Empoli e Cagliari. Inoltre si dice che anche il Milan stia valutando di ingaggiare un proprio team. La Roma a febbraio ingaggerà Fnatic, una delle più grandi società di esport al mondo, perché gestisca il loro team di gamer. A livello di manifestazioni, nel 2016 è stato organizzato un torneo nell’incubatore di startup Nana Bianca di Firenze: si chiamava Italian Gaming League, e al vincitore andarono 5mila euro.

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