Ping pong che passione! Gli amanti del betting se ne innamorano

Con la sospensione di quasi tutti i campionati e le competizioni sportive in giro per il mondo, il popolo degli appassionati di betting ha dovuto rivolgersi ai pochissimi tornei ancora in corso, o a scommesse virtuali e eSport. C’è una disciplina che ha però conosciuto un vero picco di interesse: si tratta del tennis tavolo.

Il boom di palline e racchette

Due giocatori di tennis tavolo impegnati in una partita

Gli scommettitori italiani scoprono il ping pong: è boom di giocate sul tennis tavolo.

Serie A, Premier League e Bundesliga al palo, NBA sospesa, ciclismo, tennis e motori fermi: tra le tante vittime collaterali del corona virus c’è sicuramente lo sport e la declinazione che più interessa noi su questo portale, ovvero le scommesse. Un gigantesco popolo di appassionati si è trovato da un giorno all’altro privo del suo hobby.

Le soluzioni alternative? Davvero poche: concentrarsi sui campionati minori ancora in corso, come quello bielorusso o quello nicaraguense, che però richiedono una grande competenza; altrimenti, rivolgersi alle scommesse virtuali, oppure puntare sulle special bet (spettacolo, politica, gossip) o sui supertrendy eSport. Oppure…

Già, c’è un’altra soluzione, e sembra proprio quella che più è piaciuta agli amanti del betting. Stiamo parlando del caro vecchio ping pong. Il tennis tavolo, infatti, con le sue dinamiche da scarso contatto fisico, ha risentito meno di tutti gli altri sport del lockdown, continuando la propria stagione praticamente senza scossoni.

Il ping pong, perfetto per le scommesse live

I bookmaker hanno fiutato presto l’affare, e cominciato a spingere il tennis tavolo sulle loro piattaforme, anche potendone sfruttare l’ottimo appeal per le giocate live, nonché la trasmissione degli incontri in streaming. Planetwin365 calcola che con oltre 100 partite disponibili quotidianamente, il tennis tavolo abbia coperto quasi il 25% del totale delle scommesse live.

Per quanto riguarda questa sempre più diffusa modalità di gioco, i dati testimoniano che, nella scorsa settimana, proprio la Liga Pro russa di ping pong ha realizzato il 12% del flusso totale delle puntate. Si tratta di un dato altissimo, superiore persino alla Vysshaya Liga, il campionato di calcio bielorusso.

Il calcio va in affanno rispetto al ping pong anche quando si parla di secondi posti: la seconda competizione di tennis tavolo più “scommessa” è stata la Setka Cup ucraina (quasi 8% del flusso totale di giocate, più delle amichevoli internazionali di calcio, ferme al 6%). Al terzo posto, ancora ping pong, con l’International Ukraine Cup (4.4%), davanti tanto alla Primera División del Nicaragua quanto alla Volleyball Championship femminile russa.

E il calcio che fa?

Intanto, i vertici del calcio nazionale e internazionale cercano di trovare una quadra e fare ripartire in qualche modo la stagione. In ballo non c’è solo la regolarità sportiva, ma anche montagne di denaro che possono salvare o al contrario stroncare i bilanci di moltissimi club.

L’UEFA è intervenuta nei giorni scorsi destinando una somma di 70 milioni di euro per coprire le spese dei club. Nel frattempo, si pensa di disputare i playoff per determinare gli ultimi quattro accessi agli Europei tra ottobre e novembre (quando però dovrebbe esserci anche la Nations League). L’UEFA ha anche chiarito che concludere i campionati nazionali è una necessità. Tutte e 20 le squadre della nostra Serie A hanno dunque votato per la ripresa del campionato, anche se tempistiche e modalità sono ancora tutte da studiare.

Di sicuro, il momento è difficile, ma il calcio non sta mostrando né grande lungimiranza, né idee molto chiare, almeno ai suoi vertici, per ripartire e contemporaneamente salvaguardare l’intero movimento, messo in ginocchio dalla pandemia di coronavirus e per cui sarà difficilissimo risollevarsi.

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