Spagna, alleanza tra DGOJ e Assocalciatori contro il match-fixing

L’authority spagnola per il gioco, la DGOJ, da sempre in prima linea per la legalità, e l’Associazione dei calciatori spagnoli (AFE) hanno stretto un accordo di collaborazione per combattere congiuntamente il fenomeno del match-fixing.

DGOJ-AFE, insieme per la credibilità del calcio

Il logo dell’Associacion de Futbolistas Espanoles e il logo del Governo spagnolo, due calciatori in azione

DGOJ-AFE: insieme contro il match-fixing.

È un accordo storico quello siglato la settimana scorsa tra la Direccion General per la regolamentazione del gioco d’azzardo (DGOJ) e l’Associacion de Futbolistas Espanoles (AFE). I due organismi collaboreranno d’ora in poi per contrastare il fenomeno del match-fixing in Spagna e ridare credibilità al futbol iberico.

Il quadro dell’accordo mira a creare le condizioni per prevenire e combattere la combine di partite di calcio attraverso iniziative di istruzione, ricerca e formazione. Verrà allo scopo istituito un canale di comunicazione congiunta tra DGOJ e AFE che condurrà campagne di sensibilizzazione, sui media, i social e direttamente all’interno degli stadi.

Le due istituzioni collaboreranno condividendo anche informazioni utili al monitoraggio di partite sospette, attraverso la creazione di una apposita commissione congiunta che potrà proporre emendamenti e iniziative proprie. In un comunicato, la DGOJ ha voluto sottolineare l’importanza della lotta al match-fixing, fenomeno che mina gli interessi e i fondamenti stessi delle due attori coinvolti nell’accordo.

Il futuro del calcio spagnolo tra divieti e case vuote

L’alleanza tra DGOJ e AFE arriva in un momento molto delicato per il calcio spagnolo. L’accordo mira infatti a riportare un po’ di ordine in un ambiente e in un settore molto colpiti finanziariamente dal lockdown dovuto al Covid-19, che rischia di diventare ancora più grave a causa delle restrizioni alle sponsorizzazioni che entreranno in vigore nel 2021 e che di fatto vietereanno ai club di calcio spagnoli di formulare contratti pubblicitari con bookmaker e operatori del gioco d’azzardo.

Un accordo che è stato criticato da più parti proprio come avvenuto in Italia con l’introduzione del Decreto Dignità. In particolare, due associazioni di categoria come Jdigital e EGBA hanno sottolineato come il nuovo provvedimento non aiuterà il gioco legale, ma anzi favorirà solo gli operatori di proprieetà statale e quelli non regolamentati.

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