Riordino settore giochi: le nuove stime sui concessionari online

L’attesa per il decreto legislativo di riordino per il gioco online, con il relativo bando di gara per le nuove concessioni, tiene ancora banco. Ecco allora le nuove stime sul possibile prossimo futuro del settore.

Gioco online: i possibili nuovi numeri del settore

Smartphone con un sito scommesse

Riordino giochi e nuove concessioni: le possibili stime

Cresce l’attesa per l’ormai famoso bando di gara, che fisserà il prezzo per le nuove concessioni relative al gioco online. Nel frattempo, fioccano le stime e gli studi sulla possibile nuova fisionomia dell’industria del gioco pubblico, dopo che il decreto legislativo del Governo Meloni avrà riscritto le regole e delineato le linee guida per l’agognato riordino del settore giochi.

Nei giorni scorsi, alcuni esperti avevano indicato in circa 40 gli operatori che sarebbero stati pronti a correre per una concessione, al prezzo ormai quasi certo di 7 milioni di euro ciascuna. Le stime da parte dell’Advisor Ficom Leisure sono invece parecchio divergenti dalle precedenti: sarebbero tra 22 e 27 le società in grado di aggiudicarsi una concessione.

Nella valutazione di Ficom Leisure, lo Stato non incasserebbe dal bando di gara i 300 milioni ipotizzati in precedenza, ma una cifra compresa tra i 154 e i 189 milioni di euro. Sarebbero invece almeno 50, gli operatori che rischiano di restare fuori dal prossimo mercato del gioco online. Secondo un’analisi di CGIA e As.Tro, al momento i concessionari sono 83: 53 soggetti italiani e 30 esteri.

Riordino del settore giochi: cosa succede adesso

Dunque, al di là delle differenze tra le varie stime, appare ormai quasi certo che il futuro del gioco pubblico legale in Italia sarà, almeno per il comparto online, riservato a un numero di concessionari molto inferiore a quello attuale. Per il Governo Meloni, tuttavia, sarà fondamentale mantenere inalterato il gettito, come emerge dalle possibili strategie del MEF.

Se tutto ciò corrisponde a verità, e non c’è ragione per pensare il contrario, il settore dei giochi rimarrà giocoforza cruciale, per finanziare priorità già note di questo Esecutivo come il taglio delle tasse. Del resto, parliamo di un comparto che ha fatto registrare quasi sempre tassi di crescita a due cifre e che, sempre secondo le stime CGIA, dà lavoro in Italia a 4395 persone.

Cosa succederà adesso? Una volta che il decreto legislativo di riordino dell’online avrà avuto l’ok dal Consiglio dei Ministri, verrà aperta una consultazione con l’industria del gioco pubblico. Lo Stato ha le sue priorità (in primis gettito e tutela della salute pubblica), ma le aziende hanno bisogno di certezze per pianificare investimenti e strategie. Lo stesso, in seguito, avverrà per il comparto retail.

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