L’impatto del betting illegale sul mondo delle scommesse sportive

Negli ultimi quindici anni sembrava fossero stati fatti passi importanti nel contrasto alle scommesse sul mercato, ma purtroppo il fenomeno delle puntate in nero è ripartito e vale oggi svariati miliardi di euro.

Lotta al betting illegale: un approccio superficiale

Le vicende dei calciatori Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, coinvolti in una brutta storia di scommesse legali, hanno riportato di colpo le lancette del betting sportivo italiano indietro di vent’anni. Nonostante questo, si è molto parlato della dimensione umana e personale di quanto accaduto, ma poco di quella tecnica e industriale.

Il tema, invece, è molto più delicato e importante di quanto non si possa immaginare e riguarda da vicino, come conseguenza diretta in termini di percezione e capitali distratti, un settore di mercato rilevante per l’economia italiana, quello del gioco legale. Nei casi sopra menzionati dei calciatori di Juventus e Newcastle molto spazio si è dedicato alle sanzioni sportive comminate ai due ragazzi, e pochissimo approfondimento si è invece concentrato sul fatto che i giocatori avessero scommesso su piattaforme illegali.

Laptop, soldi, martelletto e manette

Gli effetti del betting illegale

La legge italiana vieta in maniera rigidissima, sanzionando in forma molto dura, le giocate su siti non i possesso di regolare autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). La legge 401/1989 parla addirittura di “arresto” per chi gioca su queste piattaforme. Troppo poco si è discusso anche delle modalità pratiche attraverso cui queste scommesse venivano piazzate.

I siti di gioco illegali in Italia sono infatti, nella gran parte dei casi, oscurati dalle autorità. Per collegarvisi, dunque, bisogna dotarsi di VPN, oppure accedere a canali di comunicazione poco ortodossi. Ancora, su questi siti, a carico di Fagioli e Tonali ma in generale di tanti altri giocatori caduti nella trappola, è possibile giocare a debito, altra eventualità durissimamente vietata dall’ordinamento italiano.

Il punto non riguarda semplicemente i casi di Fagioli e Tonali ma la crescita tout court di un mercato, quello delle scommesse sportive illegali, che secondo alcune stime varrebbe quasi 30 miliardi di euro l’anno. Sono moltissimi soldi che da una parte alimentano la criminalità organizzata e dall’altra vengono sottratti alla regolare tassazione vigente. Inoltre, contribuiscono a danno e beffa per gli operatori legali.

Le piattaforme di betting con regolare autorizzazione, infatti, non solo subiscono il contraccolpo di immagine, con la demonizzazione delle scommesse in termini generali (e non tenendo separate le definizioni di “legale” e “illegale”) e una discussione politica che si lascia facilmente andare ai luoghi comuni. C’è anche, evidentemente, una rilevante perdita economica di flussi di gioco notevoli, che peraltro, a cascata, colpisce anche lo Stato.

L’importanza dei bookmaker legali

Le scommesse sportive legali hanno avuto un profondo impatto sul settore sportivo. L’aumento delle scommesse sportive legali, l’arrivo delle multinazionali del gioco legale in Italia e la crescita del settore ha riversato un importante flusso di denaro su tutto il comparto dello sport. Inoltre, il betting legale ha reso più trasparenti i processi di gioco, sottraendo spazio alla malavita e aumentando la soglie di attenzione di giocatori e autorità su possibili fenomeni di combine.

Si tratta di elementi che pongo il gioco legale all’opposto di quello illegale, che è invece uno straordinario propulsore di corruzione. Con la legalizzazione delle scommesse sportive, le misure di regolamentazione e supervisione hanno permesso di concentrarsi sulla tutela dei consumatori, creando dei percorsi di supporto anche per chi scommette in maniera patologica.

Certo, non ci si può nascondere dietro a un dito: il gioco d’azzardo continua a costituire un rischio importante per quanti non riescono a contenersi al momento di giocare e rischiano di perdere cifre anche molto pesanti. Ciò detto e sottoscritto, è però corretto sottolineare come, lontano dagli stereotipi superficiali, il settore delle scommesse sportive, in tutta Europa, è oggi un pezzo decisivo di tutto il business legato allo sport e ha contribuito in maniera notevole a rendere più etico un settore molto chiaccherato.

Proprio in relazione alle preoccupazioni etiche e al danno che le scommesse illegali producono nei confronti del mondo del betting legale, vale la pena ricordare che giocare su mercati paralleli alimenta lo sfruttamento degli atleti a scopo di lucro.

È proprio questo che evidenzia, ancora di più, la necessità di normative e pratiche di gioco responsabili per mitigare i rischi associati alle scommesse sportive e quanto tali normative siano state rese più forti proprio dal mondo del betting legale. Solo valutando in maniera distinta e senza preconcetti le piattaforme di gioco online che rispettano la legge si contribuisce a creare un ambiente più sicuro e trasparente sia per gli atleti che per i tifosi.

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