Influencer, gioco e pubblicità: attesa per le linee guida Agcom

Si avvicina il momento della resa dei conti sul divieto di pubblicità al gioco d’azzardo, ma c’è ancora confusione. Nel frattempo, dovrebbe arrivare il divieto per gli influencer di pubblicizzare giochi con vincita in denaro.

Agcom verso un divieto importante agli influencer

Smartphone con segnale di divieto e logo Agcom

Agcom, gioco e influencer: la resa dei conti

Quello attuale è un periodo davvero intenso per l’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L’autorità approverà a breve un divieto assoluto di pubblicità a giochi con vincita in denaro per gli influencer. Dovrebbe essere questo, lo step obbligato dopo le linee guida per gli influencer approvate alla fine dello scorso anno, per porre un argine a un vuoto legislativo in merito.

In quell’occasione, era stato istituito da Agcom un tavolo tecnico, che coinvolgeva associazioni di influencer, agenzie di marketing, rappresentanze delle piattaforme social e altri esponenti scientifici in grado di elaborare un codice di comportamento. L’argomento ha richiesto diversi approfondimenti su diversi aspetti delicati, come l’uso dei loghi degli operatori nelle comunicazioni social, l’impiego di testimonial in attività di pubblicità e, più in generale, il cosiddetto influencer marketing.

Dunque, a breve dovrebbe arrivare il divieto totale di pubblicità da parte degli influencer, categoria di personaggi pubblici che hanno seguiti notevolissimi e una alta capacità di influenza su un’utenza spesso e volentieri giovane. La questione, però, è ben più complessa e riguarda la stessa permanenza del divieto di pubblicità in generale, istituito dall’ormai famoso Decreto Dignità da parte del primo Governo Conte.

Contraddizioni e possibile fine del Decreto Dignità

Fin dall’insediamento del Governo Meloni, era stata subito chiara la volontà di non proseguire sulla linea genericamente punitiva nei confronti di un intero settore della nostra economia, come quello del gioco pubblico legale. La risoluzione proposta dal Senatore Paolo Marcheschi in Commissione Cultura e approvata nel marzo scorso ha complicato il quadro, inserendo la consistente probabilità di una abolizione del divieto.

L’approvazione del riordino del gioco online ha ulteriormente rimescolato le carte, perché ha inserito l’obbligo, da parte degli operatori, di investire in pubblicità sul gioco responsabile. Questa comunicazione veicola comunque i brand che il divieto originario del Decreto Dignità aveva escluso totalmente, creando una potenziale contraddizione tra due principi. Probabilmente, sarà necessario un compromesso che tenga conto dell’unico obiettivo comune: la protezione dei soggetti più deboli o esposti.

Tra la fine di giugno e i primi di luglio, poi, dovranno vedere la luce le famose linee guida Agcom, chiamate a fare luce su questa e altre contraddizioni emerse negli anni, a proposito dei divieti imposti dal Dignità. Una di queste è l’escamotage trovato da diversi operatori, quello dei siti di infotainment sportivo, che di fatto aggirano ormai da diversi anni il divieto, seppure non pubblicizzando direttamente il gioco.

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