Google: altra multa da AGCOM per violazione del Decreto Dignità

Come già accaduto altre volte negli ultimi anni, Google finisce nel mirino dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), che ha comminato una nuova grossa sanzione per pubblicità al gioco, in violazione del Decreto Dignità.

AGCOM: nuova maximulta a Google

Logo Google, logo AGCOM

Da AGCOM una nuova super multa per Google

Gli uffici legali di Google sono di nuovo chiamati a un superlavoro, per guai con la legge italiana. Non è la prima volta che la multinazionale di Larry Page e Sergey Brin finisce nel mirino di AGCOM per violazione del divieto di pubblicità al gioco d’azzardo, e la sanzione comminata non è nemmeno delle più alte, rispetto a quanto avvenuto in passato tra delibere, impugnazioni e appelli.

In questo caso, AGCOM ha notificato i risultati di lunghe indagini, da parte del Nucleo Speciale della Guardia di Finanza, riguardo a numerose violazioni del Decreto Dignità, soprattutto da parte del content creator denominato “Spike”. Tali violazioni riguardano video, diffusi su varie piattaforme come Instagram, Twitch e YouTube. Proprio quest’ultima, di proprietà di Google, è oggetto dell’attuale sanzione.

Alcuni video ritenuti illegali erano stati in passato contestati a “Spike Slot”, in un canale poi chiuso sempre su YouTube, per il quale la controllante Google Ireland Limited era stata ritenuta responsabile. Qualcosa di simile è avvenuto stavolta, con circa 300 video su un nuovo canale sempre di “Spike Slot” di cui è stata disposta la chiusura, con annessa una sanzione calcolata in 450.000 euro.

Decreto Dignità o no, AGCOM “pesta” su più fronti

Nell’ultimo periodo si fa un gran parlare della pubblicità al gioco d’azzardo e della possibile rimozione del divieto, contenuta nel famoso Decreto Dignità. Il Governo Meloni sembra intenzionato a muoversi in questa direzione, ma intanto AGCOM continua a segnalare e punire violazioni. Ma per l’Autorità di garanzia nelle comunicazioni è davvero un periodo di superlavoro, e su più fronti.

Infatti, è notizia recente l’annuncio, da parte del Commissario AGCOM Massimiliano Capitanio, della stretta contro la pirateria nel calcio, con sanzioni da 150€ a 5.000€ per gli utenti che usufruiscono delle piattaforme pirata. In comune con il divieto di pubblicità al gioco c’è la responsabilità dei provider di servizi internet, chiamati in entrambi i casi a mettere dati a disposizione delle autorità ed eventualmente subire sanzioni.

Per quanto riguarda Google, invece, oltre a rimuovere i canali contestati che diffondevano pubblicità illecite a slot online, gratta e vinci, scommesse e quant’altro, il colosso USA ha la possibilità di impugnare il provvedimento presso il TAR del Lazio. Il tempo concesso è di 60 giorni dalla notifica dell’atto, dunque, la scadenza dei termini è prevista intorno alla fine di aprile.

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