77° Premio Strega: favoriti e sorprese di un’edizione particolare

Il 6 luglio si assegna la settantasettesima edizione del Premio Strega, fondato nel 1947 da Maria Bellonci e da Guido Alberti, e divenuto da subito punto di riferimento importante per il movimento letterario italiano.

Premio Strega 2023: quote e finalisti

Libro aperto, logo Premio Strega

Premio Strega 2023: favoriti e quote

Le sale del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, a Roma, sono pronte a ospitare ancora una volta il prestigioso Premio Strega. Fondato nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario del Liquore Strega che da subito diede il nome al premio, questo riconoscimento ha gratificato negli anni scrittori importantissimi come Pavese, Flaiano, Tomasi di Lampedusa, Moravia, Alvaro, Maraini, Buzzati ed Eco.

Il mese scorso era avvenuta la votazione tra i 12 libri semifinalisti, che ha eletto la cinquina di finalisti: Rosella Postorino con “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli), Ada D’Adamo con “Come d’aria” (Elliot), Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata” (Einaudi), Andrea Canobbio con “La traversa notturna” (La nave di Teseo) e Romana Petri con “Rubare la notte” (Mondadori).

Secondo gli esperti quotisti di Eurobet*, è la calabrese Rosella Postorino la favorita numero uno per il successo, con una quota di 1,95. Ada D’Adamo, deceduta la scorsa primavera, è però molto vicina nelle valutazioni, a 2,15. Il ruolo di “terzo incomodo” è in questo caso di Maria Grazia Calandrone, data a 3,75, mentre chiudono Andrea Canobbio (quota 11) e Romana Petri (16).

Perché D’Adamo potrebbe farcela

Come accennato prima, fra i 5 finalisti del Premio Strega 2023 c’è Ada D’Adamo, purtroppo morta nell’aprile scorso dopo una lunga malattia. Il suo “Come d’aria”, un viaggio struggente e autobiografico nella sua esperienza come madre di una figlia nata con gravi malformazioni cerebrali e della malattia contratta dalla stessa autrice nel frattempo. Col passare dei giorni, la sua quota è calata.

Tuttavia, qualora accadesse, non si tratterebbe del primo successo postumo al Premio Strega. L’esempio più eclatante fu quello di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il cui “Gattopardo” uscì postumo e vinse il Premio 2 anni dopo la morte dell’autore. Nel 1986 accadde anche con Maria Bellonci, mentre l’ultimo caso analogo è stato quello di Mariateresa Di Lascia, nel 1995.

La favorita rimane però la reggina Rosella Postorino, che insieme a D’Adamo è l’unica a stazionare regolarmente nella top 20 dei libri più venduti in Italia. Occhio al romanzo della Calandrone, a sua volta autobiografico e sull’abbandono genitoriale, che potrebbe fare la sorpresa. Più indietro appaiono invece i testi di Andrea Canobbio e Romana Petri, quest’ultima finalista per la terza volta.

*Quote soggette a variazioni

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