Scommesse: forse cambieranno i requisiti per ottenere le licenze

Non si può certo dire che il settore scommesse, in Italia, dorma sonni tranquilli. Gli effetti del Decreto Dignità sono ancora freschi, e il Governo sta già studiando la fattibilità di una serie di requisiti cui ottemperare per ottenere le licenze di gioco, nonché di una soglia massima al numero di operatori e alla durata della concessione ADM.

La situazione attuale in Italia per il settore scommesse

Una veduta dell'Altare della Patria, a Roma

Scommesse: al vaglio un nuovo sistema per ottenere le licenze di gioco.

Nell’estate 2018, l’allora Governo M5S-Lega aveva diramato il controverso Decreto Dignità, un pacchetto di provvedimenti legislativi ad ampio raggio e che contemplavano anche il divieto di qualsiasi forma di sponsorizzazione diretta e indiretta per gli operatori del settore scommesse e gaming, nonché l’adozione di una tassazione maggiorata per bookmaker e casinò, sia nelle agenzie fisiche che online.

Nonostante le proteste degli addetti ai lavori e il pronunciamento dell’AGCOM in merito all’attuazione dei provvedimenti, il settore ne ha risentito, causando la revisione delle strategie di molti operatori in merito al possibile sviluppo nel nostro Paese. Tutto questo, comunque, a fronte di dati ufficiali evidenziati dall’Istat e che mostrano come la spesa per famiglia dedicata a scommesse e giochi sia irrisoria, essendo solo al 200′ posto tra le voci di spesa mensili dei nostri connazionali. Peraltro, sempre più spesso il Decreto Dignità viene attualmente aggirato, e negli stadi compaiono i brand dei bookmaker sotto forma di autopromozione delle sezioni news dei loro portali online.

Lo studio del nuovo Governo

Nel frattempo, dal 2018, il Governo ha cambiato sfumatura, e da giallo-verde è diventato giallo-rosso, con la formazione di una coalizione tra M5S e PD. Non è cambiato, però, o almeno così sembra, l’atteggiamento conflittuale verso il settore scommesse (che sembra essere animato più da scopi propagandistici che da reale conoscenza dell’argomento): lo studio del nuovo esecutivo in merito alla possibilità di una nuova procedura per l’assegnazione delle licenze di gioco sembra confermarlo.

L’intenzione della maggioranza sarebbe infatti quella di avviare entro la fine del 2020 un nuovo processo per l’ottenimento delle licenze di gioco, come appare dall’articolo 92 della bozza della nuova Legge Finanziaria. Il punto chiave sarebbe nel numero massimo di 50 licenze, aventi validità di nove anni e con un costo minimo di 2 milioni di euro. La validità delle nuove concessioni sarebbe dunque dal 2023 al 2031: è tutto da vedere, però, se saranno in molti i bookmaker a partecipare alla gara, soprattutto nel caso il Decreto Dignità continui a essere in vigore negli stessi termini.

Attualmente (e sarà così fino al 2022), la situazione prevede che siano erogabili 85 licenze di gioco, sebbene al momento ne siano state concesse solamente 67. Nel caso in cui la Finanziaria, e nello specifico l’articolo 92, vengano approvati, l’intero processo potrà prendere il via, e sarà gestito naturalmente dall’Agenzia Dogane e Monopoli, come peraltro avviene già ora. Ultima novità: potranno partecipare alla gara per le concessioni solamente bookmaker aventi sede all’interno dell’Unione Europea.

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