Il Governo pensa di tassare il fatturato delle scommesse sportive

Lo scorso martedì 29 marzo è andato in scena a Roma un incontro in cui Valentina Vezzali, sottosegretaria di Stato con delega allo sport, ha discusso della possibile introduzione da parte del Governo di una tassa sul fatturato proveniente dalle scommesse sportive pari all’1%.

Proposta una nuova tassa sulle scommesse sportive

Palazzo Chigi illuminato con i colori della bandiera italiana

Nuova tassa in arrivo? Scontro Governo-operatori.

Il meeting ha registrato la presenza di rappresentanti ministeriali provenienti dai dicasteri legati a finanze, economia, sviluppo economico e politiche sul lavoro oltre a quella dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM, ex AAMS) che è l’ente regolatore del gioco pubblico nel nostro Paese. Al termine dell’incontro, le parti si sono accordate per rivedersi dopo 15 giorni, dunque nella settimana appena cominciata.

Nel prossimo e ormai imminente incontro, tutte le parti in causa presenteranno le proprie considerazioni e proposte relative all’introduzione della nuova tassa proposta dalla sottosegretaria Vezzali. Se questa dovesse infine essere approvata rischierebbe di rappresentare l’ennesima tassazione che colpirà il sistema del gioco pubblico. E che stavolta potrebbe creare danni davvero di non poco conto all’intero settore.

Nel 2021, la combinazione di scommesse effettuate sullo sport, sport virtuale e corse ippiche ha generato in Italia un fatturato pari a 16 miliardi di euro. Se questo venisse tassato dell’1%, ecco che lo Stato andrebbe a incassare ben 160 milioni, che andrebbero ad aggiungersi ai 500 raccolti dalle imposte applicate al margine lordo con aliquota del 18% su rete fisica e del 22% per il gioco a distanza.

Il rischio è quello di favorire il gioco illegale

Non si tratta certo di una novità: già lo scorso 15 gennaio Valentina Vezzali aveva manifestato l’intenzione di introdurre una nuova tassa sul fatturato ritenendo doveroso per le agenzie aiutare lo sport su cui migliaia di persone amano scommettere. Obiettivo mancato per la Legge di Bilancio 2021 ma per cui evidentemente la sottosegretaria intendeva continuare a combattere.

Già durante la pandemia il mondo delle scommesse sportive era stato colpito da un provvedimento di emergenza, una tassa sul fatturato dello 0,5% che però fissava dei limiti: 40 milioni nel 2020, 50 nel 2021. Chiaro che se la proposta della Vezzali dovesse passare, gli operatori storici del settore si faranno sentire, considerando anche la loro impossibilità di pubblicizzarsi nel mondo dello sport in seguito all’approvazione nel 2018 del Decreto Dignità.

Bookmaker, ricercatori e analisti specializzati hanno evidenziato il pericolo che una nuova tassazione, in un settore già vessato, costringerebbe gli operatori a ridurre quote e prezzi di mercato. Favorendo così indirettamente il gioco nero e le agenzie di scommessa che operano in modo fraudolento senza licenza ADM. Fondamentale trovare un accordo tra le parti, vedremo nei prossimi giorni se questo sarà possibile.

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