Qualificazioni Mondiali 2026, come funzionano e il percorso dell’Italia
L’allargamento della competizione ha lievemente modificato il percorso di qualificazione, con gli Azzurri che hanno cominciato malissimo nel loro gruppo. Ecco come si va negli Stati Uniti e il il percorso per i ragazzi di Gattuso per il Mondiale 2026.
Come funzionano le qualifazioni per il Mondiale 2026
Le qualificazioni per la Coppa del Mondo FIFA 2026 sono partite quasi due anni fa, nell’ottobre del 2023, con i primi match giocati dalla confederazione asiatica. Oggi tutte le federazioni intercontinentali hanno fatto partire i loro percorsi ma la strada per conoscere le 45 squadre partecipanti, che si uniranno a Messico, Stati Uniti e Canada, paesi ospitanti e dunque ammesse di diritto al torneo.
Hanno già strappato il pass per il Campionato del Mondo 2026 il Giappone, prima squadra in assoluto a farcela, lo scorso 20 marzo, e poi Argentina, Brasile, Ecuador, Australia, Nuova Zelanda, Iran, Uzbekistan, Corea del Sud e Giordania.
Nella Conmebol, la confederazione sudamericana, il sistema è forse il più facile in assoluto. Dieci nazioni, un girone unico, partite di andata e ritorno e passano le prime sei. La settima classificata accederà a un turno eliminatorio interconfederale da giocarsi a marzo 2026 contro una squadra asiatica o africana.
Uruguay, Paraguay e Colombia dovrebbero essere le altre tre qualificate sudamericane, con Venezuela e Bolivia che potrebbero dare fastidio in prospettiva di una qualificazione diretta e che lotteranno comunque fino alla fine per strappare il settimo posto, valido per disputare i playoff. Già fuori da tutto Perù e Cile.
Molto più machiavellico il percorso delle asiatiche, che al Mondiale portano 8 squadre, più una ai playoff (quindi fino a nove) e che vedono addirittura cinque diversi momenti di qualificazione. Prima giocano le venti squadre peggio piazzate nel ranking internazionale, scontrandosi fra di loro in partite di andate e ritorno in dieci turni secchi.
Le dieci vincitrici vanno alla seconda fase, a gruppi, con 26 nazionali divise in nove gironi da quattro. Le prime due di ogni gruppo vanno alla terza fase, dove 18 squadre vengono nuovamente suddivise in gruppi, stavolta tre da sei.
Le prime due di ognuno di questi gruppi staccano il pass per il Mondiale, mentre le terze e le quarte vanno alla fase successiva, per giocarsi gli ultimi due posti e il playoff: insomma una vera e propria follia organizzativa data anche, va detto, dalla necessità di trovare una formula funzionale per un continente che esprime un numero altissimo di nazionali affiliate alla FIFA.
Molte affiliate anche per la Caf, la confederazione africana, che qualifica 9 delle sue 54 squadra affiliate. Al primo turno le squadre sono divise in otto gironi da sei e in un girone da quattro: le nove vincitrici dei gironi si qualificano per la Coppa del Mondo.
Questa fase è iniziata a novembre 2023 e si concluderà con turni che si disputeranno a settembre e ottobre: a quattro giornate dal termine, nessuna squadra è già sicura di andare negli Stati Uniti, ma Egitto, Sudafrica e Marocco hanno dei margini abbastanza rilevanti nei loro gruppi.
Alla chiusura dei gruppi, le quattro migliori seconde partecipano a un mini-torneo composto da due semifinali e una finale per decidere quale nazione accede ai playoff interconfederali. Ancora, c’è la mitica Concacaf, la federazione centro-nord americana, che usualmente porta sei squadre al mondiale, e che questa volta dovrà invece accontentarsi di tre posti, più due qualificate ai playoff interconfederali, avendo già destinato tre qualificazioni ai paesi ospitanti: Stati Uniti, Messico e Canada.
Sono 32 le squadra che cercano di raggiungere la fase finale, al primo turno le quattro nazioni Concacaf con il ranking più basso si sono affrontate in doppi confronti, con Anguilla e Isole Vergini Britanniche hanno eliminato Isole Turks e Caicos e Isole Vergini Americane, entrambe ai calci di rigore.
Al secondo turno le squadre sono state divise in sei gironi da cinque squadre, con partite di sola andata e le prime due di ogni girone ammesse al terzo turno: tre gironi da quattro, con le vincitrici che andranno alla Coppa del Mondo e le due migliori seconde ai playoff. Infine, la confederazione oceanica, che porta sempre Nuova Zelanda e Australia (non vale davvero nemmeno la pena spiegare come funziona).
Come funziona in Europa e cosa deve fare l’Italia
L’Europa ha 55 squadre affiliate alla UEFA e porta al mondiale dodici nazionali, più quattro attraverso dei playoff interni, quindi non interconfederali. Le squadre sono divise in dodici gruppi da quattro o da cinque, con le vincitrici che vanno direttamente alla coppa del Mondo.
Le seconde dodici che si giocano ai playoff gli altri quattro posti insieme alle quattro nazionali che hanno fatto meglio in Nations League, ma che non sono arrivate né prime, né seconde, nei gironi; anche in questo caso, un sistema abbastanza complesso.
L’Italia del nuovo ct Gattuso per andare ai Mondiali deve provare a vincere tutte le sue partite “facili”, quindi quelle contro Estonia, Moldavia e Israele, sperando che nel frattempo la Norvegia faccia qualche passo falso e presentandosi poi il prossimo 16 novembre, vale a dire all’ultima giornata del girone, per giocarsi in casa contro Haaland e compagni la qualificazione.
Se qualcosa, da questo punto di vista, dovesse andare storto, bisognerà ripassare dai playoff, con una semifinale e poi una finale, impossibile dire adesso contro quali squadre. Attenzione: i playoff si giocherebbero, sì, ma a patto di arrivare secondi: in questo momento, nulla è scontato.