Colpo contro il gioco illegale: arrestato il fondatore di Papara

Se è vero che i sistemi di pagamenti online sono indispensabili al giorno d’oggi, l’attività delle forze dell’ordine deve tenere sempre alta l’attenzione, per evitare casi come quello accaduto a Papara e il suo fondatore.

Turchia: arrestato il fondatore di Papara

Strumenti sportivi, martello del giudice e bandiera turca

Papara: scoperti fondi usati per il gioco illegale

In una società come quella attuale che va sempre più verso il “cashless”, i sistemi di pagamenti online sono tanto fondamentali quanto delicati e da tenere sotto stretta osservazione. In tal senso, è emblematico quanto accaduto qualche settimana fa a Istanbul, dove le autorità turche hanno proceduto all’arresto di Ahmed Faruk Karsli. il fondatore e presidente di Papara, nota società di pagamenti online.

In una complessa operazione che è arrivata al termine di una lunga attività investigativa, 13 sospettati sono stati arrestati e beni per quasi 130 milioni di dollari sono stati sequestrati, fra aziende, immobili, veicoli e imbarcazioni di lusso. Le accuse sono di finanziamento del gioco illegale, con il corrispondente di circa 330 milioni di dollari movimentati su oltre 26mila conti Papara.

Secondo quanto dichiarato dal Ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya, che ha ringraziato l’attività dell’unità per crimini informatici della polizia provinciale di Istanbul, i criminali in questione usavano conti Papara per alimentare conti legati a scommesse illegali. I fondi utilizzati tramite i conti Papara venivano poi convogliati su wallet di criptovalute collegati a 5 sospetti, tutti associati a 4 siti di scommesse illegali.

La lotta al gioco illegale è globale

L’operazione avvenuta in Turchia fa il paio con quanto accade regolarmente in altri paesi europei e la lotta al gioco illegale prosegue senza sosta anche in Italia. Le modalità con cui operano questi sodalizi criminali, tuttavia, ci ricordano che si tratta ormai di un problema globale, e che dunque serve un crescente coordinamento tra le forze di polizia dei vari Paesi.

In Turchia è impegnatissimo il MASAK, Consiglio Investigativo sui reati finanziari, perché il tracciamento di queste transazioni è a volte davvero sofisticato e richiede un notevole dispendio di risorse, oltre a un coordinamento tra le varie istituzioni. Ad esempio, la Banca centrale turca ha contestualmente sospeso anche le operazioni di altre aziende del settore come PayFix, Aypara e Ininal.

Tuttavia, è il coinvolgimento di Papara a fare più rumore di tutti. Fondata nel 2015 e tra le prime a fornire una ampia gamma di servizi come trasferimenti di denaro, acquisti in-app e carte prepagate, Papara è stata la prima azienda fintech turca a superare il valore di un miliardo di dollari. Al momento, l’azienda conta oltre 23 milioni di clienti individuali e un milione di clienti business.

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