Mondiale di calcio femminile 2019: tutto sulla kermesse iridata

Per un mese, tra il 7 giugno e il 7 luglio, la Francia ospiterà l’edizione 2019 del Mondiale di calcio femminile. Una vetrina per uno sport in grande ascesa tecnica e di seguito ma animato da molte contraddizioni. Vediamo le favorite per la vittoria e le prospettive dell’Italia, che torna a partecipare al torneo dopo un’assenza di vent’anni.

La giusta vetrina per uno sport che merita molto di più

Alex Morgan con la maglia della Nazionale USA e il logo della Coppa del Mondo di calcio femminile 2019

Alex Morgan, la stella della Nazionale USA campione del mondo e grande favorita per la vittoria finale.

L’appuntamento con i Mondiali di Francia è l’occasione giusta per fare il punto su una disciplina, il calcio femminile, che vede un grande boom di interesse da parte del pubblico: ne sono testimonianza i record di spettatori in Spagna per le partite di campionato e, anche in Italia, il tutto esaurito allo Juventus Stadium per la partita tra le bianconere e la Fiorentina. Ciò nonostante, la situazione è ancora molto intricata e contradditoria, tra dilettantismo, professionismo e discriminazioni salariali di genere. Le proteste in tal senso della Nazionale statunitense e della Pallone d’Oro norvegese, Ada Hegerberg, che salterà il Mondiale proprio per sensibilizzare sul tema, raccontano il disagio di tutto il movimento.

La kermesse francese sarà quindi una vetrina perfetta per puntare i riflettori sulle stelle del calcio femminile, con le 24 migliori squadre raggruppate in 6 gironi. Gara d’apertura il 7 giugno al Parco dei Principi di Parigi (di fronte Francia e Corea del Sud), finalissima al Parc OL di Lione (piazza importantissima: le ragazze dell’OL hanno vinto la loro quarta Champions League consecutiva). Dopo vent’anni, ci sarà di nuovo anche l’Italia: le Azzurre, 15esime nel ranking mondiale, affronteranno il 9 giugno a Valenciennes la temibilissima Australia.

Le cinque favorite per la vittoria finale

Dovendo indicare la nostra cinquina con le favorite per la conquista del titolo iridato, è impossibile non partire dagli Stati Uniti: prime nel ranking FIFA, le ragazze allenate dall’inglese Jillian Ellis sono le campioni del mondo in carica e il team con più vittorie nella competizione (3). Favorite d’obbligo, sono le punte di diamante di uno sport che negli USA trova terreno fertile soprattutto tra le ragazze, e schierano in rosa assolute campionesse come Alex Morgan, la veterana recordwoman di gol fatti (107 in 271 partite) Carli Lloyd e la giovane centrocampista Lindsey Horan.

Chance di poco inferiori per le padrone di casa della Francia: Les Bleues, terze nel ranking mondiale e guidate dalla bomber Eugénie Le Sommer del Lione (ossatura della squadra) vantano grande tecnica e vogliono emulare il risultato dei loro colleghi maschi. Grandi speranze anche per il Giappone: le ragazze di Asako Takakura vogliono tornare a vincere dopo l’edizione del 2011 e “vendicare” la sconfitta di quattro anni fa nella Finale contro gli Usa. Il problema, per le nipponiche, è che nel loro stesso girone c’è un’altra favorita, l’Inghilterra. Questa sfida sarà dunque una sorta di finale anticipata: terze nella scorsa edizione, le leonesse vogliono stupire il mondo. E poi c’è la Germania: due volte iridate, le ragazze guidate in panchina da Martina Voss-Tecklenburg e in campo dalla micidiale Alexandra Popp sono in un girone non facile con Sudafrica, Cina e Spagna, ma vogliono migliorare il quarto posto di quattro anni fa.

Le prospettive dell’Italia

Cristiana Girelli con la maglia della Nazionale italiana e il logo della Coppa del Mondo di calcio femminile 2019

La bomber Cristiana Girelli guida la Nazionale nel sogno Mondiale.

Di nuovo sulla ribalta mondiale dopo vent’anni, la Nazionale azzurra allenata dal 2017 da Milena Bertolini è costruita su un’ossatura formata in prevalenza da calciatrici di Juventus, Fiorentina e Milan, le migliori espressioni del calcio femminile nostrano degli ultimi anni. I punti di forza sono il portiere Chiara Marchitelli (Florentia), la capitana Sara Gama in difesa, le centrocampiste Valentina Bergamaschi e Barbara Bonansea (per lei anche 22 gol) e le due attaccanti Daniela Sabatino e Cristiana Girelli: per loro quasi 50 reti azzurre in carriera.

Inserite nel gruppo C, le azzurre se la vedranno con avversarie non facili, a partire dalla gara inaugurale contro l’Australia: le “Matildas” sono 6′ nel ranking FIFA, hanno una difesa molto solida, sono aficionados del torneo iridato e hanno in attacco un osso duro, la veloce Sam Kerr, 26enne fortissima di testa. Il 14 giugno affronteremo la Giamaica, l’avversario da battere per forza: le Reggae Girlz sono state di fatto “create” da Cedella Marley, figlia di Bob, che ha investito nella rifondazione della sezione femminile di calcio dell’isola caraibica. La stella è la 22enne Khadija Shaw. Ultima partita del girone, altra avversaria da prendere con le pinze, il Brasile (18 giugno). Non fatevi ingannare dal nome, le Canarinhas sono meno forti dei colleghi maschi (10′ posto nel ranking FIFA) e soprattutto sono reduci da 9 sconfitte di fila negli ultimi appuntamenti ufficiali, nonostante la presenza in campo di Marta, per sei volte migliore giocatrice al mondo. Un declino frutto di una situazione pessima nel calcio brasiliano, massimo esempio di discriminazione salariale di genere al mondo.

L’Italia arriva al Mondiale carica di entusiasmo e voglia, ed è probabilmente il momento migliore per affrontare un’avversaria in crisi e provare l’impresa del passaggio del turno (diretto o tramite ripescaggio: le quattro migliori terze accedono agli Ottavi): non ci resta che tifare tutti per le Azzurre!

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