Gli eSports, una possibile soluzione in tempi di coronavirus

Una delle troppe vittime del coronavirus è lo sport, con campionati e tornei sospesi ovunque nel mondo che hanno lasciato a bocca asciutta appassionati e scommettitori. C’è però una disciplina che da questa situazione potrebbe trovare spazio, gli eSports. Vediamo cosa sta succedendo in questo pianeta in espansione.

Il Covid-19 blocca lo sport? Basta aggiungere una “e”!

Un giocatore di eSports durante una partita a Fortnite

Con lo sport completamente bloccato dal coronavirus, si possono scoprire gli eSports.

Uno degli effetti più visibili e con conseguenze non certo di poco conto che la pandemia di coronavirus ha scatenato è stata la sospensione di tutte le competizioni sportive. Dalla Serie A alla NBA, passando per Giro d’Italia ed Euroleague di basket, non si contano i tornei finiti in stand-by a causa dell’esplosione del virus Covid-19.

Tutto questo ha ovviamente ripercussioni economiche enormi per sportivi, società e atleti, nonché per un popolo di appassionati sterminato. Tra questi appassionati, ci sono anche gli scommettitori, da un giorno all’altro privati di match, tornei e campionati su cui divertirsi a puntare. C’è però una disciplina che da questa situazione potrebbe trovare inaspettato giovamento, ovvero gli eSports.

Dota 2, League of Legends, Fortnite, e poi quelli a carattere sportivo, come il calcio e il tennis. Nonostante l’emergenza coronavirus, le competizioni di videogame sono le uniche che possono continuare come se niente fosse o quasi. Con una importante precisazione.

Come gli eSports rispondono all’emergenza coronavirus

Rispetto agli sport tradizionali, infatti, gli eSports hanno un fondamentale asso nella manica in più: possono essere disputati da remoto. Certo, in questi mesi sono diventate familiari a tutti le immagini delle arene riempite di appassionati che si affollano per assistere alle sfide tra le squadre di League of Legends o Dota 2. I grandi raduni sono ovviamente sospesi anche in questo caso, ma la modalità online è una soluzione percorribile e che mantiene l’integrità della competizione.

Già da oggi, per esempio, le Championship Series di League of Legends sono giocate in Rete, con gli atleti connessi da casa o direttamente dalla sede del loro team. Di questi giorni è anche la notizia che, anche per il 2020, il Roland Garros celebrerà anche la sua versione online, che nominerà il campione di eTennis per gli Internazionali di Francia. Nel calcio, a febbraio ha fatto il suo debutto la squadra di eSerie A dell’Inter, che è andata ad aggiungersi a numerose altre realtà già esistenti, dalla Roma alla Sampdoria al Milan.

A questo punto, e compatibilmente alla gestione di una emergenza senza pari nel nostro Paese, ovviamente, si rende sempre più auspicabile la promulgazione di una legge sugli eSports, analoga a quelle già presenti in altri paesi europei come la Francia e nella maggior parte degli stati asiatici.

A causa del coronavirus, aumenterà fatalmente la richiesta di contenuti e videogiochi: le già ottime previsioni per il 2020 degli eSports, che parlavano di introiti superiori al miliardo di dollari, sembrano poter addirittura diventare migliori, visto che si tratta di uno fra i pochi mercati che avrà l’opportunità di trasformare la crisi in una preziosissima risorsa.

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