I dazi di Trump e le ricadute sull’industria del gioco online

Quella dei dazi di Donald Trump è una storia di cui è impossibile conoscere la fine, né i tanti possibili sviluppi. Tra questi, c’è la questione dell’effetto di tali politiche sul settore del gioco online.

Trump, i dazi e il futuro dell’igaming

Dollari, fiches, sito di scommesse sportive e bandiera americana

L’effetto dei dazi di Trump sul settore del gioco

La storia di Donald Trump e dell’annuncio dei dazi ha fatto e fa discutere tutto il mondo, ma soprattutto è qualcosa che – al di là di alcuni aspetti paradossali e una modalità di comunicazione aggressiva e discutibile – è sicuramente destinato a cambiare diversi equilibri. Sia sul piano squisitamente economico che politico, gli analisti si stanno scatenando a prefigurare scenari.

Le conseguenze dell’applicazione delle “tariffs” possono essere pesanti anche per l’industria del gioco. A tal proposito, c’è un interessante studio pubblicato da Regulus Partners pochi giorni dopo il primo annuncio di Trump. Si tratta di un’analisi che esamina gli effetti dei dazi sulla quotazione in borsa di alcuni primarie industrie di igaming nell’immediato, ma anche le prospettive future dell’intero settore.

In appena 5 giorni, Evoke PLC ha perso il 20,15%, mentre il gruppo Entain ha lasciato per strada il 16,04% nello stesso periodo. DraftKings ha perso il 6,74%, Caesars Entertainment il 7,43% e Wynn Resorts addirittura il 13,5%. Tuttavia, lo scossone non ha riguardato soltanto le aziende con interessi diretti nel mercato del gioco statunitense. Sands China ha perso il 17% come altri gruppi asiatici.

Dazi e gioco: cosa può succedere

Già una settimana dopo l’annuncio del 2 aprile, Donald Trump si era parzialmente rimangiato la parola, annunciando una mezza marcia indietro. Invece è notizia di ieri che il PIL è in calo per la prima volta dal 2022. Trump ne ha subito addossato la colpa alle politiche del suo predecessore, ma alcuni dati – come il +41,3% delle importazioni – dicono che la reazione all’imminente aumento dei prezzi è una realtà.

Tra cambiamenti annunciati e altri sconfessati, è normale che anche la situazione azionaria si sia assestata. Un’azione del gruppo Entain, per esempio, il 18 febbraio scorso valeva 776,80 sterline nel London Stock Exchange. Oggi il valore è di 653 sterline, dopo essere sceso anche a 473. Al di là di certi dati ormai superati, l’analisi è molto interessante per gli scenari nel medio termine che prefigura.

Secondo gli analisti, i dazi rappresentano il più grande cambiamento nell’economia globale dal 1990. L’aumento dei prezzi indurrà i consumatori USA a restringere i budget per attività ricreative come il gambling. Ci sono effetti possibili anche nel rapporto tra casinò terrestri e gioco online, che dovrebbe comunque venire favorito dall’assenza di costi di trasferta. Infine, i dazi potrebbero attenuare la crescita di diversi mercati emergenti asiatici, molto legati all’export verso gli USA.

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